Matteo Renzi e Vladimir Putin a Mosca (foto LaPresse)

Che cosa si sono detti per più di tre ore Renzi e Putin

Marta Allevato

“Certo, nessuno per Vladimir Vladimirovich potrà essere più come Berlusconi, ma Matteo è meglio della Merkel”.

Mosca. Vladimir Putin rompe l’isolamento internazionale in cui era finito dopo l’annessione della Crimea; incassa l’appoggio di un “partner privilegiato” come l’Italia sulla questione ucraina in sede Ue e dimostra platealmente, a chi non lo avesse capito, che la Russia ha un “ruolo decisivo” nelle crisi più importanti: a partire da Nordafrica e lotta allo Stato islamico. Matteo Renzi riafferma la presenza, che si era fatta labile, di Roma sul dossier ucraino e prova a ritagliarsi il ruolo di mediatore tra l’ala dialogica (Germania e Francia) e quella oltranzista (Baltici e Polonia) dell’Ue; ottiene la promessa dell’appoggio di Mosca al Consiglio di sicurezza Onu per “soluzioni pacifiche” all’emergenza libica e riporta l’attenzione del governo sulla Russia, uno dei mercati di sbocco più importanti del made in Italy, in forte affanno per colpa delle sanzioni. I primi colloqui di un leader europeo al Cremlino dall’inizio della crisi ucraina sembrano aver lasciato soddisfatti sia il presidente russo sia il “giovane primo ministro italiano” (come un consigliere del Cremlino ha definito Renzi). “Certo, nessuno per Vladimir Vladimirovich potrà essere più come Berlusconi, ma di sicuro con Renzi il rapporto personale è migliore che non con la Merkel, che conosce da anni”, commenta in sala stampa Andrei Kolesnikov, tra i giornalisti più famosi di Russia e seguitissimo dal presidente.

 

“Sulla Libia siamo d’accordo con Putin che occorre una risposta internazionale incisiva e che la Russia può essere decisiva”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, alla fine dei colloqui. Dal canto suo, Putin riconosce che nel paese nordafricano “la situazione è peggiorata” e sottolinea che Mosca “è per una soluzione pacifica e appoggia gli sforzi dell’Onu”; buona premessa, nell’ottica della candidatura italiana a un ruolo guida per la stabilizzazione della Libia, che richiederà azioni anche del Consiglio di sicurezza.

 

In arrivo a Mosca da Kiev, dove mercoledì ha incontrato il presidente Petro Poroshenko, Renzi ha parlato con il leader russo anche di Ucraina, e ha definito l’intesa di Minsk “un passo avanti decisivo”. “La situazione è complicata, ma in miglioramento”, secondo Putin, il quale ha però chiesto un impegno dell’Italia affinché l’Unione europea, “usi la propria influenza su Kiev per l’applicazione degli accordi”.

 

Renzi ha dovuto fare l’equilibrista tra le posizioni italiane, fortemente contrarie alle misure punitive come strumento politico (agli imprenditori incontrati in ambasciata ha detto “l’Europa non si costruisce contro la Russia, si costruisce in positivo e non in negativo”) e la linea di Bruxelles ferma sulla necessità delle sanzioni, fino al totale recupero di fiducia in Mosca, considerata coinvolta in prima persona nel conflitto nell’est ucraino. E forse gli è riuscito, almeno nelle dichiarazioni davanti alle telecamere. I colloqui sono andati avanti oltre tre ore e sono stati affrontati temi delicati, su cui pubblicamente non vi è stata dichiarazione: l’energia, con la proposta russa del Turkish Stream e il possibile coinvolgimento di Saipem nel nuovo progetto; le continue dichiarazioni da Washington sull’opportunità di armare Kiev.

 

Probabilmente non si è parlato di Boris Nemtsov, l’oppositore russo assassinato venerdì scorso in pieno centro a Mosca. Incontrando la comunità italiana, senza la presenza della stampa, Renzi ha auspicato che “i colpevoli vengano al più presto assicurati a un processo giusto e necessario” e ha assicurato che su questo tema l’Italia “non ha un problema di ‘timidezza’: quando dobbiamo dire qualcosa la diciamo”, ma con i giornalisti ha scelto il silenzio, al Cremlino, dove non sono state permesse domande, e anche sul ponte Bolshoi Moskvorecki, dove ha deposto sei garofani rosa sul luogo delitto, dopo aver percorso (a sua insaputa) lo stesso tragitto del killer di Nemtsov.[**Video_box_2**]

 

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