I soliti prof. “antiautoritari” finiti nelle braccia autoritarie di Gribbels
A firma donata non si guarda in bocca, e però ne capitano delle belle, ai professori riuniti in appello a oltranza (e da vent'anni) in nome di una Costituzione-feticcio di ogni anti riformismo. Capita che si arrivi a digerire, nelle lande di Libertà&Giustizia, in nome del “no” alla fantomatica “svolta autoritaria” e “plebiscitaria” dell'Italia “di Renzi e Berlusconi”, anche la non-democrazia del web (autoritaria anzichenò) di Grillo&Casaleggio – con contorno vario ed esilarante di quelli che Pier Luigi Bersani, nel 2012, chiamava “fassissti del web”, ma che (più che altro) si manifestano online come forsennati cliccatori di intransigenza complottarda, ieri anche un po' disorientati da se stessi nel voto criptato per le Europarlamentarie, primo turno.
A firma donata non si guarda in bocca, e però ne capitano delle belle, ai professori riuniti in appello a oltranza (e da vent'anni) in nome di una Costituzione-feticcio di ogni anti riformismo. Capita che si arrivi a digerire, nelle lande di Libertà&Giustizia, in nome del “no” alla fantomatica “svolta autoritaria” e “plebiscitaria” dell'Italia “di Renzi e Berlusconi”, anche la non-democrazia del web (autoritaria anzichenò) di Grillo&Casaleggio – con contorno vario ed esilarante di quelli che Pier Luigi Bersani, nel 2012, chiamava “fassissti del web”, ma che (più che altro) si manifestano online come forsennati cliccatori di intransigenza complottarda, ieri anche un po' disorientati da se stessi nel voto criptato per le Europarlamentarie, primo turno: “Troppe persone con la speranza di una poltrona”, tuonava la deputata di M5s Roberta Lombardi, mentre i cittadini-utenti-iscritti lamentavano “bug”, “confusione”, mancanza di “curricula” leggibili.
“Svolta autoritaria”, hanno scritto i prof. a proposito di un Renzi sovrapponibile nella loro testa alla sagoma di un Nemico universale e ricorrente, chiamando a raccolta le truppe dei resistenti a tutto, orripilati (preventivamente) di fronte all'annunciata riforma del Senato (grande è la preoccupazione del trio Gustavo Zagrebelsky-Stefano Rodotà-Nadia Urbinati). Ma mica ci si vorrà anche preoccupare, tra prof., della caserma edificata da Casaleggio, con teoria (solo teoria) della trasparenza e ricreazione consolatoria al mare (a casa di Grillo, con calcetto corroborante). “Grillo ha firmato, Casaleggio ha firmato!”, si davano di gomito, tale e tanto era l'entusiasmo che correva tra gli appellanti della democrazia minacciata sempre e comunque da chiunque non si conformi alla visione degli autonominati “buoni” contro il “cattivo” di turno (ieri B., oggi Renzi, e tanto sotto sotto c'è sempre una P2 – anche P3 o P4). “Svolta plebiscitaria”, è il grido intellò, ma detto questo va bene tutto, pure il capriccio di Grillo, l'uomo che li ha sbertucciati a più riprese ma che loro vedevano come un Messia, un anno fa, e pazienza se poi il Messia si è rivelato ingrato: da allora in poi è stata nostalgia canaglia, speranza di un nuovo abbraccio e sindrome di Stoccolma (quella di oggi, con Grillo che li fa prigionieri firmando). Talmente alta era la gioia dei prof. di fronte a quello che ai loro occhi pareva un figliol prodigo (“Grillo lancia segnali”, ha detto Barbara Spinelli ieri alla Stampa, dopo aver sottoscritto l'appello assieme all'altro compagno “greco” pro Tsipras, Marco Revelli), che nessuno si è filato il pur minimo imbarazzo della firmataria e costituzionalista Lorenza Carlassare: “Sono contenta che il nostro appello lo condividano persone che mi sembra tendano a gestire in modo padronale e autoritario un movimento che ritengo interessante. Spero che questa adesione sia uno spunto per ripensare la gestione dei rapporti interni al M5s”. “Padronale e autoritario”, scriveva Carlassare, ma poi che vuoi che sia, se si può dare dell'autoritario al nemico antropologico (ora Renzi, ieri B.). Che importa, ai prof., se sul blog di Grillo ancora imperversano le prove generali da pianeta Gaia (che votino solo gli iscritti; che gli iscritti e solo gli iscritti possano vedere i profili dei candidati). Primo turno, questo è il primo turno, si leggeva al via delle Europarlamentarie, ma dai commenti in chiaro emergeva il gran sconcerto dei cittadini-utenti-iscritti ammessi alla consultazione: “Serve il forum di discussione”, “se questa è la rete tanti saluti”. Non importa se gli ex dissidenti a Cinque stelle, con Federica Salsi, lanciano il movimento grillino depurato del grillismo “Uno vale tanto”: i prof. ancora guardano all'originale.
La tentazione di appellarsi contro “la svolta autoritaria”, comunque, dev'essere grande, se persino Marco Pannella, che una sorta di dispotismo egualitario l'ha praticato per carattere e per decenni a casa sua, si mostra volentieri anti riforma del Senato (pur non firmando l'appello dei prof.): “Connotati assolutamente anti costituzionali” nei quali “siamo precipitati”, diceva domenica a Radio radicale, rivendicando di aver obiettato ben prima degli ultimi che ora obiettano, seppure da posizioni diverse (più in stile Rino Formica: “Vogliono abolire il Senato?”, diceva Pannella, “no, vogliono abolire il Senato eletto. Vedrai che fra poco in qualche misura non vorranno abolire la Camera ma…”). Ma tanto i prof. sono già paghi: Grillo c'è. Anche se l'appello è “a prescindere”, come scriveva ieri Michele Ainis sul Corriere della Sera, rifacendosi a Totò e forse pensando a quando, nel 2009, ma sulla Stampa, si chiedeva “a chi s'appella l'appellante? Ma a se stesso, ovvio. Il nuovo appello è l'appello di Narciso”.
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