Alexis Tsipras (foto LaPresse)

Quanto piace a Tsipras (e ai suoi alleati ingombranti) la Russia di Putin

Marta Allevato

Secondo il quotidiano greco Kathimerini, Atene sta valutando se mettere il veto a nuove sanzioni contro Mosca. Oggi il ministro degli Esteri greco sarà a Bruxelles per affrontare la questione.

Mosca. Dopo l’iniziale concentrazione di media e politica internazionali sulle ambiziose promesse di Alexis Tsipras, in pochi giorni dal voto in Grecia l’attenzione si è già spostata sulla politica estera del nuovo governo e sui suoi legami con la Russia di Vladimir Putin. Secondo quanto scrive il quotidiano greco Kathimerini, Atene sta valutando se mettere il veto a nuove sanzioni contro Mosca, minacciate dai 28 per via del deterioramento della situazione nell’est dell’Ucraina. Tsipras ha già protestato contro le intenzioni dell’Ue e oggi il suo ministro degli Esteri, Nikos Kotzias, sarà a Bruxelles alla riunione straordinaria con i colleghi europei che affronteranno la questione. Sessantaquattro anni, docente di Teoria politica, ex comunista e un passato da consigliere diplomatico, negli anni 80 Kotzias ha applaudito la repressione del governo polacco del movimento Solidarnosc; più di recente ha criticato le sanzioni occidentali, definendo l’Ue “un impero idiosincratico, dominato dalla Germania” ed è in contatto con Aleksandr Dugin, il filosofo e ideologo del neo eurasismo russo. Non è l’unico, nel nuovo governo della coalizione anti austerity Syriza-Anel (Greci indipendenti, il partito della destra euroscettica e anti immigrazione di Panos Kammenos), ad avere un filo diretto con Mosca. Lo stesso leader di Syriza, Tsipras, a maggio scorso era nella capitale russa a incontrare il presidente del Consiglio della Federazione, Valentina Matviyenko, che è stata ambasciatrice in Grecia negli anni 90.

 

Secondo la stampa britannica, il primo rappresentante diplomatico con cui il nuovo primo ministro greco ha avuto un colloquio dopo l’insediamento è stato l’ambasciatore russo, che gli ha consegnato un messaggio di congratulazioni del presidente Vladimir Putin. Nel corso di una visita a Mosca l’anno scorso, il leader di Syriza aveva detto che l’Europa “correva il rischio di spararsi da sola sui piedi” con la sua politica di sanzioni contro la Russia.

 

Anton Shekhovtsov, autorevole esperto russo di formazioni di estrema destra dell’Europa orientale, sul suo blog ricorda che il 16 settembre, nella votazione al Parlamento europeo sulla ratifica dell’Accordo di associazione Ue-Ucraina, tutti i parlamentari di Syriza si espressero contro. A suo dire, l’alleanza con Anel rischia di spingere Tsipras su posizioni ancora più filorusse. Fondato nel 2012, Greci indipendenti è un partito di estrema destra che con Putin condivide la piattaforma basata sulla promozione di politiche conservatrici, in linea con i “valori e gli insegnamenti cristiani ortodossi”. Eminenza grigia dell’approccio filo-russo sembra essere Gavriil Avramidis, eletto parlamentare di Anel a Salonicco nel 2012. Avramidis è anche a capo del movimento sociale patriottico Alleanza greco-russa, fondato nel 2001 allo scopo di ampliare la cooperazione tra i due paesi. Il 23 gennaio, Avramidis è stato ricevuto dal console generale russo di Salonicco, Aleksei Popov, con cui ha discusso della cooperazione bilaterale e della fine delle misure restrittive dell’Ue contro Mosca. 

 

[**Video_box_2**]Nuovo ministro della Difesa, Kammenos è stato invece a Mosca poco prima delle legislative greche: il 15 gennaio si è incontrato alla Duma con il capo della commissione Esteri, Aleksei Pushkov, nella lista nera di Stati Uniti e Canada. In quell’occasione, il politico greco ha assicurato ai colleghi russi che “Anel è pronta a creare un ampio gruppo di forze politiche dei paesi dell’Europa meridionale, le cui economie sono state danneggiate dalle sanzioni Ue contro la Russia”. “Scopo del gruppo sarà una revisione di questo processo, che colpisce più i paesi europei e meno la Russia”, ha spiegato. Secondo quanto dichiarato al quotidiano governativo Rossyskaya Gazeta dal responsabile esteri di Syriza, Kostas Isihos, i contadini greci – che verso la Federazione esportano per lo più frutta e olio di oliva – hanno perso circa 430 milioni di euro a causa delle sanzioni. 

 

Il varo di nuove misure punitive contro Mosca richiede l’unanimità dei 28 stati membri, ma secondo gli esperti Atene non ha reale forza per opporsi. Con più probabilità, utilizzerà l’argomento nelle trattative con i più influenti partner europei sulla rinegoziazione del debito.

 

“Syriza e Anel sono prima di tutto partiti anti austerity – fa notare Shekhovtsov – e i loro sentimenti filorussi possono solo aumentare il costo delle sanzioni Ue contro il Cremlino, piuttosto che contribuire alla loro abolizione”.

Di più su questi argomenti: