Hooligans gegen Salafisten. Le curve tedesche tirano sassi contro l'Isis
Gli hooligans britannici sono sempre stati considerati dai colleghi continentali come maestri in fatto di tifo; ora lo sono diventati anche in materia di iniziative politiche che nulla hanno a che vedere con gli stadi, i cori e le risse.
Roma. Gli hooligans britannici sono sempre stati considerati dai colleghi continentali come maestri in fatto di tifo; ora lo sono diventati anche in materia di iniziative politiche che nulla hanno a che vedere con gli stadi, i cori e le risse. Anche in Germania, come accaduto nel Regno Unito un paio di anni fa, gli hooligans rivali delle squadre di calcio più importanti hanno messo da parte gli odi reciproci per unirsi contro il nemico comune: l’islamismo radicale che avrebbe come obiettivo l’introduzione della sharia. Come in Inghilterra, il bersaglio dei supporter tedeschi sono i “predicatori dell’odio” che stanno facendo proseliti tra le nuove generazioni di immigrati e, fenomeno sempre meno sconosciuto, anche tra gli autoctoni, ammaliati dalla propaganda dello Stato islamico.
I Casuals United, la prima organizzazione di hooligans a schierarsi contro gli estremisti islamici che ha aderito in massa alla English Defence League, hanno fatto scuola e i supporters teutonici hanno copiato in tutto e per tutto il modello d’oltremanica. HoGeSa è la sigla che raccoglie i simpatizzanti dell’iniziativa tedesca che ha riscosso un inaspettato successo, e sta per “Hooligans Gegen Salafisten”. Alla prima convocazione ufficiale, il 26 ottobre scorso a Colonia, gli stessi organizzatori non si aspettavano più di un migliaio di partecipanti; invece, nella piazza di fronte alla stazione centrale della città tedesca si sono ritrovati circa 5.000 hooligans. Inizialmente gli antisalafiti hanno mantenuto un atteggiamento severo e composto, interrotto di tanto in tanto da qualche slogan minaccioso contro gli estremisti islamici, poi hanno pensato bene di scaricare l’adrenalina accumulata scagliandosi contro l’imponente cordone di sicurezza predisposto dalle locali forze dell’ordine. Ne sono seguiti tafferugli e incidenti, con diversi agenti feriti e un po’ di esagitati portati in commissariato a sbollire la rabbia.
I media tedeschi hanno enfatizzato quanto accaduto a Colonia ed è subito scattato l’allarme del ministero dell’Interno che ha vietato analoghe dimostrazioni programmate a Berlino e in altre città tedesche (Francoforte, Hannover e Amburgo). Nella capitale tedesca erano attesi, secondo le stime della polizia, circa 10.000 supporters.
A preoccupare le autorità di Berlino sono stati soprattutto i presunti legami tra i gruppuscoli di estrema destra che agiscono all’interno del tifo violento tedesco e la nuova organizzazione anti-islamica. Ma i leader di HoGeSa hanno ribadito che la loro iniziativa è “apolitica e apartitica” e non lancia “proclami razzisti”. Per corroborare queste affermazioni sono stati diffusi alcuni video su YouTube dove si vedono tifosi di etnia non proprio germanica scandire slogan contro lo Stato islamico e i suoi seguaci in Germania. Secondo gli inquirenti, che da anni tengono sotto controllo le frange più estreme degli ultras tedeschi, HoGeSa affonderebbe le sue radici in un circolo ristretto di estremisti molto attivi sul web: gli GnuHoonters (traslitterazione di New Hunters, i nuovi cacciatori o i cacciatori di gnu, intesi come gli ultras non di un’altra squadra, ma di opposta ideologia politica, anarchici e comunisti in primis).
[**Video_box_2**]Nel 2013 gli GnuHoonters hanno lanciato una campagna riservata su un forum internet, denominata “Weil Deutsche sich’s noch trauen” (trad.: Perché i tedeschi hanno ancora coraggio), con lo scopo di pianificare azioni dimostrative contro i leader dell’estremismo radicale islamico in Germania. All’inizio del 2014 il forum ha subìto un attacco da parte di alcuni hacker che ne hanno rivelato contenuti e finalità. Invece di dissolversi, gli animatori dell’iniziativa sono usciti allo scoperto e hanno promosso iniziative pubbliche sotto la nuova sigla di Hooligans contro i Salafiti. Dopo aver sperimentato sul web la loro capacità di attrazione (la pagina facebook ha raccolto in breve tempo più di 40.000 “amici” ed è stata oscurata dai censori del social network), i leader di HoGeSa hanno deciso che i tempi erano maturi per scendere in strada.
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