Cool left
Il primo ministro ha quarant’anni, abbaglia di sorrisi e porta fuori la spazzatura: assomiglia un po’ ad Antonio Banderas, disse Christiane Amanpour definendolo “sexy”, ma la sua ragazza di sempre, Betty Baziana, non ha voluto sposarlo, anche se stanno insieme da vent’anni.
Il primo ministro ha quarant’anni, abbaglia di sorrisi e porta fuori la spazzatura: assomiglia un po’ ad Antonio Banderas, disse Christiane Amanpour definendolo “sexy”, ma la sua ragazza di sempre, Betty Baziana (il nome è Peristera, che significa colomba), non ha voluto sposarlo, anche se stanno insieme da vent’anni: ha preferito un patto di convivenza in comune, ad Atene, e niente battesimo per i figli. Così, le uniche foto che li ritraggono insieme sono al matrimonio di un altro, o ad assemblee di partito, due militanti che si sostengono, e lui al mare con il bambino piccolo, Orpheus Ernesto (per via di Che Guevara) nato pochi anni fa, nel 2012, quando Tsipras perse le elezioni. Adesso che è tutto cambiato, e a poco a poco sono cambiate anche le camicie di Alexis Tsipras ma non l’assenza di cravatta, loro due possono dire di avere realizzato insieme il sogno della giovinezza: cambiare il mondo, cambiando intanto la Grecia, magari salvandola. Sempre insieme da quando si incontrarono al liceo, ad Atene, nei primi anni Novanta entrarono entrambi, sembra per idea di Betty, nella Gioventù comunista, lui capo della Pantera greca che parlava alla scuola, lei che occupava anche di notte e lo teneva d’occhio. Tsipras girava per la città e per il mondo in moto, e l’ha fatto fino a ora, lei saliva dietro allacciandosi il casco, e adesso dovrà forse adattarsi a un tipo di vita diverso: è la first lady, se ne rende conto? Secondo la tradizione europea dovrebbe almeno lasciarsi analizzare i tacchi, la pettinatura, le gaffe, i sorrisi, le rughe, impazzire, fuggire, tornare, magari scrivere un libro, oppure copiare Michelle Obama, coltivare un orto e raccomandare più pomodori per tutti. Dicono che a Betty Baziana non succederà: è un ingegnere elettronico, sa tutto del suo compagno perché è cresciuta insieme a lui, non ha intenzione di far entrare il mondo dentro la sua vita, quando vede la macchina fotografica abbassa gli occhi oppure ride, non le importa molto dei vestiti, è bella anche senza fare shopping, detesta andare dal parrucchiere e ha fatto promettere a Tsipras, già parecchi anni fa, che fare la rivoluzione va bene, ma la domenica si sta insieme, e adesso con i bambini.
Poche persone, anche dentro Syriza, conoscono Betty. Gli amici sono quelli della scuola, dell’università, qualche ingegnere come loro: si sono anche laureati insieme, hanno protestato insieme, e insieme sono usciti dalla gioventù comunista per entrare in Synapsimos, il partito della sinistra radicale. A quel punto gli anni Novanta erano finiti ed era Betty a seguire Tsipras che arringava le piazze: non andò però al G8 di Genova dove lui, neo ingegnere con i capelli lunghi, venne fermato insieme a molti altri ragazzi greci, al porto, e rispedito indietro dopo un sit-in sul portellone del traghetto e qualche spintone. Ma loro due vivevano già insieme, da molto prima dei figli, e da anni si sono trasferiti in un appartamento in affitto in un quartiere popolare di Atene, Kypseli (abitano nella parte con vista, in via Armonia, anche se un giornalista del Telegraph ha notato molta spazzatura, erba incolta e un televisore rotto sul marciapiede alla fine della strada). Se è vero che è andata così: bella ragazza impegnata converte alla politica, dopo un incidente al ginocchio, liceale tenebroso appassionato di calcio e di motociclette, di famiglia borghese, allora va a Peristera Baziana molto merito di questa cool left scravattata ed esultante. “Abbiamo fatto la storia”, ha detto Tsipras, ma senza Betty accanto, senza Betty un passo indietro. Teme che qualcuno la chiami: first lady.
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