Quei due sguardi che spiegano Spagna-Olanda 1-5
Olanda-Spagna è tutta in due sguardi. Il primo è quello di Robin Van Persie. Con una fenomenale torsione del collo ha appena colpito il pallone di testa dopo un lancio grandioso di Blind. Pallonetto al volo con la fronte. Il secondo è quello del portiere spagnolo.
Olanda-Spagna è tutta in due sguardi. Il primo è quello di Robin Van Persie. E’ il 44’ del primo tempo, e gli spagnoli stanno vincendo 1-0 grazie a un rigore difficile da vedere ma ben intuito da Rizzoli. Van Persie ha appena toccato terra dopo un volo perfetto al limite dell’area. I suoi occhi sorridono, i muscoli della faccia, tesi, esplodono di gioia. Con una fenomenale torsione del collo ha appena colpito il pallone di testa dopo un lancio grandioso di Blind. Pallonetto al volo con la fronte. Casillas battuto. Il capitano dell'Olanda ha appena capito che si può fare. La partita si è decisa tutta lì.
Il secondo sguardo è quello del portiere spagnolo: incredulo dopo la magia di Van Persie, ma consapevole. Nei suoi occhi si legge il crollo ineluttabile della corazzata spagnola. Umiliata, schiacciata, distrutta. Il tiki taka è morto stasera, anche se era moribondo da tempo. La Spagna sembrava il Barcellona di quest’anno, un eterno vorrei ma non posso più, un’agonia lenta, imponderabile ma inarrestabile.
Del Bosque e Xavi lo avevano già capito ieri: “Sappiamo che vinceremo o moriremo con questo modo di giocare”, ha detto alla vigilia il centrocampista del Barcellona. Trafitto dagli olandesi, l’allenatore spagnolo nei minuti finali accarezzava la testa dei suoi giocatori in panchina, atterriti dalle scudisciate olandesi. Gli altri quattro gol degli Oranges non sono stati altro che la diretta conseguenza di quel colpo di testa. Robben è in una forma strepitosa, il resto della squadra ha accompagnato i due fenomeni là davanti come andava fatto. Molti giornali italiani oggi cercavano di spiegarci che la squadra allenata da Van Gaal era logora, catenacciara e con poche speranze. Siamo certi che domani leggeremo tutt’altro. Spesso chi comincia un Mondiale con il botto rischia di montarsi la testa. Difficile che succeda a questa Olanda: i primi a rimanere stupiti dalla prestazione contro la Spagna sono stati proprio loro. Van Gaal è tanto vincente quanto presuntuoso, e da agosto allenerà il Manchester United. Difficile che perda il controllo di questa squadra, che mai come adesso è consapevole di potere andare lontano. Intanto ha seppellito la Spagna. Che non è poco.
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