Dopo le bombe al cloro l'accordo sulle armi chimiche è a rischio

Daniele Raineri

L’accordo sulla distruzione delle armi chimiche della Siria raggiunto con la mediazione di Russia e Stati Uniti ora è a rischio, scrive il Wall Street Journal, perché il regime è accusato di averlo violato usando bombe al cloro (come anche il Foglio ha documentato). Secondo i funzionari del governo americano che seguono la faccenda, la Siria ha ceduto il 92,5 per cento delle sue armi chimiche, ma per ora non ha dato nessun segno di voler consegnare il restante 7,5 per cento, quello  più pericoloso.

    L’accordo sulla distruzione delle armi chimiche della Siria raggiunto con la mediazione di Russia e Stati Uniti ora è a rischio, scrive il Wall Street Journal, perché il regime è accusato di averlo violato usando bombe al cloro (come anche il Foglio ha documentato). Secondo i funzionari del governo americano che seguono la faccenda, la Siria ha ceduto il 92,5 per cento delle sue armi chimiche, ma per ora non ha dato nessun segno di voler consegnare il restante 7,5 per cento, quello  più pericoloso.
    Restano cento tonnellate metriche di sostanze tossiche, che includono 27 tonnellate metriche di ingredienti precursori del sarin – vale a dire che mescolati formano lo stesso gas nervino usato per uccidere più di millequattrocento persone a Damasco nella notte del 21 agosto 2013. La scadenza finale del 30 giugno sarà certamente non rispettata e gli ispettori occidentali hanno il forte sospetto che il governo di Assad non abbia dichiarato tutto nell’inventario. L’Opcw, l’organizzazione per la protezione dalle armi chimiche, sta lavorando a una serie di discrepanze tra la realtà e la lista dichiarata dal governo siriano. Secondo i funzionari americani, la Siria ha pure interrotto il processo di distruzione dei siti di produzione delle armi chimiche, anche se l’equipaggiamento è già stato reso non funzionante. Le fonti raccontano la frustrazione americana crescente per il fatto che i siriani fanno resistenza contro la distruzione di 12 tunnel e hangar in cui le armi chimiche erano preparate.

    [**Video_box_2**]

    Secondo fonti militari israeliane, da quando alla fine di settembre la Siria ha accettato di entrare nella Convenzione sulle armi chimiche – il trattato che vieta agli stati membri di usare le sostanze chimiche in guerra – ha compiuto almeno trenta attacchi chimici, meno letali di quello di agosto soltanto perché fatti con sostanze tossiche di scarto. La Francia ne ha denunciati almeno 14, con una dichiarazione del ministro degli Esteri Laurent Fabius. Il Wall Street Journal si chiede perché il regime continui a usare i barili bomba che contengono il cloro quando potrebbe ottenere effetti ugualmente distruttivi, se non di più, con l’esplosivo convenzionale. La risposta che si dà è che il governo vuole dimostrare di avere ceduto una parte del suo arsenale, ma di poter continuare a sfidare impunemente l’inerzia della comunità internazionale. Non usa il sarin, ma getta cloro e ammoniaca.

    Secondo un articolo pubblicato sul giornale inglese Telegraph il 6 maggio, potrebbe essere l’Iran a rifornire la Siria di barili di cloro acquistati dalla Cina. Secondo l’autore, Con Coughlin, l’Iran ha ordinato diecimila barili di cloro in Cina e li ha trasferiti in Siria a bordo di cargo militari Ilyushin 76 siriani. I satelliti di non meglio specificate intelligence occidentali hanno visto gli Ilyushin parcheggiati sulle piste dell’aeroporto di Mehrabad, che serve da base per i rifornimenti. I contenitori di cloro in alcuni casi portano la stampigliatura della fabbrica cinese Norinco, ma sul resto ancora non ci sono conferme.

    • Daniele Raineri
    • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)