Grillo silurato, Vendola affondato e Passera… spiaggiato
Riforme in emersione. Scrutare movimenti e sorrisi di Maria Elena Boschi è come stare al sub sonar in “Caccia a Ottobre Rosso”: prima o poi compare il comandante Ramius che fa Ivan il Matto.
Riforme in emersione. Scrutare movimenti e sorrisi di Maria Elena Boschi è come stare al sub sonar in “Caccia a Ottobre Rosso”: prima o poi compare il comandante Ramius che fa Ivan il Matto. E’ venerdì 20 giugno, siamo in profondità, la voce di Maria Elena echeggia nel Transatlantico alle ore 12 e 23: “Non si cambia partner all’ultimo momento”. E’ un siluro contro la fregata di Grillo che negli ultimi giorni ha provato a manovrare nelle acque del patto del Nazareno. Beppe apre alla trattativa, ma la treccina di Maria Elena si stringe dolcemente, inesorabilmente, sul collo dei pentastellati. L’intesa tra Pd e Forza Italia sembra reggere alla manovra diversiva. Giorgio Napolitano ha il countdown inserito da tempo e lascia che sia Palazzo Chigi ad andare in quota periscopica per osservare da vicino la rotta dei pentastellati: “Vedrà e valuterà questa possibilità chi ne ha la responsabilità cioè il governo, il premier e i gruppi di maggioranza. Io non mi occupo di queste consultazioni tra partiti”. Sono le 12 e 40, il capo dello stato sta inaugurando le gallerie di Palazzo Zevallos di Stigliano a Napoli, mentre a Roma è riunito il Consiglio dei ministri numero 21, quello in versione 730. Dal 2015 la dichiarazione dei redditi sarà spedita precompilata a 30 milioni di contribuenti. Big Data. E piccoli numeri. Sono quelli di Sel dove Nichi resta, ma gli altri se ne vanno. Mai fissare la partenza di un’assemblea di partito il venerdì 13. Nel suo intervento conclusivo sabato 14 giugno Vendola fa un discorso zoologico e cita in ordine: uno scorpione, un camaleonte e un’anguilla. Tutto per dire che a lui il renzismo fa orrore. Risultato da guinness dei fiaschi politici: Michele Ragosta passa al Pd (martedì 17 giugno), se ne va Gennaro Migliore (mercoledì 18 giugno), si dimette Claudio Fava, e con lui mandano tanti saluti anche le compagne Titti Di Salvo e Ileana Piazzoni (giovedì 19 giugno). Una valanga. Nichi fa sapere di essere “addolorato” e “di voler bene a Migliore come a un figlio”. Troppo tardi, l’Opa di Matteo è in corso. Lui, Renzi, osserva i sinistrati e commenta: “Massimo rispetto per il travaglio dentro Sel. Chi guarda al Pd troverà un partito aperto, attento alle diverse sensibilità, intenzionato a lavorare avendo come obiettivo la giustizia sociale, me che si pensa come un vero e proprio partito della nazione” (giovedì 19 giugno, ore 22 e 46 ). Non c’è neppure l’orchestrina che suona sul ponte, nella barca vendoliana che affonda lestamente, neanche Laura Boldrini, che è già al sicuro sulla nave San Giorgio, al largo di Siracusa: “Mi spiace che in Sel ci sia stato questo strappo, ma non è che questa situazione mi rende orfana”. Fu eletta in Sel, ma perbacco, è “indipendente” e dunque, cari compagni, bye bye.
La voce “abbiamo scherzato” compare sul Moleskine martedì: è il giorno del rientro ufficiale dei senatori dissidenti del Pd. S’erano autosospesi per protesta contro la rimozione di Corradino Mineo. Porta girevole. Lo stesso giorno sul tavolino del barbiere compare il settimanale Oggi, lettura imperdibile. Così il vostro cronista – tra la sublime Kate Middleton con il royal baby, Lino Banfi che consiglia a Berlusconi “di ritirarsi perché Renzi è un grande” e Diego Abatantuono che diventa suocero – scopre il progetto dell’altro Matteo, Salvini. Lui dopo le elezioni europee non soffre ma s’offre: “Io leader della destra? Non mi tiro indietro”. A pagina 10 è impaginato il dilemma delle prossime settimane: “Anche quest’estate saremo vittime dei luoghi comuni?”. Certo che sì e siamo appena al 20 giugno, è venerdì, sono le 12 e 15. Controllo la scorta di birra e patatine per Italia-Costa Rica, scorro indietro le pagine del taccuino e mi fermo a un appunto d’illusionismo: “Sabato 14 giugno. Passera”. L’emozione svanisce in un lampo, è solo una nota sul giorno della presentazione di Italia Unica, il partito di Corrado Passera. Vaste programme contro “il gattopardismo”, ma il partito è rimandato all’autunno perché, cribbio, tra poco farà caldo, si suda, e dunque durante la pausa estiva sarà solo un movimento. In spiaggia.
Il Foglio sportivo - in corpore sano