Cari saluti dalla Finlandia, che litiga sui “francobolli omoerotici”
Itella Posti, la società postale finlandese, ha annunciato che emetterà nel prossimo settembre sette nuove serie filateliche. Tra la serie sui giardini finlandesi, quella sui ponti e quella natalizia (renne, elfi, stelline e candeline) ce ne sarà una composta da tre francobolli autoadesivi e ispirata all’immaginario omoerotico per come fu rappresentato dall’illustratore Touko Laaksonen. Famoso, con il nome d’arte Tom of Finland (1920-1991), per aver contribuito in modo decisivo a dare all’iconografia gay maschile la forma orgogliosamente virile che si è andata affermando dagli anni Settanta in poi, in sostituzione dello stereotipo effeminato e languoroso fin lì dominante.
Itella Posti, la società postale finlandese, ha annunciato che emetterà nel prossimo settembre sette nuove serie filateliche. Tra la serie sui giardini finlandesi, quella sui ponti e quella natalizia (renne, elfi, stelline e candeline) ce ne sarà una composta da tre francobolli autoadesivi e ispirata all’immaginario omoerotico per come fu rappresentato dall’illustratore Touko Laaksonen. Famoso, con il nome d’arte Tom of Finland (1920-1991), per aver contribuito in modo decisivo a dare all’iconografia gay maschile la forma orgogliosamente virile che si è andata affermando dagli anni Settanta in poi, in sostituzione dello stereotipo effeminato e languoroso fin lì dominante. Una versione molto à la “Querelle de Brest” , insomma, tutta muscoli, canottiere e falli oversize, e non priva di accenti autoironici.
Ma la notizia non è questa. La vera notizia è che qualcuno ha deciso di provocare la sempre vigile Guardia Rossa anti omofobia e di lanciare una petizione online per chiedere che quell’emissione filatelica non avvenga: “Non vogliamo che il nostro paese sia rappresentato, nelle spedizioni nazionali e internazionali, da soggetti omoerotici”, chiedono i firmatari (alcune migliaia in pochi giorni) e ricordano che “tradizionalmente, “i francobolli sono prodotti a partire da temi esteticamente belli e di valore culturale per il nostro paese”. Caratteristiche che – almeno per quanto li riguarda – essi stentano a ravvisare nella produzione ispirata a Tom of Finland, quantomeno nei tre disegni scelti per i francobolli (riprodotti in questa pagina). A chiedere che l’ente postale ci ripensi ci sono anche alcuni parlamentari del partito “Il vero finlandese”, appartenente alla galassia populista. Le immagini riportate in quella serie filatelica, dicono, “non sono adatte all’infanzia”. Ma magari anche una vecchia zia o un anziano genitore, nel ricevere il biglietto di auguri natalizi così affrancato, potrebbe immaginare un intento irriguardoso (o magari potrebbe farsi una risata, il che è più probabile).
[**Video_box_2**]Il direttore dello sviluppo marketing di Itella Posti, Markku Penttinen, ha comunque annunciato in una comunicazione ufficiale che di annullare quella serie non se ne parla neanche. Del resto, dice, c’è pure chi ha protestato quando le poste finlandesi hanno emesso francobolli natalizi al profumo di cannella, si sa che c’è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, e se si dovesse dar retta alle petizioni non si stamperebbe più un francobollo. E poi, per la serie dedicata a Tom of Finland pare ci sia già un grande interesse da parte dei collezionisti, in particolare americani, australiani e indiani. Insomma, l’emissione avverrà, come previsto, l’8 settembre prossimo, e probabilmente sarà un successone di vendite, di critica e di pubblico. Ne è convinto anche il grafico Timo Berry, che ha selezionato le tre immagini di Tom of Finland. “Vi è ritratta una vitalità sensuale e orgogliosa di se stessa – ha detto – che non è mai troppa in un paese del nord come questo”.
Sarà che la Francia non è abbastanza a nord, ma le poste d’oltralpe hanno invece bocciato una proposta della Société philatélique de Besançon, la quale avrebbe voluto un francobollo dedicato al quadro di Gustave Courbet intitolato “L’origine del mondo”, che ritrae con realismo dei genitali femminili. Il francobollo avrebbe dovuto segnalare una mostra dedicata al pittore nella sua città natale, Ornans, dal 7 giugno al primo settembre. Niente da fare, la richiesta è stata respinta, niente francobollo. Eppure l’opera è esposta a Parigi, al Museo d’Orsay, dove non risulta sia vietata ai minori, Courbet è una gloria nazionale, il quadro è un capolavoro riconosciuto, non c’è vecchia zia, anziano genitore e perfino bambino di Francia che non lo abbia già visto. Natiche omoerotiche contro origine del mondo, uno a zero.
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