Stalking vegano per Anne Hathaway, colpevole di abiura
Guai a rinnegare la promessa di nutrirsi per sempre di insalate, legumi, germogli di soia e cubetti di tofu, soprattutto se si è un'attrice e fino a un attimo prima si è stati testimonial mondiali dell’assoluta desiderabilità (etica e salutistica) della dieta vegana, al cento per cento esente da proteine animali.
Guai a rinnegare la promessa di nutrirsi per sempre di insalate, legumi, germogli di soia e cubetti di tofu, soprattutto se ci si chiama Anne Hathaway e fino a un attimo prima si è stati testimonial mondiali dell’assoluta desiderabilità (etica e salutistica) della dieta vegana, al cento per cento esente da proteine animali. La trentaduenne attrice americana, premio Oscar nel 2013, ha raccontato qualche giorno fa al giornale online Inquisitr di aver dovuto rinunciare ai suoi pasti “cruelty free” mentre girava in Islanda “Interstellar” (ora nei cinema). Certe prove atletiche – indossare una tuta da quaranta chili, per esempio – le risultavano del tutto insostenibili. Debilitata e disperata, in un ristorante di Reykjavík aveva provato a mangiare del pesce – vietatissimo ai vegani – e subito si era sentita meglio. Al punto che ora si è buttata sulla paleo-dieta, agli antipodi rispetto a quella vegana: selvaggina, pesce, crostacei, uova, semi e vegetali (ma appena raccolti), e niente tofu. Un po’ come se Paolo Flores d’Arcais avesse chiesto la tessera del Pdl.
Pare che la Hathaway abbia fatto la sua pubblica abiura di fronte a un piatto di salsicce, ha scritto Inquisitr, e la cosa non poteva passare liscia. La potente Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), che si ispira al filosofo della liberazione animale, Peter Singer (quello che sostiene che i neonati non sono persone), ha immediatamente reagito con sconcerto e disappunto al voltafaccia della sua beniamina, verso la quale ha avviato una sorta di stalking gentile ma fermo, di cui troviamo puntuale resoconto nei comunicati stampa dell’associazione. L’attrice è stata sommersa da ricettari vegani, da dichiarazioni di medici e dietologi vegani, da manuali di buona vita vegana. Si sentiva male? Avrà sbagliato qualcosa, insinua la Peta: “Anne Hathaway è una persona di animo gentile e sensibile nei confronti degli animali. Può aver ricevuto qualche pessimo suggerimento, così noi siamo qui ad aiutarla con buoni consigli”. Aiuto.
Il Foglio sportivo - in corpore sano