Oltre le mode. Ecco le 10 tecnologie su cui punta il mondo del business nel 2015

Davide Morcelli

Quali innovazioni tecnologiche modificheranno radicalmente la nostra vita nei prossimi anni? Un rapporto del World Economic Forum in esclusiva. Ad alcune innovazioni si fa riferimento in modo molto specifico, in altri casi invece,si tratta più che altro di riflessioni generali su aree o settori nuovi dalle applicazioni potenzialmente infinite.

Un’analisi del World Economic Forum ha tentato di rispondere a questa domanda distinguendo le vere innovazioni dalle mode del momento, dai gadget e dalle trovate di marketing. Nel rapporto del World Economic Forum, consesso esclusivo di analisti e rappresentanti del mondo produttivo che ogni anno si riunisce a Davos, si trovano alcune innovazioni alle quali si fa riferimento in modo molto specifico, come nel caso delle celle a combustibile. In altri casi invece, come i progressi dell’AI (intelligenza artificiale), si tratta più che altro di riflessioni generali su aree o settori nuovi dalle applicazioni potenzialmente infinite.

 

 

Auto a idrogeno

 

Sarebbe più correto chiarle auto a celle di combustibile. Di cosa si tratta?

Una cella a combustibile funziona in modo analogo ad una batteria, in quanto produce energia elettrica attraverso un processo elettrochimico, tuttavia a differenza di quest’ultima consuma sostanze provenienti dall’esterno ed è quindi in grado di operare senza interruzioni, finché al sistema viene fornito combustibile (solitamente idrogeno) ed ossidante (ossigeno o aria). Non si tratta di una proposta nuova. E allora dove sta la novità? Nell’ abbattimento del costo di produzione dell’idrogeno che permetterebbe di offrire autovetture a idrogeno ad un prezzo indicativo di circa 60.000 euro. Una vettura ancora di lusso e non del popolo certo ma sarebbe un primo passo. Il vantaggio più noto e indiscusso è l’assenza di emissioni senza rinunciare a prestazioni e confort. Rimangono i problemi di costo e sicurezza e delle reti per distribuire l’idrogeno attualmente assenti. Se si considerano poi altri fattori come l’abbassamento del prezzo del petrolio, la libera concessione dei brevetti delle auto elettriche  da parte di aziende come Tesla motors e il recente annuncio di Google e addirittura apple di mettersi nel mercato automobilistico il futuro dell’auto è davvero incerto. L’unica certezza è che dopo decenni di innovazioni incrementali si prospettano cambi di paradigmi. Forse a idrogeno.

 

 

Riciclo della plastica “DURA”

 

Chiunque conosce la plastica. O forse crede di conoscerla. Non molti sanno infatti che ne esistono di due tipi: thermoplastic (termoplastica) e thermoset plastic   (plastica termoindurente). Il primo tipo è la plastica che tutti conoscono presente nella maggior parte degli oggetti di uso comune. Una delle sue caratteristiche più importanti è che si può riciclare. Fondere, e rimodellare. Il secondo tipo, è una plastica molto dura, talmente dura che una volta stampata non si può rifondere e quindi non è riciclabile. E’ meno nota perché nascosta, si usa per componenti di telefoni, apparecchi industriali, edilizia.. La novità è che nel 2014 sono arrivati risultati sperimentali sui polyhexahydrotriazines, or PHTs. In pratica si tratta di polimeri che si usano per il secondo tipo di plastica, quella dura ma che possono essere sciolti e ri-assemblati. Si apre cosi la strada del riciclo della plastica “dura” evitando che, come accadeva prima, che una volta dismesse, le plastiche dure finissero in discarica.

 

 

Ingegneria genetica di precisione.

 

A dispetto di un’espressione che può incutere timore  e suscitare scetticismo lo sviluppo di tecniche di ingegneria genetica più precise e specifiche che in passato può portare grandi vantaggi per la nostra salute specialmente nel campo dell’agricoltura. Attualmente per modificare le coltivazioni si usa come vettore il batterio grobacterium tumefaciens  per trasferire  DNA  dentro le piante. Nuove tecniche permetteranno di essere più precisi, per esempio “disattivando” solo alcune parti delle sequenza genomica. Il sistema CRISPR-Cas9 usa singole molecole di RNA per modificare in modo selettivo parti del DNA oppure inserire parti nuove in punti precisi. Questo sistema cosi come l’uso dell’RNAi (interference) permetterà di avere raccolti più resistenti contro funghi e malattie dei raccolti con enormi vantaggi soprattutto per piccoli agricoltori e diminuendo la necessità di pesticidi. Materia complessa, per un giudizio sensato richiede di essere meglio compresa dall’opinione pubblica senza adottare posizioni ideologiche.

 

 

Stampa 3D

 

Si è parlato molto negli ultimi anni delle cosiddette stampanti 3D, o se si vuole essere più precisi, della manifattura additiva. Anziché stampare foto o testi si stampano oggetti. Aggiungendo il materiale dove serve, come accade per l'inchiostro, anziché sottrarlo: così funzionano i processi di stampaggio dove si cola un materiale e si elimina quello in eccesso dallo stampo. La vera novità è nella sua diffusione su scala a un prezzo commerciale relativamente basso. Da oltre vent’anni esistono stampanti 3d ma solo negli ultimi anni hanno dimensioni contenute come i loro prezzi e offrono prodotti di qualità. Un limite attuale è la possibilità di utilizzare un solo materiale per volta, di solito polimeri simili alla plastica. E’ come se stampassero solo in nero. Per la stampa in 3D di oggetti con più materiali, a colori utilizzando la stessa similitudine, occorrerà attendere. Nel frattempo però è gia possibile stampare apparecchi dentali per esempio come fa l’azienda Invisalign. La diffusione di questa tecnologia è solo questione di tempo.

 

 

Sviluppi dell’intelligenza artificiale.

 

Intelligenza artificiale significa che un artefatto umano è un grado di imparare cose nuove che non erano state originariamente programmate dal suo costruttore o progettista. Anche in questo caso storia niente affatto nuova che anzi ha occupato per lungo tempo l’immaginario collettivo anche con rappresentazioni cinematografiche e letterarie forse oggi persino meno vivide. Nei laboratori di Università, multinazionali, consorzi e laboratori statali, però, negli ultimi anni la realtà ha in qualche caso superato la fantasia. Auto che si guidano da sole sono ormai realtà anche se non è immediata l’implementazione su scala; Robot che prendono decisioni al posto di umani sono una realtà che va ampliandosi nel mondo della sicurezza dei veicoli e della difesa militare, in dispositivi biomedicali. La tecnologia dei robot inoltre ha raggiunto ormai una maturazione tale per cui sono pronti per uscire dalle fabbriche ed entrare pienamente in contatto con esseri umani negli spazi di vita quotidiana. In Giappone di vedono e vendono già robot commessi nei negozi e robot assistenti per anziani.

 

Le tecnologie si sviluppano a un ritmo incredibilmente superiore alla velocità con cui le persone le apprendono e le conoscono. Il rischio che controllori e controllati si inverta è più che mai reale, fanno notare dal World Economic Forum. Al punto da spingere un gruppo tra i più importanti protagonisti di questa rivoluzione – scienziati, investitori, ingegneri – a pubblicare una lettera aperta nella quale esprimono le loro preoccupazioni. Già jeremy Rifkin in “The end of job” aveva avvertito delle possibili conseguenze di questi sviluppi. Il problema sembra essere la mancanza di preparazione a scenari totalmente nuovi, non tanto le tecnologie in sé. Prepararsi significherebbe ripensare tutto il mondo della scuola e dell’università. Attualmente si assiste solo al proclamo di stabilizzare precari mentre sui programmi, sulla sostanza dell'insegnamento non si vede nessun cambiamento. Formazione e realtà si scollano sempre di più.                           

 

 

L’avvento dei Droni

 

I droni, dopo essersi fatti conoscere come micidiali macchine da guerra in grado di colpire con precisione obiettivi e persone a grande distanza senza la necessità un pilota si stanno facendo conoscere anche per le loro più nobili e utili applicazioni nel campo civile e industriale. Usati per ispezionare luoghi difficilmente accessibili come sommità di edifici ma anche montagne, vulcani, tratti di coste o parti di città, coltivazioni, hanno ormai raggiunto dimensioni ridotte e buone autonomie di volo. I più avanzati consentono anche di sollevare pesi ed è nota l'invenzione del colosos Amazon di utilizzare i droni per la consegna dei propri prodotti.

 

I droni sarebbero già in grado di evitarsi tra loro e e di aggirare ostacoli. L’idea sembra molto affascinante ma non priva di pericoli. Un eventuale “traffico di droni” richiederà necessariamente una sua regolamentazione. Chi li può usare? Per quali fini? E se mi cade sul balcone chi ne risponde? La speranza è che nel caso italiano la leggendaria e mortifera burocrazia non ammazzi un settore nascente ma dalle enormi potenzialità.

 

 

Microchip impiantabili

 

Un computer fa solo e soltanto due cose: fa dei calcoli e memorizza risultati. Fà “solo” queste due operazioni ma le fa sempre e in modo perfetto. Tutti sanno cosa è un computer e non è semplice stupire l’uomo moderno assuefatto ai prodigi che un computer può fare. Se però le dimensioni di un computer raggiungono quelle di qualche mm e possono essere impiantati nel corpo umano allora il senso di stupore forse si risveglia. Senza scomodare i capolavori della fantascienza sono già realtà microchip che aiutano, una volta impiantati, persone a svolgere i compiti più basilari. Un microchip impiantato alla base della colonna vertebrale può aiutare a regolare gli impulsi dei motoneuroni delle gambe in una persona vittima di incidente permettendole di camminare o di farlo meglio di come potrebbe da sola. Le paure  o le speranze di tecnologie impiantabili sono diverse a seconda del punto di innesti. Suscita timore un impianto nel cervello ma sembra un’operazione scontata l’introduzione di un pacemaker eppure, in fondo si tratta della stessa tecnologia.

 

 

Genoma digitale

 

Si amplia sempre di più l’offerta commerciale di analisi personalizzate del DNA mentre si riduce il loro costo promettendo così di diventare accessibili a a chiunque. Anche in questo caso, come in quello di altre tecnologie prima citate, la grossa rivoluzione sta nella loro diffusione su scala, nell’ottimizzazione e nell’abbattimento dei costi mentre le i metodi  e le idee alla base sono molto meno giovani. Forse la vera novità, di fronte alla quale ci si scopre impreparati è vulnerabili è quella della privacy ? Quanto valgono i nostri dati ? Avere il nostro genoma su una “pennetta” può essere molto intrigante ma perderla e non sapere in mano di chi finisce può essere molto inquietante.

 

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