Il monologo del perineo

Tre donne e una fellation agitano l'ex corte di Sarko

Mauro Zanon

Tutto ha inizio nel giugno del 2012: Marie-Célie Guillaume, allora direttrice di gabinetto di Patrick Devedjian, presidente del Consiglio generale degli Hauts-de-Seine e pezzo da novanta dell’Ump, pubblica un romanzo politico a chiave, “Le Monarque, son fils, son fief”, nel quale, dietro nomignoli di vario genere, racconta le manovre del “clan Sarkozy” per mettere fuori gioco il suo assistito.

Parigi. Tutto ha inizio nel giugno del 2012: Marie-Célie Guillaume, allora direttrice di gabinetto di Patrick Devedjian, presidente del Consiglio generale degli Hauts-de-Seine e pezzo da novanta dell’Ump, pubblica un romanzo politico a chiave, “Le Monarque, son fils, son fief”, nel quale, dietro nomignoli di vario genere, racconta le manovre del “clan Sarkozy” per mettere fuori gioco il suo assistito. “Il Monarca” è Nicolas Sarkozy e il “feudo” sono gli Hauts-de-Seine, dove è passata molta Francia che conta e dove l’ex capo di stato sperava potesse passare pure suo figlio: il biondo e ambizioso Jean, “le Dauphin”. Dentro, l’autrice, a mo’ di favola, passa in rassegna tutti gli affaire, piccoli e grossi, della Sarkozia dei bei tempi che furono – oggi si è alquanto ristretta e ammuffita, e molti, come lo stesso Devedjian, se ne sono andati a gambe levate, riparando su Fillon o su Juppé – stilando ritratti, cattivissimi e molto pettegoli, di tutti quei responsabili locali e nazionali che in processione si recavano da Sarkozy per elemosinare nomine e favori. Da una parte gli “eroi positivi”: Devedjian, soprannominato dall’autrice “l’Arménien”, in ragioni delle sue origine armene, e la stessa Guillaume, autoribattezzatasi “la Baronne”. Dall’altra “il Monarca e la sua corte”: “il Monarca o Rocky” Sarkozy, “maître Jourdain” Guaino, lo scriba dell’ex presidente, e via di seguito con tutti i sarkozisti duri e puri. Alla sua uscita, il libro fece chiaramente un bel po’ di rumore, anche perché arrivava a due mesi dalla sconfitta subita dall’Ump alle presidenziali.

 

Jean Sarkozy, fiancheggiato dai pasdaran della Sarkozia, accusò Devedjian di aver collaborato alla redazione del libro, o comunque di aver ispirato la garrula autrice. Lui smentì tutto, ma stranamente decise anche di licenziare la sua direttrice di gabinetto. Le reazioni via via si stemperarono, ma c’è un capitolo di questa chiacchieratissima “favola politica” che a distanza di due anni continua a far parlare di sé e a suscitare particolari emozioni: il settimo, “Rocky e il monologo del perineo”. Motivo? Al suo interno, la Guillaume racconta di quando “Rocky”, alias “il Monarca”, alias Nicolas Sarkozy avrebbe chiesto e ottenuto da una eletta Ump di una grande città del sud della Francia un favore sessuale, e più precisamente una fellatio. In cambio l’ex presidente avrebbe sovvenzionato il progetto di un nuovo museo al quale l’eletta, che nel libro appare sotto lo pseudonimo di “Madame de P.”, stava lavorando. “Sii gentile… non vedi che ho bisogno di distendermi… suvvia, cosa vuoi che sia…”: in questi termini “il Monarca”, seduto sulla poltrona del suo ufficio, avrebbe formulato la richiesta. E l’eletta, a quanto pare, non avrebbe opposto resistenza. Sarko, pubblicamente, non ha mai voluto commentare l’episodio in questione, ma in privato si dice che sia stato proprio questo capitolo a mandarlo fuori di senno, come confermò al Monde qualche tempo fa un deputato Ump: “Sarkozy non ha digerito la scena del libro che si svolge nel suo ufficio. Vuole la pelle di Devedjian”. Quest’ultimo, ora, figura tra i fedelissimi dell’altro “traditore”, François Fillon, accanto al quale conta di poter tornare ad assumere un ruolo di peso. Ma al di là delle piroette e dei riposizionamenti in seno all’Ump, permane l’incognita sull’identità dell’autrice della famigerata fellatio.

 

[**Video_box_2**]Tre mesi fa, l’ex sindaco Ump di Avignone, Marie-Josée Roig, riconosciutasi nel personaggio di “Madame de P.”, “eletta in una città dai magnifici bastioni” (la Città dei Papi?), ha sporto querela per diffamazione contro l’autrice del libro. Ma ieri la giustizia ha sentenziato che l’identificazione tra la Roig e colei che ha prestato il piacevole servizio a Sarko è tutt’altro che evidente. Niente diffamazione, quindi, e la Roig sarà pure costretta a pagare le spese processuali della Guillaume. Ma resta il giallo. E’ lei o non è lei? L’avvocato dell’autrice inspessisce l’intrigo: la protagonista del capitolo incriminato è “l’unione di tre donne”.

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