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Tutti a scuola in gonna contro il sessismo (e il senso del ridicolo)

Nicoletta Tiliacos

Tutti in gonna, maschi e femmine, il prossimo 16 maggio, nei ventisette licei che fanno capo all’Accademia di Nantes. Carnevale è lontano ma alcuni studenti eletti nei consigli d’istituto, ricolmi di buone intenzioni, hanno deciso, con l’approvazione della maggioranza del corpo docente e del Ministero dell’Educazione nazionale francese, di manifestare così contro “il sessismo e la discriminazione”. La giornata in gonna ha anche un titolo, “Ce que soulève la jupe”, quel che solleva la gonna, mutuato da un libro di qualche anno fa. E soprattutto ha un manifesto, piuttosto orrendo, dove due gambe – una virilmente pelosa, l’altra femminilmente glabra – spuntano dalla jupe di cui sopra, con effetto tale da far rimpiangere senza esitazione i pantaloni.

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    Tutti in gonna, maschi e femmine, il prossimo 16 maggio, nei ventisette licei che fanno capo all’Accademia di Nantes. Carnevale è lontano ma alcuni studenti eletti nei consigli d’istituto, ricolmi di buone intenzioni, hanno deciso, con l’approvazione della maggioranza del corpo docente e del Ministero dell’Educazione nazionale francese, di manifestare così contro “il sessismo e la discriminazione”. La giornata in gonna ha anche un titolo, “Ce que soulève la jupe”, quel che solleva la gonna, mutuato da un libro di qualche anno fa. E soprattutto ha un manifesto, piuttosto orrendo, dove due gambe – una virilmente pelosa, l’altra femminilmente glabra – spuntano dalla jupe di cui sopra, con effetto tale da far rimpiangere senza esitazione i pantaloni.
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    Non è, in verità una prima assoluta. Anche l’anno scorso, il 12 aprile, alcuni liceali di Nantes si erano presentati a scuola in gonna, dandosi appuntamento con il passaparola e i social network, e non erano mancati professori che li avevano imitati. Una goliardata, si sarebbe detto un tempo. Ma stavolta è una cosa che vuol essere serissima, con tanto di logo ministeriale e di assicurazione sul fatto che nessuno sarà “obbligato” a mettersi la gonna, ma solo “invitato”. Nessuna sospensione delle garanzie costituzionali  in nome del politicamente corretto, bontà loro. Solo sospensione del senso del ridicolo, ma non si può avere tutto.

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