Chi è Isaac Herzog, l'uomo per cui Obama fa il tifo in Israele (contro Bibi)
Era una questione elettorale ancora prima che si parlasse di elezioni. Barack Obama "odia" Benjamin Netanyahu, aveva detto a giugno Isaac Herzog, capo dell'opposizione laburista israeliana e oggi rivale pericoloso per "King Bibi", il più longevo premier della storia di Israele dopo David Ben Gurion. Forse di odio vero non si tratta, ma che il presidente americano e il primo ministro israeliano condividessero una reciproca antipatia ormai è materia di storia più che notizia da quotidiano. E la rottura tra i due non fa che ingigantirsi con l'avvicinarsi del tanto controverso discorso al Congresso sull'Iran che Netanyahu terrà il 3 marzo e che appassiona i repubblicani ed è invece un’ingerenza nella politica locale israeliana per i democratici. La decisione "è distruttiva per la relazione" tra i due paesi, ha detto martedì il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente, Susan Rice. Viene da chiedersi se Obama il 17 marzo, giorno delle elezioni politiche in Israele, farà il tifo per il rivale di quell'alleato mediorientale che un alto funzionario della sua stessa Amministrazione ha definito "cagasotto" in un recente colloquio con Jeffrey Goldberg dell'Atlantic.
Isaac “Bouji” Herzog ha visto nella lunga faida Bibi-Barack un’opportunità elettorale. Questa settimana ha chiesto a Netanyahu di non parlare al Congresso, e pochi giorni fa ha detto ai giornalisti: “Vincerò di sicuro” e “placherò” Obama. L’uomo che, secondo i più recenti sondaggi, potrebbe togliere lo scettro a re Bibi ha però un problema di immagine, nonostante vanti un pedigree politico di rispetto e sia il rampollo di “un’aristocrazia” laburista che affonda le sue radici in un mitico ministro degli Esteri, il diplomatico e studioso Abba Eban, suo zio. A 54 anni, un’educazione americana come il suo rivale Netanyahu, 15 anni in politica, una lunga presenza alla Knesset, due poltrone da ministro, l’avvocato Herzog, nipote di un rabbino capo d’Israele e figlio dell’ex presidente Chaim Herzog, è stato definito dal Washington Post un “determinato sfavorito”. Un deputato del Likud di Netanyahu, Ze’ev Elkin, gli ha dato del nerd. I programmi di satira televisiva prendono in giro la sua voce nasale, la sua “baby face”, faccia giovanile, e il fatto che sia più basso del suo alleato, l’ex ministra della Giustizia Tzipi Livni, capo del partito Hatnuah che forma assieme al Labor l’Unione sionista.
Dall'altra parte dello spettro politico, Bibi Netanyahu, con il suo vocione e la sua aria burbera, insiste, come in ogni passata campagna elettorale, sul fatto che lui, soprannominato anche "Mr. Security", sia l'unico politico in circolazione capace di evitare un attacco nucleare iraniano su Israele, di tenere a bada la minaccia del terrorismo internazionale, nonostante nel paese la sua gestione della guerra estiva a Gaza abbia lasciato insoddisfatti gli israeliani. Così, "baby face" Herzog – che oppone al passato di ufficiale di Bibi nelle Sayeret Matkal, le forze speciali più d'élite dell'esercito israeliano, il suo servizio in una celebre unità di intelligence come la 8200 – ha deciso di portare l'offensiva sul campo del premier.
Pochi giorni fa, con una coorte di volti noti dell'establishment militare di Israele, ha visitato le comunità attorno alla Striscia di Gaza, quelle dove non c'è abbastanza tempo tra il suono delle sirene – Tzeva Adom, colore rosso – e la fuga degli abitanti nei bunker quando i gruppi palestinesi sparano razzi. "Netanyahu ha fallito nel prendersi cura di Israele… Se sarò primo ministro, non negozierò con Hamas", ha spiegato parlando del gruppo islamista che controlla Gaza, mentre Amos Yadlin, ex capo dell'intelligence, curava un altro fronte: "Fanno la corte all'Iran mentre Israele viene isolato", ha detto ai giornalisti. Benché sia ormai chiaro da diversi anni che gli israeliani vanno al voto pensando ai prezzi troppo alti nei supermercati e a quelli elevati delle case, e non al processo di pace con i palestinesi o al nucleare di Teheran, l'Iran quest'anno resta al centro del dibattito perché legato alla visita di Netanyahu al Congresso americano.
[**Video_box_2**]Herzog sulla questione iraniana parte da una posizione di accordo con Bibi: "Nessun premier israeliano accetterà mai un Iran nucleare", ha detto al Washington Post. Eppure, è intenzionato a rimarginare la ferita con l'America – che fornisce a Israele tre miliardi all'anno in aiuti e armamenti – e pensa con Obama che un accordo sul nucleare iraniano – quello cui tenta da anni di arrivare l'Amministrazione di Washington – sia possibile: "E' preferibile raggiungere un'intesa internazionale, a patto che si tratti di un accordo blindato e che prevenga chiaramente l'Iran dal diventare nucleare". Per Herzog, l'Iran non è, come ha sempre sostenuto Netanyahu, "una minaccia esistenziale" per Israele, ma "una grande minaccia. E questo è abbastanza".
La satira non dà tregua al laburista che affronta il problema della sicurezza d'Israele e promette di prendersi cura dell'amara questione dei prezzi delle case. "You Don't Mess With the Bouji", è il titolo di una pagina Facebook dedicata all'aspirante primo ministro, con un chiaro riferimento al film comico americano "Don't Mess with the Zohan". Non fare arrabbiare Bouji che, nonostante la sua faccia giovanile e le sue maniere riservate, appare come difensore della sicurezza vestito da Iron Man, Indiana Jones, Terminator. Un'altra pagina, invece, prende in giro la sua "baby face": è vestito con una tutina da elefantino, gattona per terra tra i giochi in plastica di un asilo.
Il trattamento non è riservato soltanto a lui: in tempi di elezioni la satira in Israele colpisce tutti e non frena le oscillazioni dei sondaggi. L'ultimo, del canale Channel 10, dà due seggi di vantaggio all'Unione sionista di Herzog e Livni su Netanyahu. Ricorda che in un paese concentrato sul malessere economico, la crisi dei prezzi delle case – da lungo tempo temi di battaglia per il partito laburista – i numeri abbiano già più volte raccontato come la popolazione conosca poco e male il politico sottotono Herzog, ma sia anche stufa degli anni regno di re Bibi.
Il Foglio sportivo - in corpore sano