Via dagli stadi gli abbonati poco fedeli
Via gli abbonati fedifraghi dagli stadi, basta con i tifosi snob che comprano gli abbonamenti più economici per godersi solo le partite di cartello. E' questa la nuova tendenza europea dei club che sulla carta hanno il tutto esaurito, ma che davanti alle telecamere tradiscono la scarsa fedeltà dei supporter. Il Bayern Monaco ha, infatti, inaugurato una politica difficile da spiegare se non con l’immagine di sé che la società vuole trasmettere all’esterno. In curva sud gli abbonamenti costano 140 euro l’anno, ma spesso ci sono posti vuoti, così è stato comunicato che chi non vedrà almeno 8 dei 17 match previsti non potrà rinnovare la tessera per la prossima stagione.
Via gli abbonati fedifraghi dagli stadi, basta con i tifosi snob che comprano gli abbonamenti più economici per godersi solo le partite di cartello. E' questa la nuova tendenza europea dei club che sulla carta hanno il tutto esaurito, ma che davanti alle telecamere tradiscono la scarsa fedeltà dei supporter. Il Bayern Monaco ha, infatti, inaugurato una politica difficile da spiegare se non con l’immagine di sé che la società vuole trasmettere all’esterno. In curva sud gli abbonamenti costano 140 euro l’anno, ma spesso ci sono posti vuoti, così è stato comunicato che chi non vedrà almeno 8 dei 17 match previsti non potrà rinnovare la tessera per la prossima stagione. Dal club fanno sapere che “quel settore può ospitare solo 5.200 persone e ce ne sono 10.000 in lista per un abbonamento”. La squadra di Guardiola ha venduto tutte le tessere disponibili, 39.500, allora perché tanta severità? Due motivi plausibili: da una parte, come detto, la possibilità di veicolare attraverso le immagini la visione di una comunità granitica e stretta intorno al suo Bayern Monaco; dall’altra il rischio di perdere profitti perché chi non si reca all’Allianz Arena non consuma né wurstel né birra. Detto questo, forse ci sarebbero da rivedere anche le stime sulle presenze allo stadio, perché a quanto pare i campionati stranieri comunicano alla stampa (e a chi fa i report) i dati cartacei, senza contare le effettive presenze partita per partita.
Il Barcellona aveva notato questa tendenza già alcuni fa ma ha deciso di seguire un modello meno coercitivo. I soci abbonati sono 85.000 ma non tutti possono o vogliono andare sempre al Camp Nou a vedere i blaugrana, così ognuno ha la possibilità di liberare il proprio posto, attività che coinvolge circa 25.000 tifosi a partita, centrando due obiettivi in un colpo solo: stadio sempre pieno (o quasi) e possibilità di vedere la squadra più forte degli ultimi anni per chi non fa parte del circolo magico catalano. In Francia la situazione è un po’ diversa. Il Nantes FC, neopromosso in Ligue 1, un decennio fa aveva intrapreso la stessa politica del Barça, con 22.500 abbonati. Attualmente questi sono solamente 8.500, di cui fedeli 6.000, ma con una media spettatori di 27.000 rispetto a un impianto da 37.000. Non avendo una lista d’attesa come il Bayern Monaco non si sognano neppure ritorsioni, anche perché la prima preoccupazione è quella di mantenere la categoria. Simile la situazione dell’AC Ajaccio che può contare su 3.000 fedelissimi contro 5.000 tesserati con una media spettatori di 6.436; i picchi vengono raggiunti quando in Corsica scendono Psg e l’AS Monaco, club che nonostante gli investimenti ha solamente 3.524 associati. I dirigenti corsi stanno pensando di fidelizzare i supporter con gadget da regalare a quelli più leali: premiando invece che punendo.
In Premier League le associazioni dei tifosi hanno protestato, senza successo, a causa dei continui rincari, ma chi vuole vedere la squadra del cuore in patria ha poche chance televisive quindi o paga o è fuori. Nell’ultima Football Money League redatta dalla Deloitte, il Manchester United è la società europea che ricava di più dalla biglietteria con 127,3 milioni di euro, seguono: 119 Real Madrid; 117,6 Barcellona; 108,3 Arsenal; 87,1 Bayern Monaco; 82,5 Chelsea; 59,6 Borussia Dortmund; 53,2 Psg; 52,1 Liverpool; 46,9 Tottenham Hotspur. In Italia è possibile cedere il proprio abbonamento caricandolo sulla tessera del tifoso, in modo che sia sempre rintracciabile chi fisicamente si reca allo stadio. Molto spesso viene affittato così da non perdere i soldi spesi, soprattutto dai tifosi delle grandi squadre che abitano lontani e che non sempre possono andare a vederle. Il problema si pone quando la tessera da diritto alla prelazione nelle partite di coppa, con il rischio di vedere poi posti vuoti nelle gare considerate meno interessanti; in questo caso con il doppio danno: d’immagine ed economico. Per il resto funziona come sempre, i ricchi si preoccupano della forma, i poveri della sostanza.
Il Foglio sportivo - in corpore sano