Cristina Parodi (Foto La Presse)

Matrone & Leopolde

Pietrangelo Buttafuoco

La presentazione del palinsesto Rai sarà affidata alla signora Parodi e la conduttrice storica di TeleCamere Anna La Rosa, invece, specchio del vespismo, nonché memoria telegenica della Prima, della Seconda e dell’attuale Repubblica risulta cancellata.

Entrano le Leopolde ed escono le Matrone. Entra Cristina Parodi ed esce Anna La Rosa. Oggi, a Milano – in Via Mecenate, nella sede Rai – la presentazione del palinsesto sarà affidata alla signora Parodi e la conduttrice storica di TeleCamere, invece, combattivo volto di Rai3, specchio muliebre del vespismo, nonché memoria telegenica della Prima, della Seconda e dell’attuale Repubblica risulta cancellata. Inspiegabilmente cancellata, Anna La Rosa: “Manco me l’hanno detto!”, mi ha detto lei stessa, sovranamente indifferente, durante una pausa della “Leopolda Rai” (durante cioè “100 parole e 100 mestieri”, la giornata d’incontri voluta da Luigi De Siervo, commissario de facto di Viale Mazzini).

 

Leopolda tra le Leopolde è, dunque, la dolce Parodi, oggi first lady di Bergamo, già promossa alla conduzione autunnale di La vita in diretta, il pomeriggio di Rai1. Matrona del Matriarcato che fu è, quindi, Anna La Rosa. E sembra perfino scontato pensare male: forse sono le avvisaglie di regime? Cristina Parodi arriva in Rai per sostituire Paola Perego, una Matrona di antico successo che però, pur sostituita adesso con grandi risultati da Eleonora Daniele (la doppia negli ascolti, perfino), è data per giubilata: destinata alla conduzione di Domenica In. Mala tempora per le Matrone. Nessuno però si osi di pensare a un intervento del potente marito della Perego, Lucio Presta, il campione degli agenti nel cui paniere, luccicante, brilla Roberto Benigni, il più Leopoldo di tutti, ma Matrone destinate all’ara sacrificale ce ne sono, a conferma della regola non scritta. E a riprova di quanto possano essere spietate le Leopolde: salta perciò Licia Colò col suo Kilimangiaro, Verdetto finale già da un pezzo non ha più la sua conduttrice, Veronica Maya (provvisoriamente alloggiata nel segmento Casa dolce Casa) e Lorella Landi, un tempo titolare di ben due trasmissioni – Le Amiche del sabato e Uno Mattina Magazine – si vede cancellare, anzi, scancellare (come direbbero in Sicilia) da tutte le ipotesi di segmento manco dovesse pagare pegno al cambiamento e perciò, Matrone o non Matrone, si pensa sempre male: avvisaglie di regime?

 

Escono le Matrone, entrano le Leopolde. Come le ausiliarie, nei giorni bui della guerra civile, venivano rapate, così le Matrone, nelle giornate gloriose del renzismo, vengono segmentate. Non si ha idea di cosa possa accadere a Paola Ferrari – si salva o no? ci si domandava durante le Cento parole – salvata, intanto, è Caterina Balivo e così, anche Camila Raznovich, conduttrice di Tatami, cervellotico magazine sufficientemente leopoldo, resiste nel tramonto del matroneo Rai. Leopoldissima è Simona Rolandi, star di RaiSport, e siccome il nazional-popolare ha una sua estetica, quella dell’inamovibile, non si osi adesso di indicare in Antonella Clerici una pericolante Matrona, piuttosto un’invincibile Leopolda. Quasi la Nike di Viale Mazzini, prossima a sostituire il Cavallo.

 

Tra le Matrone e le Leopolde, s’incappa però in Floris & fauna varia. Oggi, a Milano, la cara Parodi dovrà pur profferire ciò che nel copione è prescritto. Dovrà risolvere una pena che prende tutti in merito al destino di Giovanni Floris e si saprà oggi se il conduttore di Ballarò, alla fine, lascia, resiste o raddoppia? Chiediamo scusa al principe Tomasi di Lampedusa. Tutto cambia, certo: mettono le Leopolde per confermarle Matrone. Bona tempora per le Leopolde.

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  • Nato a Catania – originario di Leonforte e di Nissoria – è di Agira. Scrive per il Foglio.