Basta sesso spinto al pc. In Inghilterra arriva il pornograficamente corretto
Attraverso un emendamento al Communication act del 2003 da oggi entra in vigore in Inghilterra il regolamento sui servizi dei media audiovisivi per il 2014, che include come oggetto di censura anche i film a luci rosse on demand – nell’èra di internet e della tv digitale, praticamente il più ampio mercato possibile.
Attraverso un emendamento al Communication act del 2003 da oggi entra in vigore in Inghilterra il regolamento sui servizi dei media audiovisivi per il 2014, che include come oggetto di censura anche i film a luci rosse on demand – nell’èra di internet e della tv digitale, praticamente il più ampio mercato possibile. Finora la scure del British Board of Film Censors si era abbattuta solo sui Dvd che si comprano nei sexy shop. Adesso invece anche i filmetti destinati alla rete dovranno seguire alcune regole dettagliatissime che l’Independent ha messo in fila qui. Una serie di pratiche dovranno essere escluse dai film a luci rosse on demand, e sono praticamente gran parte delle categorie sotto le quali vanno organizzati i video su YouPorn e co.
La versione inglese di Vice ha titolato: “Appassionati inglesi del Bdsm, dite addio ai vostri porno casalinghi preferiti” – dove per Bdsm si intendono le pratiche sessuali dedicate al sadomasochismo, alla sottomissione e alla dominazione (nota bene: non esiste definizione del termine sul vocabolario). Tra gli atti che non saranno più accettati nemmeno nei porno online, spiega Frankie Mullin di Vice, ci sono “lo spanking (una specie di sculacciata energica, ndr), le frustate al di là di un certo livello; la penetrazione con qualsiasi oggetto che possa essere ‘associato alla violenza’, attività che possano essere classificate al ‘pericolo di vita’, tra cui lo strangolamento e il facesitting (sedersi sulla faccia delle persone, letteralmente, sempre ndr), il fisting (la profonda penetrazione di arti altrui, ndr), l’abuso fisico o verbale, anche se consensuale, la rappresentazione del sesso non consensuale; la minzione in vari contesti sessuali e l’eiaculazione femminile”. Registi di porno online, di porno casalinghi o di grandi produzioni hollywoodiane si rassegnino: è arrivato il Porn. Corr.
[**Video_box_2**]Mentre l’Inghilterra fa i conti con il tabù della sottomissione, nella patria del pudore femminile, il Pakistan, sbarca il format occidentale del sesso on demand, nel senso del sesso scientificamente trattato dal medico sessuologo. La Bbc dedica un lungo reportage al programma “Clinic Online” mandato in onda su Htv (Tv Salute). Conduce il dottor Nadeem Siddiqui il quale, messo su il camice bianco, ascolta pachistani e pachistane fargli domande su desideri sessuali, dimensioni, orgasmi. “Ho questa abitudine, sai, con il dito. Vorrei fermarmi. C’è una medicina per questo?”, chiede al medico una donna. E il dottor Siddiqui risponde: “Dovresti pregare cinque volte al giorno, smetterla di guardare contenuti inappropriati su internet e leggere letteratura religiosa. E sarai a posto”. Ma la risposta è poco scientifica. E’ la risposta di un padre spirituale, di un prete, di un imam, più che di un medico. E allora Shahzeb Jillani della Bbc chiede al conduttore se ci sia qualcosa contro l’islam nella sua trasmissione: “Non posso essere visto fare qualcosa contro l’islam, altrimenti ci sarebbero dei problemi”, risponde al giornalista. “Francamente, siamo in un territorio inesplorato”, dice alla Bbc Faizan Syed, ceo della tv pachistana Htv. “C'è spazio per migliorare? Certo! Ma questo non toglie il fatto che stiamo fornendo un servizio che nessun altro ha il coraggio o la volontà di offrire”.
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