Così il calcio anticipa i mercati finanziari

Marco Valerio Lo Prete

Ignacio Palacios-Huerta, docente alla London School of Economics e scout di talenti per l’Atletico Bilbao, sostiene da tempo che il calcio sia uno dei migliori laboratori a nostra disposizione per testare le teorie economiche.

Roma. Ignacio Palacios-Huerta, docente alla London School of Economics e scout di talenti per l’Atletico Bilbao, sostiene da tempo che il calcio sia uno dei migliori laboratori a nostra disposizione per testare le teorie economiche. Meglio del mondo reale con le sue troppe variabili, ha ribadito di recente Palacios-Huerta sul New York Times.

 

Un esempio? Il matematico ed economista John Nash (quello del film “A beautiful mind”), guru delle teorie dei giochi, diceva che il miglior modo per affrontare i giochi a somma zero è quello di essere imprevedibili. Studiando quasi 10 mila calci di rigore, Palacios-Huerta conferma che è così: i giocatori distribuiscono i loro tiri in maniera imprevedibile tra lato sinistro e destro della porta, seppure con una lieve preferenza per il lato destro del portiere a causa della forza diseguale nelle gambe. Nash ha dunque ragione e infatti i rigori calciati a sinistra o a destra finiscono in rete con la stessa percentuale (circa l’80 per cento).

 

Si prenda poi l’“ipotesi dei mercati efficienti” che dovrebbe valere per esempio per la Borsa: in ogni istante, si dice, il prezzo delle attività scambiate riflette pienamente le informazioni a disposizione degli attori (vedi: gli investitori). Dunque non sono possibili operazioni di arbitraggio. La tesi è contestata – dopo Lehman Brothers & co. c’è ancora qualcuno che crede nei mercati efficienti?, vi starete chiedendo – ma quanto succede durante le partite di calcio la rende ancora credibile.

 

[**Video_box_2**]Gli economisti Karen Croxson e James Reade hanno analizzato le scommesse durante 1.206 partite della Premier League inglese nel corso delle quali sono stati realizzati gol negli ultimissimi minuti del primo tempo. Nella pausa tra il primo e il secondo tempo, mentre il gioco è ovviamente sospeso, è lecito continuare a scommettere. Tuttavia, hanno osservato gli economisti in un articolo pubblicato sull’Economic Journal, anche se il volume di scommesse aumenta durante la pausa tra i due tempi di gioco, le quote di riferimento non variano quasi per niente. E’ la dimostrazione che i mercati sono efficienti: gli operatori infatti, pur a fronte di entusiasmi o delusioni dell’ultimo minuto, in linea generale non cambiano idea su dove puntare. E questo perché non possono entrare in possesso di informazioni aggiuntive sulla partita mentre i giocatori sono sotto la doccia. Restiamo razionali, dunque, lo dimostra il calcio.

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