Un buon motivo per piangere
Parlare di umiliazione per definire il devastante 7-1 della Germania nella semifinale del Mondiale giocato in casa dai verdeoro sarebbe riduttivo, oltre che ingiusto. Il Brasile è stato cancellato, annichilito, polverizzato.
Finalmente i brasiliani hanno un buon motivo per piangere. Dopo essersi commossi per l'inno nazionale, le vittorie e i rigori, ecco una sconfitta che farà scendere tristi lacrime per molto tempo. Parlare di umiliazione per definire il devastante 7-1 della Germania nella semifinale del Mondiale giocato in casa dai verdeoro sarebbe riduttivo, oltre che ingiusto. Il Brasile è stato cancellato, annichilito, polverizzato. 5-0 in 29 minuti, poi gestione della partita, controllo delle poche sfuriate brasiliane all’inizio del secondo tempo, altri due gol e persino il gusto di potersi permettere un’espressione di disappunto al gol della bandiera di Oscar. Brasiliani nel pallone e confusi, tedeschi sempre impeccabili. La peggiore sconfitta mai subita dal Brasile a un Mondiale, la vittoria più larga in una semifinale di Coppa del Mondo, e qualche altro record battuto: il tedesco Klose è il giocatore ad avere segnato più gol nella storia di questo torneo, 16 reti contro le 15 del brasiliano Ronaldo, e dopo questa partita la Germania è la Nazionale ad avere realizzato più reti in assoluto ai Mondiali, 223. Superato, manco a dirlo, il Brasile, fermo a 221.
Olandesi e Argentini, che scenderanno in campo domani, devono essere rimasti spaventati davanti alla tv dalla forza brutale e perfetta dell’11 di Löw. L’impressione è che il Brasile si sia sciolto subìto il gol dell’1-0 di Müller. Löw è riuscito a svelare il bluff di Scolari: una squadra che fino a questa partita non aveva mai impressionato, era andata avanti con un po’ di fortuna e grazie al fatto di giocare in casa. I tifosi verdeoro, che hanno cominciato a versare le loro lacrime già sul 2-0, hanno finito la partita applaudendo i tedeschi e fischiando i propri giocatori. Proveranno ad attaccarsi alle assenze di Neymar e Thiago Silva, ma se c’è un colpevole su tutti, quello è proprio il commissario tecnico Felipe Scolari, che non è riuscito a mettere in campo un 11 in grado di impensierire la Germania.
Dopo 64 anni i brasiliani ancora ricordano con orrore il Maracanazo, la sconfitta in finale contro l'Uruguay giocata in casa. E' altamente probabile che questa partita resti nei loro incubi altrettanto a lungo.
Se ne vanno un po’ di poesia, tanto folklore e molta fuffa. Restano le certezze granitiche di una squadra, quella tedesca, che per la finale dovrebbe temere soltanto una cosa: la troppa esaltazione per la vittoria storica di oggi. Conoscendoli, potrebbero farcela.
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