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Alibaba in America. Così il colosso cinese del Web si prepara a surclassare Facebook

Piero Vietti

Ieri il colosso cinese di ecommerce Alibaba ha presentato i documenti necessari per vendere azioni al pubblico per la prima volta negli Stati Uniti. E' l'inizio di una nuova era per l'industria del web di Pechino, da tempo in in piena espansione, ha scritto il New York Times. Assimilabile per giro di affari ad Amazon, eBay, e PayPal, la compagnia made in China si affaccia al mercato occidentale con un'offerta pubblica da un miliardo di dollari. Secondo gli analisti potrebbe arrivare fino a 20 miliardi, diventando la più grande quotazione americana della storia, dal momento che Facebook – ad oggi la più alta Ipo – raggiunse 16 miliardi dollari nel maggio 2012.

    Ieri il colosso cinese di ecommerce Alibaba ha presentato i documenti necessari per vendere azioni al pubblico per la prima volta negli Stati Uniti. E' l'inizio di una nuova era per l'industria del web di Pechino, da tempo in in piena espansione, ha scritto il New York Times.

    "Alibaba è la società Internet più in crescita in una delle economie più in crescita del mondo", ha spiegato Sameet Sinha, analista di B. Riley & Company, al Nyt. Il suo ingresso in Borsa ridimensiona tutti i giganti della Silicon Valley: a differenza di molti di loro Alibaba guadagna, e molto, da anni.

    Assimilabile per giro di affari ad Amazon, eBay, e PayPal, la compagnia made in China si affaccia al mercato occidentale con un'offerta pubblica da un miliardo di dollari. Secondo gli analisti potrebbe arrivare fino a 20 miliardi, diventando la più grande quotazione americana della storia, dal momento che Facebook – ad oggi la più alta Ipo – raggiunse 16 miliardi dollari nel maggio 2012.

    Al suo debutto al New York Stock Exchange o Al Nasdaq, Alibaba potrebbe avere un prezzo delle azioni tale da far valutare la società circa 200 miliardi dollari – più del valore di mercato di Facebook, Amazon ed eBay, dietro solo a Google e Apple .

    Come detto, Alibaba sta crescendo rapidamente, ma – sottolinea il Wall Street Journal – il documento di 2.300 pagine con cui si presenta l mercato americano non include alcune informazioni chiave, come ad esempio le entrate dei principali marketplace, o quanto l'azienda ricava dalla pubblicità o chi saranno i nuovi consiglieri dopo l'Ipo.

    [**Video_box_2**]Lo scorso anno, il valore di tutta la merce venduta su Alibaba ha superato i 248.000 milioni dollari, più di eBay e Amazon assieme. Negli ultimi tre mesi dello scorso anno, quasi il 20 per cento degli acquisti di Alibaba sono stati effettuate attraverso smartphone.

    Sempre il New York Times nota che aziende americane come Google e eBay possono solo sognare di fare quel tipo di margine di profitto. Nel solo 2013 Alibaba ha avuto un utile netto di 3,56 miliardi dollari su un fatturato di 7,95 miliardi dollari. Questo si traduce in un margine di profitto di circa il 45 per cento. In confronto, eBay ha raccolto un margine del 17,8 per cento.

    Alibaba ha margini di profitto molto elevati rispetto alle aziende del web americane, spiegano gli analisti, principalmente perché i suoi costi sono bassi: non possiede la merce venduta sui propri siti, e fa soldi grazie ai venditori che pagano una commissione per l'accesso o che acquistano annunci per promuovere se stessi. Alibaba gode anche di una bassa pressione fiscale: circa il 10 per cento.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.