Renzi-Harry Potter e la sinistra-Voldemort

Qualche sera fa ho rivisto con i miei figli il primo film di Harry Potter. Qualche giorno dopo, dovendo preparare una conferenza per spiegare ai francesi “Il fenomeno Renzi”, mi è venuto in mente di fare un accostamento tra il nostro presidente del Consiglio e il personaggio di  J. K. Rowling. La sera, ho testato l’ipotesi con gli studenti del mio corso a Sciences Po sull’attualità politica italiana. Avendo intorno dei vent’anni, questi studenti sono nati e cresciuti con la saga del maghetto.

Ho cominciato il mio quiz con gli amici di “Renzi Potter”: a chi può far pensare Hermione Granger? Risposta facile della classe: “A Maria Elena Boschi”. Più difficile l’accostamento per Ron Weasley, il fedele amico roscetto di Henry, ma Martin, che aveva preparato la rassegna stampa sulle modifiche all’Italicum, ci ha preso: "Luca Lotti". Semplice anche individuare chi avrebbe potuto impersonificare Albus Silente, il vecchio preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e sostenitore occulto di Potter: "Giorgio Napolitano". Ma qui spontanea è sorta la domanda di Louise : “E chi è Lord Voldemort?”.

La mia prima risposta, per il mago oscuro, nemico di Henry, si è rivolta verso il più famoso dei rottamati, colui che qualche tempo fa ha dichiarato in televisione che “la storia della sinistra italiana continua” e che “Renzi ne rappresenta un episodio, non il punto di arrivo”. Ma a pensarci bene, il mostro terrificante che appare per la prima volta nel film urlando da un libro della biblioteca di Hogwarts, non sarebbe impersonificato da uno dei vari leader fatti fuori da Renzi, ma piuttosto dal fenomeno politico più minaccioso emerso negli ultimi anni, cioé quel populismo antieuropeo che sfoga la sua rabbia contro i “burocrati di Bruxelles”. In questo caso, l’uscita di Fassina sul Foglio riguardo al “superamento cooperativo dell’Euro”, avvicina quest’ultimo a Raptor, il balbettante insegnante di difesa contro le arti oscure che si era venduto a Voldemort!  

PS : Alla conferenza un signore francese mi ha chiesto: “Riuscirà Renzi a salvare l’Italia?”. Ho risposto che speravo di sì ma che, anche se l’avevo paragonato a Harry Potter, comunque non aveva la bacchetta magica

* L'autore insegna a Sciences Po, l'Istituto di studi politici di Parigi