Richiesta di amicizia su Facebook (molto completa) a Maria Elena Boschi

Maurizio Milani

Gentile ministro, sono un operaio edile di 51 anni. Fin da ragazzo vado a installare “un bagno nuovo in meno di otto ore nelle case degli anziani di Milano”, come dice la pubblicità della nostra ditta.

Richiesta di amicizia al ministro Maria Elena Boschi. Non avendo il computer e quindi Facebook, la inoltro tramite fax al Foglio.

 

Gentile ministro,
sono un operaio edile di 51 anni. Fin da ragazzo vado a installare “un bagno nuovo in meno di otto ore nelle case degli anziani di Milano”, come dice la pubblicità della nostra ditta.

 

La tecnica è questa. Quando arriviamo a casa dell’anziano con il mio collega (di 15 anni) cominciamo a spaccare fuori tutto il vecchio bagno. Pavimento, muri, sanitari, tutto, spacchiamo tutto. A metà lavoro ricevo una telefonata. Io: “No, amore! Vediamoci un’ultima volta per chiarire”. Lei: “No, basta! E’ finita!”. Io: “Valeria ti amo!”. Telefonata finita. A quel punto dalla delusione d’amore pianto lì di lavorare e dico al cliente: “Mi dispiace, ma mi licenzio”. Cliente: “Come mai?”. Io: “Non mi trovo più bene con questa ditta”. Cliente: “Ma almeno finisca il lavoro da me, qui ha spaccato fuori tutto…”. Intanto che lui parla mi sono già gentilmente congedato dall’abitazione. Cliente al mio collega: “Almeno finisca lei il lavoro”. Collega: “No, da solo non sono in grado. Anzi, mi licenzio anche io”. Cliente: “Motivo?”. Collega: “Delusione d’amore”. La donna anziana con il bagno demolito chiama il numero verde della ditta. Si lamenta. Risponde Valeria, la centralinista: “Ok signora, le mandiamo un’altra squadra molto più potente”. Arrivano altri due operai. Appena hanno iniziato a intonacare il muro litigano. Uno prende e va via senza salutare. Il cliente rimane deluso e chiama il numero verde. Valeria: “Scusi tanto, ma non possiamo sapere se i nostri operai, fuori dal lavoro, sono coinvolti sentimentalmente da non essere sereni sul lavoro”. Il cliente: “Secondo me mischiate lavoro e sentimenti, per cui gli operai si innamorano delle impiegate della ditta. Le impiegate li illudono, questi essendo ragazzi molto emotivi diventano scemi per amore e si licenziano”.

 

Sempre parlando di me, gentile ministro Boschi, al pomeriggio vado in giro a consegnare quadri di Mario Schifano, quelli che la gente prenota in tv di notte. Sono clienti che fanno tutto quello che vedono in televisione (giustamente). Ti aspettano fuori dalla villetta a schiera in canottiera (estate e inverno). Quando sei lì però gli viene un dubbio (detto diritto di ripensamento per il codice civile). Ti fa: “Per lei questo quadretto è bello?”. Io: “Non bello, bellissimo. Vale molto di più di quello che lo ha pagato”. Cliente: “Ok, lo molli nel box”.

 

Un giorno ci hanno inquisito perché abbiamo fatto noi dei quadri di Marietto Schifano. All’udienza ci fanno: “Imputati, volete dire qualcosa?”. Io: “Sì, ma cosa vuole inquisire, che la città è piena di rom?”. Il mio socio: “Però lascia perdere gli altri problemi, noi abbiamo truffato…”. Io: “Sì, è vero! Hai ragione. Vostro onore, la prego di accettare le mie scuse”. Questo atteggiamento bipolare di dire una cosa e poi il suo opposto ha fatto innamorare una della giuria popolare. Ella da buona cittadina non sentendosi più serena nel doverci giudicare ha dato le dimissioni ed è andata ad abitare in Messico (penso proprio a Messico City, in centro).

 

Vorrei spiegare perché abbiamo iniziato a truffare. Ci era capitato di consegnare i quadroni di Schifano a persone che si fingevano gli acquirenti, invece erano vicini di casa disonesti che scavalcando la siepe (e in canottiera) si facevano passare per il cliente. In pratica ci ciulavano il quadro. A quel punto, per non far risultare alla ditta di aver consegnato il quadro al ladro, ci siamo messi a fare le copie del Maestro Schifano. Poi, parliamoci francamente… nessuno al mondo sa quanti quadri ha fatto Mario Schifano, nemmeno lui. Quindi cosa cambia averne in giro 10-15 miei falsi?

 

Gentilissima dott.ssa Maria Elena, spero accetti la mia amicizia su Facebook e anche su Twitter. Le dico un’ultima cosa, vorrei sapere da lei se ho fatto bene o no: sono stato moroso per cinque anni con una ragazza del mio paese. Poi ho scoperto che i suoi nonni erano orsanti (sa quelli che ai primi del Novecento andavano in giro  nell’Appennino con l’orso e al povero animale gli facevano fare l’imbecille nelle piazze?). L’ho lasciata, anche se ero innamorato. Ho fatto bene?
Distinti saluti molto sinceri.

Di più su questi argomenti: