Soldi, soldi, soldi

Lanfranco Pace

Un filo più sereni per vittorie contro più mortaccini di noi, parliamo di soldi. Non dei nostri, di quelli degli altri. Il presidente De Laurentiis, che quest'anno ha speso molto e bene, ha fatto propria la prima legge di Mario Sconcerti: chi ha più soldi vince ( cfr “Il calcio dei ricchi”). Il fatturato del Napoli, ha detto, è di molto inferiore a quello della Juventus, questo e non altro spiega i punti di differenza in classifica. Al che Conte si è sentito in dovere di replicare che in tre anni la Juventus ha speso un terzo del Napoli e che se dessero a lui 100 milioni vincerebbe la Champions.

    Un filo più sereni per vittorie contro più mortaccini di noi, parliamo di soldi. Non dei nostri, di quelli degli altri. Il presidente De Laurentiis, che quest'anno ha speso molto e bene, ha fatto propria la prima legge di Mario Sconcerti: chi ha più soldi vince ( cfr “Il calcio dei ricchi”). Il fatturato del Napoli, ha detto, è di molto inferiore a quello della Juventus, questo e non altro spiega i punti di differenza in classifica. Al che Conte si è sentito in dovere di replicare che in tre anni la Juventus ha speso un terzo del Napoli e che se dessero a lui 100 milioni vincerebbe la Champions. Ora, parlare di soldi a caldo e dopo cena è très vulgaire, nel dopo partita non si mischia alto e basso. E poi c'è contraddizione con la seconda legge di Sconcerti, op. cit. , secondo cui a vincere si raggiungono gloria e visibilità ma ci si rimettono bei soldi. E' una vecchia storia quella che i soldi si possano fare solo a lato, costruendo supermercati, quartieri commerciali vicino agli stadi, cioè speculazioni edilizie, o comprando giovani e vendendo campioni che somiglia pur sempre a un'audizione per aspiranti veline. Ai tedeschi, che certo sono quadrati al limite della tristezza, ma conoscono il valore dei soldi e hanno animo se possibile più sparagnino dei sabaudi, non sarebbe mai venuto in mente di pagare uno come Gareth Bale un centone, solo per lo sfizio di vederlo correre o per megalomania: al suo posto ne avrebbero presi altri quattro, magari da ventidue che ci avanza pure qualcosa per il portiere e puoi rifare così tutta una squadra. I ricchi veri non sono fessi né mecenati allo sbaraglio, dalle loro parti “a gratis” non si fa nulla. Se il marchio è buono, se ha fiuto, sa gestire, non fa cose insensate come pagare Matri più di Tévez, se innova con lungimiranza, il ricco vince. E fa i soldi. E più vince più fa soldi. Non sarà la terza legge di Sconcerti, ma un fondamentale del capitalismo questo sì.

    • Lanfranco Pace
    • Giornalista da tempo e per caso, crede che gli animali abbiano un'anima. Per proteggere i suoi, potrebbe anche chiedere un'ordinanza restrittiva contro Camillo Langone.