In taxi con il sindaco

Grillo & Matteo. Emiliano spiega perché Renzi sarà il “Na-po-le-o-ne” del Pd

Claudio Cerasa

“Io ti dico solo una cosa: Na-po-le-o-ne!”. Roma, 27 febbraio, via Ettore Romagnoli, “Agorà”. Michele Emiliano sguscia via dagli studi della Dear, sale veloce su un taxi, apre al volo una portiera della macchina, fa un rapido cenno al cronista, lo invita a montare a bordo con lui, il cronista si accomoda accanto al sindaco e il sindaco inizia a parlare. Un fiume: Renzi, Grillo, il Pd, i ministri, Napolitano, il governo, le elezioni, le espulsioni, il tre per cento, il primato della politica.

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    “Io ti dico solo una cosa: Na-po-le-o-ne!”. Roma, 27 febbraio, via Ettore Romagnoli, “Agorà”. Michele Emiliano sguscia via dagli studi della Dear, sale veloce su un taxi, apre al volo una portiera della macchina, fa un rapido cenno al cronista, lo invita a montare a bordo con lui, il cronista si accomoda accanto al sindaco e il sindaco inizia a parlare. Un fiume: Renzi, Grillo, il Pd, i ministri, Napolitano, il governo, le elezioni, le espulsioni, il tre per cento, il primato della politica. Il tassista mette in moto e il sindaco di Bari parte con lui: “Io sono entusiasta, sono elettrizzato, un sindaco al governo è l’unico modo per far marciare il governo e la forza di un sindaco al governo che non conosce bene la macchina è quella di fottersene della macchina, di fottersene degli ingranaggi e di fare politica anche con un pizzico di incoscienza”. Eh? “Sììììì. A volte – dice Emiliano – sapere come stanno esattamente le cose può essere un limite per non fare le cose. Matteo alcune cose secondo me neanche le vuole sapere e io me lo immagino già come proverà a comportarsi: testa bassa, lavoro, corsa, ritmo, poco senso del limite, i ministri che lavorano come assessori, il Parlamento che lavora come un consiglio comunale, Palazzo Chigi che diventerà una copia di Palazzo Vecchio e corsa, corsa, corsa”.

    Per andare? “Per andare lontano. Per affermare nuovamente il primato della politica (lo avreste mai detto che con Renzi i partiti sarebbero tornati centrali?). Per fare subito una riforma elettorale, senza la quale non si governa. E per costringere i vecchi campioni della burocrazia a deporre le armi e permetterci di fare la rivoluzione. In Italia e in Europa. Come? Facile”, dice Emiliano mentre accenna a uno svenimento osservando uno sportivo sorpasso contromano del taxi su via Nomentana, “combattendo il tetto del 3 per cento. Mi rendo conto: è complicato modificare i trattati. Però ci proverei. E se non si può seguire quella strada bisogna seguire l’altra: rinegoziare il fiscal compact. Qualcosa si dovrà ottenere. Perché le riforme sono importanti ma è in Europa che bisogna andare spavaldi”. Altrimenti? “Meglio votare”. Votare? “No, non in quel senso lì. Mi spiego meglio”.

    Dice ancora Emiliano, mentre con gentilezza chiede al tassista di razionalizzare i sorpassi contromano. “Io, nonostante i molti spiritosi che sento in giro, penso che questo governo durerà molto ma per durare sarà fondamentale avere in mano l’arma della legge elettorale. La miscela di questi elementi è quella giusta per combattere l’anti politica e sono convinto che Matteo Bonaparte sia la persona perfetta per condurre questa battaglia”. Bonaparte? “Ma certo! Forse voi non avete capito: Renzi, come energia e come voglia di cambiare il paese, ricorda il primo Napoleone, e non mi stupirei se quella che è cominciata la scorsa settimana fosse la prima tappa di un nuovo ventennio. Per governare però bisogna accentrare e Matteo lo sta facendo. E io al posto vostro, per esempio, starei attento a quello che succederà a Palazzo Chigi. Con le nomine. Con i burocrati. Con i capi di gabinetto”. Emiliano non dice di più ma il riferimento è chiaro ed è legato a una partita che Renzi, triangolando con Delrio, sta giocando a Palazzo Chigi.

    Il punto è questo: ora che il ministero dell’Economia è stato circondato da un apparato legato più a Napolitano che a Renzi (capo di gabinetto di Padoan è l’ex segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Garofoli, capo della segreteria tecnica sarà Fabrizio Pagani, ex consigliere economico di Letta) dovrà riuscire ad accentrare il potere economico a Palazzo Chigi. Sia affidando a persone di fiducia il ruolo di sottosegretario con delega alla Coesione territoriale (che avrà il possesso dei 60 miliardi di euro di fondi strutturali che arriveranno dall’Europa nel corso del 2014). Sia cercando di portare il controllo della spending review sempre a Palazzo Chigi (Renzi vorrebbe sottrarre al Tesoro le deleghe sulla gestione della spesa). Sia stando attento a scegliere le persone giuste per altre due nomine: il capo dell’ufficio legislativo e il capo del dipartimento economico. Problema: Renzi avrà la forza di vincere il braccio di ferro con Napolitano e rottamare la vecchia burocrazia con una nuova (e più politica)?

    Conclude Emiliano: “Riuscire a non farsi strozzare dai vecchi apparati statali è fondamentale così come è fondamentale seguire quanto sta succedendo nel mondo grillino. Io Beppe lo conosco da anni, fino al 2009 parlavo al telefono con lui, non lo reputo un despota, ma penso che, con queste espulsioni, ci sta facendo un regalo. Non ci piove. Ma bisogna stare attenti ai tranelli. Fossi in Renzi, per dire, cercherei di tenermi questa maggioranza e di non fare pasticci allargando ad altri. Andiamo avanti per questa strada. Senza distrazioni. E se il partito darà una mano a Matteo vedrete che tra qualche mese mi darete ragione e direte anche voi che quello lì è il nostro Napoleone!”.

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    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.