Oscar, finanza noir, segreti bancari e la donna sindaco di Baghdad. Di che cosa parlare stasera a cena

Da oggi il Foglio propone tutte le sere per i suoi abbonati il "Diario delle cose notevoli". In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo (e poterne parlare a cena con gli amici facendo un figurone). Questa è solo l'ultima novità per gli abbonati del Foglio. Molte altre sono in arrivo.

Frase del giorno

"Istituzioni" al posto di Troika, "contratto" invece di programma. Qualche linguista dovrebbe studiare gli eufemismi orwelliani della crisi (Federico Fubini)

Occidente sotto attacco

Bandiera nera sull'Eufrate. L'Iraq dopo l'ascesa dello Stato islamico nell'interessante approfondimento di War On The Rocks.

Isis & propaganda. La comunicazione del Califfo tra social media e Dio (via Fabio Chiusi) mentre l'Atlantic si chiede se la capacità mediatica di reclutamento dello Stato islamico non sia sovrastimata.

Quote rosa Isis. Perché alcune donne entrano a far parte del gruppo Stato islamico? E chi sono? E sanno a cosa vanno incontro? Un’analisi di Anakana Schofield sul blog della London Review of Books (via Giorgio Fontana).

Tragedia greca

Finanza noir. La trattativa Grecia-Europa raccontata attraverso i personaggi del romanzo “I Diavoli” di Guido Brera, uno che la finanza la conosce come le sue tasche.

L'occhio vigile della Nato. Il ruolo di #Obama nella tregua fra #Tsipras e #Merkel e quel ruolo strategico da preservare sul fianco sud dell'asse atlantico (via Stefano Cingolani).

Speculatori nel tempio (greco). Adesso i fondi hedge puntano sul ventre molle della finanza ellenica, ossia le banche (via Fabio Pavesi).

Nuova guerra fredda

Kiev, un anno dopo/1. "Maidan, backstage di una rivoluzione" è l'intenso reportage multimediale di Narratively sui movimenti di protesta che, un anno fa, hanno insanguinato l'Ucraina.

Kiev, un anno dopo/2. La crisi ucraina come tappa di una partita più grande che ripropone scenari da guerra fredda e conferma l'inconsistenza della politica estera dell'Unione Europea. Due o tre cose che so sull'Ucraina è la bella analisi, quanto mai attuale, di Dario Quintavalle scritta un anno fa al momento della destituzione di #Yanukovich.

Italy in a day

Sulle orme di Cofferati. Le fragorose sconfitte del baldanzoso #Landini (via Michele Magno) che vorrebbe fare come #Tsipras nel momento in cui, lo stesso #Tsipras, scopre in patria i suoi #Landini a sinistra.

Baruffe venete. La sfida di Flavio Tosi a Luca Zaia è in realtà una guerra contro Matteo Salvini (via Daniele Bellasio).

L'Italia che va. Dal basso verso l'alto, i migliori 15 distretti industriali secondo il monitor di Intesa Sanpaolo (via Dario Di Vico).

La Svizzera non è più un segreto (bancario). Eliminate le barriere allo scambio di informazioni, la confederazione si appresta a uscire dalle blacklist.

Il caro estinto. "Ma lei per chi lavora?" "Per conto del defunto" (citazione dal film Grand Budapest Hotel). Luca Rinaldi ha raccolto tutte le eredità italiane, i contenziosi celebri, finiti in tribunale. Il più recente è quello che ha coinvolto gli eredi di Alberto Sordi, ma prima c'era stata la Fallaci, Lucio Dalla, Pavarotti, Carmelo Bene, Renato Guttuso...

Oggi si parla di…

#Oscar2015 in gif. Discorsi di premiazione, incitamenti e commozioni nella notte delle stelle del cinema (via Maria Rosaria Iovinella) e sedici stupendi ritratti dall'Oscar party di Vanity Fair.

A volo d'uccello. Perché #Birdman è un film bellissimo ma non bisogna cercarci risposte: il gioco sta nel non averne. La vera natura del film di Iñárritu che ha trionfato a Los Angeles secondo Giulio D'Antona.

Una battaglia persa. Scrive Bruno Raffili che il 95% dei film che avevano una nomination agli #Oscar2015 erano già online illegalmente. Così Hollywood perde 40 milioni di dollari in un anno.

Il mondo, domani

Non solo AppleCar. Perché la nuova frontiera della "connected car" sta creando nuove opportunità di business di massa per compagnie telefoniche, aziende automotive e colossi tech. Le ragioni e un po' di numeri.

Il lavoro nobilita (ancora) l'uomo. Come sta cambiando natura il lavoro della middle class nelle preziose infografiche del New York Times.

Disruption bancaria. Il futuro a rischio delle banche tradizionali e la rivoluzione nel sistema dei prestiti. Qualcuno in Italia sta facendo i conti con il ciclone #LendingClub? (via Nicola Porro).

Argomenti di dibattito

Lo spirito del tempo. Il ruolo della religione nella storia delle idee. E la difficoltà di insegnarla nell'interessante approfondimento del Wall Street Journal.

Interviste (im)possibili. La Libia per voi è importante? Sì o no? Il resto è letteratura e cinema nel ritorno di #GordonGekko (via Mario Sechi).

Educazione sentimentale. La lista definitiva dei diciannove film che hanno influenzato il modo in cui la nostra generazione guarda (e pensa) la politica.

Ragnatela di potere. La telefonata di #Lotito è solo la punta di un grande sistema di potere che controlla il calcio italiano (via Fulvio Paglialunga).

Lo sapete che…

Grande Muraglia dai piedi d'argilla. La grande bolla del credito in Cina in una chart (via Intermarketblog).

Piacere, Zekra Alwach. Per la prima volta una donna viene nominata sindaco di #Baghdad.

La buona semina. Nel 2014 #Apple ha speso alla voce Ricerca & Sviluppo più di 6 miliardi di dollari.

Io sono ciò che abito. I quartieri preferiti dalla generazione millennials in sei grandi città americane nelle mappe di Business Insider.

Occhio alle striscie. La classifica delle 10 auto con la maggiore probabilità di ucciderti secondo il report dell'Insurance Institute for Highway Safety.

Modern Love in Afghanistan. Innamorarsi a Kabul ascoltando Arman FM è il bellissimo racconto di come una trasmissione radiofonica (contestata) stia aiutando un'intera generazione di afghani a districarsi in una terreno pieno di conflitti, confusioni e paure.

Sulle note di Madonna, Rihanna e Cure. Facebook ha lanciato la sua prima campagna pubblicitaria sulla tv inglese.

C'era una volta

Titanic o motoscafo? Fa impressione il paragone tra quanto era grande il Titanic e le moderne navi da crociera in questa foto di  #ClassicPics