Bottane e campane
E’ il Def che traccia il pil – prodotto interno lordo – ma è il conteggio dell’economia illegale ad arrotondare il tesoretto. E dunque spaccio, estorsione e prostituzione. Praticamente tutto un dare bottane alla Patria affinché il gruzzolo che si ricava dal sommerso aiuti l’emerso.
Dove ci sono campane, ci sono bottane. Il Def – Documento di economia e finanza – deve essere coerente. Così si raccomandano al ministero delle Finanze. E il calcolo chiama il ricalcolo. La nota di aggiornamento del Def va in differita. Fissata per il 20 settembre, arriverà a ottobre.
E’ il Def che traccia il pil – prodotto interno lordo – ma è il conteggio dell’economia illegale ad arrotondare il tesoretto. E dunque spaccio, estorsione e prostituzione. Praticamente tutto un dare bottane alla Patria affinché il gruzzolo che si ricava dal sommerso aiuti l’emerso.
Bottane e campane, quindi. Il peccato e i fioretti affratellati nel conforto e nella sostanza. Accanto alla vita, c’è la malavita e siccome nel raschiare il barile della sopravvivenza non si chiudono tutti gli occhi, con quell’unico aperto si ha cura di non dimenticare una sola leccata di schiuma. L’aumento del pil è tutto di guadagnato per l’esecutivo, scongiura lo sforamento del 3 per cento stabilito da Maastricht non si può dire, e non lo stiamo certo dicendo, che siano adesso droga & bottane ad aiutare Matteo Renzi però questo benedetto Def deve pur essere coerente. Non lo è la politica, coerente, quando non restituisce alla prostituzione uno status sociale di legalità e controllo, così come chiede la Lega di Matteo Salvini ma quell’unico occhio aperto – quello tutto furbo, per racimolare la sostanza – aiuta a tenere chiusi tutti gli altri e perpetuare l’ipocrisia intanto che al ministero dell’Economia aspettano il rientro dalle ferie di bottane e spacciatori per rimodulare le cifre e aggiungere il segno più alle tabelle.
La coerenza è come una radiografia. In questo calcolo, però, mancano alcune voci. Non sembra si voglia calcolare, infatti, nel ricalcolo, il cospicuo provento delle rapine. Ormai non ci sono più neppure briganti dediti ai rapimenti. Satellitari e iPhone non consentono più libertà di movimento. C’è comunque il business della corruzione che non può certo deludere gli uffici di ragioneria ma su questo interviene Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione che, con i suoi “agenti provocatori”, può ben dissuadere il volenteroso pil della ricotta illegale. Questi agenti – il lettore lo ricorderà – sono quelli che fanno finta di offrire soldi a onesti truffatori per ottenere, in cambio, “significativi atti a favore”.
La coerenza è dura prova di necessità. Ancora non risulta ci siano agenti provocatrici tra i traffici di Venere, non esiste doppio gioco nel mestiere più intimamente sincero qual è quello della bottana ma poiché in tema di Def si deve pur essere coerenti – lo predica il ministero delle Finanze – esclusi anche i corrotti, tenuti fuori dalla discussione i mafiosi, non considerati i rapinatori, i borseggiatori e i mariuoli fantasisti di vario genere, al misero pil resta solo spaccio e prostituzione. Ed è, certo, come la risulta della malavita chiamata in soccorso alla vita; è come il resto del niente tenuto nascosto portato adesso alla ribalta di un calcolo sottoposto al ricalcolo dove l’Italia prende salute e vigore dalla illegalità travestita da crescita. Senza dimenticare le operose raffinerie di cocaina, ben più salutari per il pil di qualunque spaccio alimentare a chilometro zero.
La forza della coerenza, sia chiaro, è tutta nell’incoerenza. Il calcolo si porta appresso il ricalcolo e droga & bottane – lo dice il Def – stanno sempre più prossime alle campane. Non si può dire dunque, e non lo stiamo dicendo, che Matteo Renzi stia aspettando il rientro dalle ferie di spacciatori e lenoni per farsi alzare il pil e però con tutto quel che ne deriva di necessità fatta virtù, è tutta benedizione che se ne ricava dal vizio. Tutta di bottane, tutta di campane.
Il Foglio sportivo - in corpore sano