Il comico Pintus

Fanno cilecca a Sanremo ma trionfano sul web. C'è un comico qui?

Marianna Rizzini

Era successo che Alessandro Siani, quello della gaffe sul bimbo obeso, e Angelo Pintus, quello del monologo non proprio esilarante sui francesi arcigni, avevano confermato il dubbio che il comico a corto di comicità non fosse più soltanto un’eccezione. Dalla Sora Cesira al Terzo segreto di satira qualcuno che fa ridere ancora c'è.

Roma. “Comici che fanno flop”, “comici a Sanremo che non fanno ridere”, “comici? Si salva solo Rocco Tanica” (sono solo alcuni dei commenti apparsi su siti e giornali ieri mattina, dopo due serate di Festival senza indizi evidenti di ironia e autoironia). Era successo che Alessandro Siani, quello della gaffe sul bimbo obeso, e Angelo Pintus, quello del monologo non proprio esilarante sui francesi arcigni, avevano confermato il dubbio che il comico a corto di comicità non fosse più soltanto un’eccezione o una tendenza politico-sociale: e prima i Roberto Benigni e i Dario Fo, ex istituzioni della comicità che diventano l’uno riserva della Repubblica e l’altro riserva delle piazze grilline (per non dire di Beppe Grillo in persona), e poi Sabina Guzzanti che si fa erinni contro la trattativa stato-mafia, e poi quel ricordo che s’affaccia: non avevano avuto momenti di stanca, a Sanremo, seppure per motivi opposti (necessità di parlare poco di politica), anche Luciana Littizzetto e Maurizio Crozza? Eppure comici che non facciano piangere o sbadigliare in giro si vedono. Nascono sul web o nei teatri, diventando virali sui social network, riempiono sale “off” da nord a sud, arrivano in tv in seguito a passaparola sulla rete, come enclave satirica alla fine dei talk-show o citazione da lanciare nel dibattito.

 

Il comico da rete (non necessariamente anche stand-up comedian come l’americano Louis C. K.) a volte è addirittura anonimo, agisce sotto falso nome come la Sora Cesira, autrice di parodie musical-politiche in inglese maccheronico: le immagini rimandano a video di vecchie hit, e i cantanti le “doppiano” cantando un testo che parla dell’attualità politica. La Sora Cesira raggiunse enorme popolarità con il video “We are the World for Polverini”, nel 2010, ai tempi del pasticciaccio sulle liste Pdl escluse per via di un ritardo di Alfredo Milioni, l’uomo che andò a mangiare un panino di troppo. Sulle note di “We are the World”, tormentone ecumenico anni Ottanta, si udivano i cantanti-doppiatori, su volto di Bruce Springsteen o Michael Jackson, intonare “we are the world / for Polverini / non si distrugge la democrazia per due panini…”; e quest’anno la Sora è tornata sul tema Roma, in occasione dell’esplosione dello scandalo Mafia capitale: ecco i “Carmina Burina”, Carmina Burana con immagini ufficiali di coro composto e testo in “latinorum” satirico: “Olim horte… mo’ raccontamus historia…”.

 

 

E se la Sora Cesira, dopo i primi video “virali”, era stata chiamata a Sky per “Gli sgommati”, “Il Terzo segreto di satira”, collettivo comico milanese che scrive, dirige e interpreta video sui tic della sinistra e del politicamente corretto, è diventato appuntamento fisso a “Piazzapulita” (La7). Loro la satira sull’elettore di sinistra machiavellico (“Il dalemiano”), in cui un gruppo di amici radical-chic, pronti per il teatro del sabato sera, vengono abilmente fatti desistere dal compagno che, volendo vedere la partita di calcio ma non volendo parlarne apertamente, decide, “come quando si vuole far cadere un premier”, di indicare agli altri la via ma senza farsi accorgere, in modo da sembrare sempre il più dispiaciuto per il verificarsi del contrattempo (o del cambio di governo).

 

 

Il video di Natale, invece (Natale col Pd 2014), mostra i poveri “compagni del circolo Gramsci”, amanti del vino biologico, alle prese con la festa in discoteca “degli amici di Richetti”, con vodka-sponsor, dj che non conosce Guccini e comico buzzurro sul palco – “prendevamo il 15 per cento però eravamo felici”, dice a un certo punto, prima di meditare vendetta, il più nostalgico dei compagni imbucati.

 

Sul web corrono anche i The pills, giovani comici romani che piacciono ai Vanzina (grande successo il loro “La sottile linea Adsl”), e il gruppo napoletano The jackal, autori del video “Impara l’inglese con Gomorra”, dove, sulla scia del successo dell’omonima serie tv, il corso di lingua per tutta la famiglia vede il boss-maestro parlare un incomprensibile anglo-campano sottotitolato in dialetto.

 

 

A metà tra radio, tv e web si posizionano invece Edoardo Ferrario, ventiseienne attore-comico-imitatore famoso per la web-serie “Esami” (parodia delle peripezie universitarie), chiamato a collaborare da Serena Dandini e da Caterina Guzzanti, e Willwoosh, nome d’arte e di web di Guglielmo Scilla, conduttore radiofonico, attore e video-blogger, noto sulla rete per i video di satira sulla vita quotidiana, on e off line (tipo “Allarme Facebook”). Sul web, ma dal teatro, è arrivato anche lo stand-up comedian Natalino Balasso, star del Polesine nei prossimi giorni al Teatro Tor Bella Monaca di Roma.

 

 

(E allora forse quelli che fanno ancora ridere ci sono, cercando cercando).

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.