Finita la marcia su Rapallo / 4

Viva l'Amorazzo nostro, che non ha mai voluto morto l'Amor nostro

Andrea Marcenaro

Ha forse nominato la corruzione come regina dei problemi nazional-continentali, l’Amorazzo nostro? No. Ha recitato di lotta alla mafia secondo la don Ciotti litania? No. Dipinto se stesso come trasparente cristallo? No. Ha voluto ricordare il contributo straordinariamente civile della magistratura di noialtri negli ultimissimi (venti) anni? No. Rinnegato un rapporto politico con l’Amor che mai diremmo suo, dato che è nostro? No. Ha detto che lo vuole morto?

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    Ha forse nominato la corruzione come regina dei problemi nazional-continentali, l’Amorazzo nostro? No. Ha recitato di lotta alla mafia secondo la don Ciotti litania? No. Dipinto se stesso come trasparente cristallo? No. Ha voluto ricordare il contributo straordinariamente civile della magistratura di noialtri negli ultimissimi (venti) anni? No. Rinnegato un rapporto politico con l’Amor che mai diremmo suo, dato che è nostro? No. Ha detto che lo vuole morto? No. Che è un infame pregiudicato, come s’indigna per mestiere, credo dai tempi della pace di Worms, il Giannini modello Barbacetto? No. Ha detto che è finito? No. Gli ha chiuso la saracinesca sul futuro immanente? [**Video_box_2**]No. Ha applaudito, come tuttora sarebbe di moda, l’arresto di Clini? No. S’è comportato da maramaldo verso chi maramaldo sarebbe stato, a parti invertite? No. Ha puntato il fucile, per dire, contro il Cantone Raffaele, super-magistrato-che-ora-te-la moralizzo-io-quella-schifezza-della-politica-perché-sapete-bene-che-uno-come-me-mica-andrebbe-all’Expo-di-Milano-per-farsi-una-gita? No. Ha chiesto la testa di qualcuno, l’Amorazzo nostro? No. La testa di Lerner, magari? Il quale ultimamente si esibisce soddisfatto, e infatti l’ha votato, ma nel contempo je rode da mori’? No. Di De Benedetti, il quale è troppo furbo per consentire all’animaccia svizzera che si ritrova, figurarsi all’animella di Lerner, di votare Tsipras? No. Ha preteso forse la testa di Mauro, uno troppo di Dronero per non poter non capire che l’Editore suo bazzica consuetudini assai diverse da quelle, pur generosissime, della preziosa, finora, Liana Milella? Nemmeno. Ma dite voi. Ha per caso speso una parola, l’Amorazzo nostro, contro tutti coloro (poveri amici miei) partiti lancia in resta per civilizzare il Travaglio pregrillista e usciti imbarbariti dalla sfida? No. O contro Zagrebelsky (poveri amici suoi), partito azionista per finire azionato? No. Ha spiegato che l’uomo dev’essere un legno dritto? No. Che dovrebbe somigliare a una pertica? No. Avrebbe, l’Amorazzo nostro, cacato identici concetti col 29 per cento? No. Siamo, contenti lo stesso? Sì. Il 40 è diverso. E assai diverso il 21 degli scemi. Ciao, sono arrivato ultimo. Ed ecco l’Amorazzo che i concetti li caca. L’abito fa lo statista. La pensa come me? No. Il liberalismo è un’altra cosa? Sì. La giustizia è un’altra cosa? Sì. Renzi va contrastato? Sì. L’Amor nostro ha finito? Sì. Grazie infinite. Ma davvero infinite, Cecchi Paone a parte. Viva Forza Italia. Viva il presidenzialismo alla Renzi. Se qualcuno, niente niente sveglio,  si reimpegnerà a destra. E cent’anni di auguri alla fiera Boccassini, che non esiste più. E viva la Francia, che ce la menerà di meno. Da domani, può darsi, Travaglio guadagna ancora, ma la politica respira.

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    • Andrea Marcenaro
    • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.