Il vostro smartphone è molto, molto pericoloso

Giulia Pompili

Se avete paura di attraversare piazza Venezia a Roma, provate ad arrivare sani e salvi ad un appuntamento "ad Hachiko". Prendete un aereo, atterrate a Tokyo, prendete la metropolitana e uscite sul lato est della stazione. La zona è famosa per la presenza della statua dedicata al cane di razza Akita che aspettò per dieci anni il ritorno del suo defunto padrone. Ma non lasciatevi distrarre. Usciti dalla stazione, l'incrocio che vi troverete davanti è uno dei più frequentati al mondo.

    Se avete paura di attraversare piazza Venezia a Roma, provate ad arrivare sani e salvi ad un appuntamento "ad Hachiko". Prendete un aereo, atterrate a Tokyo, prendete la metropolitana e uscite sul lato est della stazione. La zona è famosa per la presenza della statua dedicata al cane di razza Akita che aspettò per dieci anni il ritorno del suo defunto padrone. Ma non lasciatevi distrarre. Usciti dalla stazione, l'incrocio che vi troverete davanti è uno dei più frequentati al mondo. E' un'esperienza mistica, attraversare la strada allo Shibuya crossing. Il semaforo, che dura 46 secondi, blocca il traffico completamente, e permette ai pedoni di muoversi in qualsiasi direzione. Per questo il pericolo – in un rovesciamento delle regole che siamo abituati a vivere in occidente – non viene dalle macchine. Il pericolo sono gli altri pedoni.

    C'è un video, confezionato dalla NTT Docomo, una delle più importanti società nipponiche di telefonia, che nelle ultime due settimane è diventato virale in Giappone, con quasi 2 milioni di visualizzazioni [alla fine di questo articolo]. "Cosa succederebbe se tutti messaggiassero mentre camminano sullo Shibuya crossing?", dice il titolo d'apertura. Si tratta di un breve esperimento virtuale sulle conseguenze che può avere attraversare la strada mandando sms e twittando con il cellulare, basato su una ricerca del professor Kazuhiro Kozuka, dell'istituto di Tecnologia della Aichi University. 1.500 persone nella media giapponese – tutte alte 1,60 metri e di 58 chili di peso – che camminano alla velocità di 4-6 chilometri orari, attraversano contemporaneamente la strada usando il cellulare. Il campo visivo si riduce automaticamente a un ventesimo rispetto al normale. Questo produce una serie di "collisioni" involontarie, per cui, secondo la tradizione giapponese, chiunque vada addosso a qualcun altro dovrà fermarsi e fare un lungo e ossequioso inchino. Il che produrrà altre collisioni, e quindi altri inchini. Il risultato, sulle 1.500 persone, sarà che su 446 collision, 103 persone cadranno a terra e 21 faranno cadere il cellulare. Secondo il filmato, una persona su cinque che cammina con lo sguardo rivolto verso lo smartphone è coinvolta in un incidente. "Messaggiare mentre si cammina può distrarti su quel che ti succede intorno, ed è molto pericoloso. Non solo per te, ma c'è la possibilità di coinvolgere altre persone in un incidente più grande". E se succede nel celebre Shinuya crossing, occhio a non distrarvi a piazza Venezia.

     

    • Giulia Pompili
    • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.