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"Chi sono io per giudicare?". La misericordia secondo Francesco

Matteo Matzuzzi

"Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso". Ancora una volta, è la misericordia al centro dell'omelia mattutina di Francesco a Santa Marta. "Allargare il cuore", è l'imperativo suggerito dal Papa, che ha aggiunto: "Il cuore grande non condanna, ma perdona, dimentica, perché Dio ha dimenticato i miei peccati; Dio ha perdonato i miei peccati". Sempre – ha detto ancora Bergoglio – nel cuore e nella mente deve risuonare la frase "Chi sono io per giudicare questo? Chi sono io per chiacchierare di questo? Chi sono io che ho fatto le stesse cose o peggio?".

    "Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso". Ancora una volta, è la misericordia al centro dell'omelia mattutina di Francesco a Santa Marta. "Allargare il cuore", è l'imperativo suggerito dal Papa, che ha aggiunto: "Il cuore grande non condanna, ma perdona, dimentica, perché Dio ha dimenticato i miei peccati; Dio ha perdonato i miei peccati". Sempre – ha detto ancora Bergoglio – nel cuore e nella mente deve risuonare la frase "Chi sono io per giudicare questo? Chi sono io per chiacchierare di questo? Chi sono io che ho fatto le stesse cose o peggio?". L'insegnamento è quello di Dio: "Non giudicate e non sarete giudicati, non condannate e non sarete condannati". Fare abbondante uso di misericordia, dunque, "che ci porta alla pace". La ricetta, ha sottolineato il Pontefice, è semplice: "Ricordatevi sempre della frase 'chi sono io per giudicare?', quindi vergognarsi e allargare il cuore".

    • Matteo Matzuzzi
    • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.