E' il gioco dell'infantile maschile. E allora?
Un morso? ma che sarà mai un morso! Detesto il vittimismo e il perbenismo femminile, figuriamoci quello maschile, che pensa di esercitarsi, pensate un po’, dietro un pallone, in uno stadio urlante ed eccitato.
Un morso? ma che sarà mai un morso! Detesto il vittimismo e il perbenismo femminile, figuriamoci quello maschile, che pensa di esercitarsi, pensate un po’, dietro un pallone, in uno stadio urlante ed eccitato. Che sarà mai un morso, un calcio, uno spintone quando in campo competono ventidue maschi, giovani e aitanti, la muscolatura bene in vista, la chioma eroticamente scompigliata. Che sarà mai un morso quando, seguendo i ventidue in campo, professionisti illustri, seri padri di famiglia urlano, imprecano, si abbracciano, si baciano, saltano, inveiscono, assumono espressioni di terrore se l’avversario è troppo audace, mostrano disperazione per un gol non andato in porta, discutono sulle inezie, si accapigliano, insultano e si insultano. Se questo è il clima nei bar e nei salotti di fronte al televisore, a migliaia di chilometri dallo stadio dove si svolge la partita, perché tanta meraviglia se allo stadio, nel pieno del gioco, ci scappa anche il morso? Il calcio è lo sport in cui si esprime senza freni l’infantile maschile. Sembrano bambini quelli che giocano anche se sul mercato valgono tanto oro quanto pesano e sono analizzati dagli esperti uno per uno con una profondità degna di miglior causa. Lo diventano quelli che assistono al loro gioco. Avete mai osservato dei bambini al parco giochi? Giocano serafici e allegri poi a un certo punto qualcuno spinge l’altro per andare per primo sullo scivolo, qualcuno urla se deve scendere dall’altalena e cedere il posto al bimbetto che aspetta, qualcuno all’improvviso strappa il gioco dell’altro. E ogni tanto qualcuno allunga all’amichetto un calcio e, magari, anche un morso. Succede, può succedere. E fanno bene le mamme a dire che non si danno i morsi e gli spintoni, che non bisogna essere violenti, ma al parco giochi nessuna esagera, nessuna ne fa una questione di principio.
Di recente la mia nipotina ha rimediato all’asilo un morso. La maestra mi ha detto come era andata. Lei, un anno e mezzo, a suo modo, stava spiegando a un amichetto della stessa età come si danno i baci, il bambino non aveva capito bene e le aveva dato un morso. Naturalmente era stato rimproverato ma “che vuole, signora, i bambini sono così”. I bambini sono così, appunto.
Ps. E poi per Suárez nutro una particolare gratitudine. Immaginate nel caso di vittoria della Nazionale la retorica sull’Italia renziana che anche in Brasile “ha cambiato verso”. Quel morso ce l’ha risparmiata.
Il Foglio sportivo - in corpore sano