I “soldati” di Hollande
Il gioco delle coppie a Parigi conta pure tutti gli abbracci
La più potente è la ministra Belkacem con il marito Boris. Occhio ai “cool”.
Milano. Se c’è una coppia di cui si parla sempre, a Parigi, è quella composta da François Hollande e Manuel Valls, presidente e premier di Francia, e quando l’Obs mette in alto sulla sua ultima copertina un titoletto che dice: “Hollande-Valls, ça va mal finir…”, sfogliamo il magazine ansiosamente – tra tanti interrogativi: la coabitazione è già finita? Ma quanto è volubile questo Hollande? – per capire di che si tratta. Pare che tra i due, il tandem che deve salvare la Francia, sia calato il gelo: Hollande accusa Valls di insubordinazione, mentre da anni il premier, in nome della sua amicizia con il presidente, s’è infilato nel circolo di Hollande, è diventato confidente di tutti, e poi ha cominciato a regolare i suoi conti, senza più tenere in gran considerazione le volontà del presidente, e anzi con l’ambizione di prenderne il posto (nel libro di Christian Salmon sulla fine della V Repubblica, Valls è tratteggiato come Bruto).
A farne le spese sono stati in primo luogo Arnaud Montebourg e Aurélie Filippetti, coppia d’oro della sinistra radicale e antiglobalizzazione, i socialisti fieri di questo nome: sono stati licenziati entrambi a fine estate dal premier, quando Hollande era – si dice – ancora disposto a dar loro una chance. Da quel momento i “frondeurs” si fanno fotografare insieme, innamorati e orgogliosi nella loro resistenza, raccolgono consensi utili per continuare la guerra a Valls, vestono gioiosi i panni dei martiri sacrificati sull’altare dell’ultraliberismo vallsiano (di cui ancora si cercano testimonianze concrete). Andrebbe tutto a meraviglia se non fosse che pare oggi abbastanza difficile che sappiano riconquistare – o, se necessario, ferire – il cuore del duo al governo, che è l’unico a contare davvero, pur nella Francia in declino. Lì il loro posto è stato occupato dalla nuova coppia in ascesa, la coppia d’establishment e di governo, infinitamente più bella e, per ora, ben più potente. Si tratta di Najat Vallaud-Belkacem e di suo marito Boris Vallaud, lei ministra dell’Istruzione ingiustamente definita la Rachida Dati di sinistra (roba da denuncia) perché nata in Marocco, lui ex capo di gabinetto di Montebourg quando ancora era ministro (tradimento!), nominato ufficialmente ieri segretario generale aggiunto all’Eliseo (incarico assegnato in passato a Emmanuel Macron, attuale ministro dell’Economia e compagno di scuola di Vallaud, poi dice i gradi di separazione).
[**Video_box_2**]La rivale Fleur - Su Elle, Najat e Boris sono descritti come “i piccoli soldati del quinquennato” di Hollande e sprizzano solidità a ogni scatto: sono insieme da dieci anni, poco dopo essersi incontrati nella biblioteca di Sciences Po, hanno due gemelli, Louis e Nour, nati nel 2008, e una persona a loro vicina dice: “Sono i migliori studenti dell’hollandie e hanno saputo rendersi indispensabili l’uno all’altra. Boris è tra gli uomini più brillanti della sua generazione, Najat è persino riuscita a sopravvivere come portavoce del governo Ayrault, tanto è prudente”. E’ anche sopravvissuta alle rivalità tra Ségolène Royal e Hollande (è stata scoperta da lei) e poi, da ministro delle Pari opportunità, anche al nomignolo “Khmer rosa” affibbiatole dal Figaro per la battaglia sull’uguaglianza di genere, e molti sostengono che sia lui il regista, “la protegge, le dà consigli e quando lei si rammollisce lui è lì per mormorarle: ‘Ricordati da dove sei partita’”, come si legge nel libro “Najat Vallaud-Belkacem, une gazelle au pays des éléphants”. Sembrano non temere nulla, Najat e Boris, se non un’altra coppia di potere che, secondo un dossier del Point, li insidia: Fleur Pellerin e Laurent Olléon, lei ministro della Cultura (che non ha tempo per leggere libri), lui capo di gabinetto del ministro per la Decentralizzazione, Marylise Lebranchu. Secondo le categorie di Elle, sono loro quelli “cool” e certo Fleur ha dalla sua la spontaneità: se lui parla di lavoro, lei muore di noia, ma abbraccia Laurent anche quando lo incrocia nei corridoi del potere, e Najat non oserebbe mai.
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