Papa Francesco (foto LaPresse)

Famiglia, aborto, eutanasia, figli prodotti: settimana cattolica di un Papa

Matteo Matzuzzi

“Occorre insistere sui pilastri fondamentali che reggono una nazione, i suoi beni immateriali. La famiglia rimane al fondamento della convivenza e la garanzia contro lo sfaldamento sociale. I bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma, capaci di creare un idoneo al loro sviluppo".

Roma. “Occorre insistere sui pilastri fondamentali che reggono una nazione, i suoi beni immateriali. La famiglia rimane al fondamento della convivenza e la garanzia contro lo sfaldamento sociale. I bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al loro sviluppo e alla loro maturazione affettiva”. Apre così, Papa Francesco, il convegno sulla complementarietà tra uomo e donna, organizzato dalla congregazione per la Dottrina della fede – il Pontefice ha preso posto accanto al prefetto, il cardinale Gerhard Ludwig Müller – che chiuderà i lavori domani a Roma. Di vedere bambini adottati da coppie formate da persone dello stesso sesso non se ne parla, fa sapere Bergoglio, che ricorda ai presenti – anche a quanti al Sinodo d’ottobre avevano messo per iscritto in relazioni intermedie disconosciute dagli stessi padri aperture innovative poi eliminate dal testo finale – “che non dobbiamo cadere nella trappola di essere qualificati con concetti ideologici”. La famiglia, dice, “è un fatto antropologico, e conseguentemente un fatto sociale, di cultura. Noi non possiamo qualificarla con concetti di natura ideologica, che hanno forza soltanto in un momento della storia, e poi decadono. Non si può parlare oggi di famiglia conservatrice o progressista: la famiglia è la famiglia! Non lasciatevi qualificare da questo o da altri conetti di natura ideologica. La famiglia ha una forza in sé”. Certo, è in crisi, come in crisi è il matrimonio tradizionale: “Viviamo in una cultura del provvisorio, in cui sempre più persone rinunciano al matrimonio come impegno pubblico. Questa rivoluzione nei costumi e nella morale ha spesso sventolato la bandiera della libertà, ma in realtà ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani”. E’ la seconda volta in tre giorni che il Papa parla delle grandi questioni sulle quali aveva invitato ripetutamente, a mezzo stampa, a non insistere troppo, a non “ossessionare” la gente, come disse al confratello gesuita padre Antonio Spadaro nell’intervista concessa lo scorso anno alla Civiltà Cattolica. “Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto”, chiariva Bergoglio.

 

E le condizioni per il contesto adeguato si sono venute a determinare anche sabato mattina, quando Francesco ha preso la parola davanti all’Associazione dei medici cattolici italiani, nell’Aula Paolo VI. Un intervento lungo in cui ha tuonato contro l’aborto, l’eutanasia e la presunta conquista scientifica secondo cui “produrre un figlio” è considerato come un diritto invece che un dono: tutti esempi di quella “falsa compassione” proposta dal “pensiero dominante” oggi tanto di moda. In quell’occasione, Francesco ha anche ricordato ai presenti che “la fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza”. Ieri, intanto, il Papa ha confermato che il prossimo settembre, un mese prima del Sinodo ordinario (e decisivo) si recherà in viaggio a Philadelphia, primo viaggio negli Stati Uniti, paese dove Bergoglio mai ha messo piede. Interverrà all’Incontro mondiale delle famiglie, organizzato da mons. Charles Chaput, l’arcivescovo pellerossa che per primo, nell’estate del 2013, disse in un’intervista pubblicata dal National Catholic Reporter nel bel mezzo della Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro di “non poter immaginare che il Papa non  sia così pro life e a favore del matrimonio tradizionale come i suoi predecessori”, aggiungendo che fino a quel momento il Papa s’era dimostrato “poco combattivo” sul tema.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.