Speciale online flash 12:07

Ecco come Grillo blinda le nuove parlamentarie

Marianna Rizzini

Si attendeva il “chi, come e quando” delle candidature europee, in casa Cinque Stelle. Si attendeva, tra i grillini, il “comunicato politico numero cinquantaquattro”, dal titolo del post che, sul blog di Beppe Grillo, regola l’accesso alle liste. Non sarà il massacro mediatico delle parlamentarie di fine 2012, con risate generali sui video dei candidati più strambi, promettevano gli attivisti e i già eletti del M5s, raccontando di un Grillo in cerca di “candidati all’altezza”. "Avrò io l’ultima parola", aveva detto qualche mese fa, forse temendo di ritrovarsi anche in Europa candidati in stile “microchip”, dal soprannome di Paolo Bernini, deputato a Cinque Stelle celebre per la sua confessione di fede puramente complottista dopo le politiche 2013: il ragazzo era convinto che negli Usa i microchip venissero già impiantati nel cervello dei cittadini.

Leggi anche Merlo Perché le europee sono elezioni monstre che non servono a niente

    Si attendeva il “chi, come e quando” delle candidature europee, in casa Cinque Stelle. Si attendeva, tra i grillini, il “comunicato politico numero cinquantaquattro”, dal titolo del post che, sul blog di Beppe Grillo, regola l’accesso alle liste. Non sarà il massacro mediatico delle parlamentarie di fine 2012, con risate generali sui video dei candidati più strambi, promettevano gli attivisti e i già eletti del M5s, raccontando di un Grillo in cerca di “candidati all’altezza”. "Avrò io l’ultima parola", aveva detto qualche mese fa, forse temendo di ritrovarsi anche in Europa candidati in stile “microchip”, dal soprannome di Paolo Bernini, deputato a Cinque Stelle celebre per la sua confessione di fede puramente complottista dopo le politiche 2013: il ragazzo era convinto che negli Usa i microchip venissero già impiantati nel cervello dei cittadini.

    Ma poi, nel quartier generale della Casaleggio associati, si è deciso forse di incrociare le dita (qualcuno di valido ci sarà pure?) e di mettere l’accento sull’appartenza (come al solito): potranno infatti candidarsi “Tutti coloro iscritti al MoVimento 5 Stelle entro il 31/12/2012 e con documento certificato entro il 20 marzo 2014, non diffidati, non svolgenti carica elettiva e non facenti parte di una lista partecipante alle elezioni amministrative 2014 certificata o in via di certificazione. Devono avere 25 anni o più al 25 maggio 2014”. Non diffidati, cioè non raggiunti da lettera del legale di Grillo (ne sanno qualcosa i dissidenti cui è stato impedito di usare il simbolo). La selezione avverrà in rete (con presentazione di curriculum e video) in due turni, sempre esprimendo tre preferenze. Al primo turno si voteranno i candidati della propria Regione (va di diritto al secondo turno il più votato della Regione, gli altri candidati verranno calcolati su base “circoscrizionale”, nord ovest, nord est, centro, meridione, isole. 
Al secondo turno “
Si vota con 3 preferenze per i candidati nella propria circoscrizione europea che hanno superato il primo turno. Saranno candidati alle elezioni europee i più votati fino a riempimento delle liste della circoscrizione dedotti i più votati nelle singole regioni al primo turno.

I nomi saranno inseriti in lista in ordine alfabetico”.

    Tutto il processo verrà supervisionato da Grillo, “capo politico”, e da un gruppo ristretto di eletti al Parlamento italiano o da attivisti che abbiano rinunciato preventivamente alla candidatura europea. Ci sarà un codice di comportamento per Strasburgo, con divieto di associazione ad altro gruppo: “I deputati del M5S al Parlamento europeo non dovranno associarsi ad altri gruppi politici, se non per votazioni su punti condivisi. Laddove si manifestasse la possibilità di costituire in seno al Parlamento europeo un gruppo politico con deputati di altri Paesi europei che condividano i valori fondamentali del MoVimento 5 Stelle verrá fatto, su proposta di Beppe Grillo, in qualità di capo politico del M5S, e ratificata tramite votazione in Rete da parte degli iscritti al M5S".

    Il parlamentare europeo dovrà rispettare il famoso “non-statuto” del Movimento, e dovrà pagare la penale di 250 mila euro in caso di cambio gruppo (come promesso da Grillo, arriva poi il “recall” all’americana: “Il deputato sarà ritenuto gravemente inadempiente laddove, secondo il principio della democrazia diretta, detto “recall”, già applicato negli Stati Uniti, almeno 500 iscritti al MoVimento 5 Stelle residenti nella circoscrizione nella quale il deputato è stato eletto abbiano motivatamente proposto di dichiararlo gravemente inadempiente”.

    Il clic anti-dissidente dunque resta sovrano, e la cosiddetta “setta” a Cinque Stelle, quella che deve sempre fare capo al quartier generale per la comunicazione pena la scomunica, resta in qualche modo intatta (“verrà costituito un gruppo di comunicazione”, dice il comunicato, composto di due assistenti per ciascun deputato, al fine di garantire una gestione coordinata della comunicazione dell'attività parlamentare dei deputati del M5S. Il gruppo di comunicazione avrà un coordinatore con il compito di relazionarsi con il sito nazionale del M5S ed il blog di Beppe Grillo. La consistenza del gruppo di comunicazione, in termini di organizzazione, strumenti, scelta dei membri e del coordinatore, sarà definita da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. I deputati del M5S dovranno provvedere alle spese di funzionamento del gruppo di comunicazione: i) costituendo un fondo dedicato; ii) devolvendo al medesimo i rimborsi ed i finanziamenti ad essi spettanti eventualmente erogati dall'Ufficio di Presidenza; iii) mettendo a disposizione del gruppo di comunicazione gli uffici e le attrezzature dei quali saranno dotati, ove adeguati ed utilizzabili; iv) concorrendo personalmente con il versamento di un contributo, di ammontare di € 1.000 mensili”).

    Chi siano gli aspiranti ancora non si sa, ma sul web è già partita la caccia alla possibile star comica da parlamentarie. L’anno scorso spopolò il tizio romano, poi non eletto, che voleva “daje foco”, dar fuoco a tutti – scherzava, naturalmente, ma quella maschera, quasi un’autoimitazione profetica della futura inconcludenza, divenne un cult.

    Leggi anche Merlo Perché le europee sono elezioni monstre che non servono a niente

    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.