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L'ala spezzata dell'aereo malese che non si trova

Alberto Brambilla

Si sono attivate le autorità americane, quelle cinesi con il supporto dei tecnici della Boeing per cercare l'aereo malese scomparso con 239 persone a bordo la notte dell'8 marzo a due ore dal decollo da Kuala Lumpur mentre sorvolava il Golfo di Thailandia. Non è stata esclusa la pista del terrorismo come segnalato anche dal Foglio. Poco si sa tuttavia sul passato di quel Boeing 777. Sebbene non ci sia una relazione con la scomparsa, qui intendiamo soltanto segnalare una curiosità sulla "vita" del jumbojet.

    Si sono attivate le autorità americane, quelle cinesi con il supporto dei tecnici della Boeing per cercare l'aereo malese scomparso con 239 persone a bordo la notte dell'8 marzo a due ore dal decollo da Kuala Lumpur mentre sorvolava il Golfo di Thailandia. Non è stata esclusa la pista del terrorismo come segnalato anche dal Foglio. Poco si sa tuttavia sul passato di quel Boeing 777. Sebbene non ci sia una relazione con la scomparsa, qui intendiamo soltanto segnalare una curiosità sulla "vita" del jumbojet. Lo stesso aeroplano aveva subito un danno ingente a un'ala il 9 agosto del 2012. L'aereo (numero di matricola 9M-MRO, visibile vicino al portellone di coda nella foto della Associated press) aveva urtato la coda di un Airbus della China Eastern all'aeroporto cinese di Pudong, un distretto della metropoli di Shanghai. L'estremità dell’ala destra era andata distrutta. Nessun ferito. E' il sito specializzato aviationsafety.net ad avere ricordato la notizia riguardante la vita del Boeing (scomparsa  e incidente) senza tuttavia segnalare alcun nesso causale tra i due eventi.

    • Alberto Brambilla
    • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.