Raffaele Fitto e Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

Dissenso e rotture di coglioni

Giuliano Ferrara

Gli onorevoli Fitto e Capezzone hanno tutto il diritto di farsi partito e di esprimere le loro idee, di andare alla caccia del consenso. Ma oltre un certo limite, devono riconoscere che il partito di cui fanno parte è creaturalmente un partito berlusconiano.

Gli onorevoli Fitto e Capezzone hanno tutto il diritto di farsi partito e di esprimere le loro idee, di andare alla caccia del consenso. Ma oltre un certo limite, devono riconoscere che il partito di cui fanno parte è creaturalmente un partito berlusconiano. Il Cav. ha messo i soldi, le idee, il linguaggio, i risultati, gli errori, il sangue, tutto lui ha messo per oltre vent’anni, e loro tutti zitti. E dovrebbero riconoscere che la linea dei nazareni, forse un pericolo per chi pensa al proprio spazio di potere, anche legittimamente, e alla propria rielezione, è una linea che ha una sua sostanza. Il premier fa quello che corrisponde al patto sulle riforme istituzionali, che ha consentito di annullare la secessione degli opportunisti ministeriali e ha offerto a Berlusconi e al suo movimento l’occasione combattuta dai loro nemici di insignorirsi del centro della scena repubblicana in un momento molto critico, ha dato all’Italia un governo decente dopo la farsa di Enrico Letta chiuso con Alfano in una piccola roccaforte di mediocrità antiberlusconiana, e diffonde idee e prassi del pensiero liberale, con la necessaria connotazione di sinistra, sui temi dell’economia e del lavoro.

 

Se tanto mi dà tanto, bisogna che Fitto e gli altri ricostruiscano, se ci riescano, una prospettiva di movimento per conto loro, rischiando finalmente qualcosa, non borbottando e boicottando con l’adunata dei refrattari e dei molli in Parlamento. Saranno dissenzienti e poi saranno la nuova destra quando si prenderanno la briga di emanciparsi nell’unico modo possibile, in autonomia culturale e politica, ma finché sono berlusconiani, non diversamente berlusconiani che è cosa che fa sganasciare dalle risate, devono evitare di rompere i coglioni.

  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.