De Luca, Boldrini e Raffa. Il pagellone fogliante alla settimana politica

Francesco Cundari

Bocciati Franceschini e Gino Paoli, promosso il governo Renzi (e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella), ma sulla fiducia. Flavio Tosi si merita un 5 (per la simpatia) - di Francesco Cundari

    La settimana della Lega è cominciata a Roma, con la manifestazione dell’abbraccio con Casapound, ed è finita a Milano, con il pranzo della rottura tra Matteo Salvini e Flavio Tosi. In entrambi i casi, è ragionevole pensare che il conto lo abbia pagato il sindaco di Verona. La repentina ascesa di Salvini ha evidenziato infatti tutte le debolezze di Tosi, la cui campagna di lancio come candidato a inesistenti primarie del centrodestra ricorda, per potenza simbolica e forza evocativa, le quattro o cinque campagne di lancio del nuovo partito di Corrado Passera. Di fatto, Tosi si è dimostrato un classico leader per le mezze stagioni, quando non fa né troppo caldo né troppo freddo. Un altro bravo amministratore dall’oratoria biascicante, concreto e responsabile come tutti i fidanzati di cui le ragazze non s’innamorano mai, destinato a essere messo in soffitta da un segretario di nome Matteo. Voto: 5 (per la simpatia)

     

    Domenica, nel giorno in cui a Mosca migliaia di persone si radunavano in piazza per ricordare Boris Nemtsov, dissidente assassinato a poca distanza dal Cremlino, Vincenzo De Luca vinceva le primarie del Pd in Campania, nonostante una condanna di primo grado lo renda ineleggibile a norma della legge Severino. Entrambi gli eventi ci ricordano che i processi di democratizzazione non sono mai irreversibili e che sulla strada della modernità sono sempre possibili i passi indietro. “Se c’è un groviglio, o una mostruosità giuridica, il problema lo risolva il legislatore”, ha detto De Luca all’indomani della vittoria. Purtroppo non si riferiva alle primarie. Voto: 7 (per il coraggio)

     

    La ragazza di sedici anni che a Sestri Levante ha picchiato selvaggiamente una dodicenne, di fronte al rischio di finire in qualche comunità, sembra dare adesso qualche segno di pentimento, al contrario di tutti coloro che con una scusa o l’altra hanno contribuito alla diffusione del video del pestaggio: una delle cose più oscene mai viste sulla televisione italiana (ed è tutto dire). Voto: 2 (per l’ipocrisia, sua e nostra)

     

    Dopo avere cantato assieme a Gianni Morandi in ricordo dell’indimenticabile Lucio Dalla, e influenzato forse dall’atmosfera goliardica dell’iniziativa, Dario Franceschini ha dichiarato: “I testi dei grandi cantautori hanno trasmesso valori a intere generazioni. Vanno studiati nelle scuole come parte della letteratura italiana”. E per un interminabile istante si è materializzato davanti ai nostri occhi il professore di storia dell’Istituto Marilyn Monroe, che nella terrificante distopia immaginata da Nanni Moretti in “Bianca” racconta ai suoi studenti la storia d’Italia dal punto di vista di “Gino”, un attimo prima di inserire la moneta nel juke-box. “Il sole, l’amore, lo iodio, il corpo... quando tornerà a Milano alla fine del mese avrà in tasca a malapena gli spiccioli per il filobus, ma anche un foglietto sul quale ha scarabocchiato alcune note: queste”. Voto: 2 (a Franceschini - e pure a Gino Paoli, non c’è bisogno di spiegare perché)

     

    Intervenendo al Congresso degli Stati Uniti su invito della destra repubblicana, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è scagliato contro il dialogo avviato da Obama con l’Iran, di cui a suo giudizio la comunità internazionale non può assolutamente fidarsi, mostrando come al solito un’ampiezza di vedute decisamente inferiore a quella del riporto che ne incornicia la fronte. E lasciando noi a chiederci come ci si possa fidare di un politico con una simile acconciatura. Voto: 3

     

    Per il governo Renzi questa è stata la settimana dei rinvii. Rinviati i provvedimenti sulla Rai, sulla scuola, sulla corruzione. Secondo alcuni, la ragione sarebbe banale: i testi non erano pronti. Ma a noi piace pensare sia merito del nuovo inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella, che si è espresso con forza contro l’abuso della decretazione d’urgenza sin dal suo discorso d’insediamento. Voto: 8 (sulla fiducia)

     

    Graziano Stacchio, il benzinaio che per difendere se stesso e la commessa di una gioielleria da un assalto di banditi armati di kalashnikov ha sparato alle gambe a uno di loro, finendo per ucciderlo, continua a ripetere di non volere diventare un simbolo, a rifiutare candidature e a rilasciare dichiarazioni piene di umanità e buon senso. “Non le piace la politica?”, gli ha domandato Andrea Priante sul Corriere della sera, probabilmente immaginando già la risposta. Ma Stacchio, si sa, non è tipo che esiti a nuotare controcorrente, se ce n’è bisogno. “Al contrario, confido molto nei politici: solo loro possono cambiare questo paese, garantendo alle forze dell’ordine il sostegno di cui hanno bisogno. La sicurezza non è né di destra né di sinistra, è un tema su cui tutti i partiti dovrebbero riflettere, invece di continuare a scaricarsi le colpe l’uno addosso all’altro”. Voto: 10

     

    La presidente della Camera Laura Boldrini ha inviato una lettera a tutti i deputati per “segnalare l’opportunità che negli interventi svolti nel corso delle sedute dell’Assemblea e degli altri organi della Camera le cariche e i ruoli istituzionali siano richiamati nelle forme corrette, ossia secondo il genere proprio della persona cui essi si riferiscono”. Insomma, bisogna dire “ministra” e non “ministro”. Non essendo questo un documento della Camera, ci limiteremo a definire il genere di una simile discussione, optando senza esitazioni per la farsa. Voto: Zero

     

    Con l’eliminazione di Federica e Gabrio si è chiusa venerdì sera la penultima puntata della prima e probabilmente ultima stagione di “Forte forte forte”, lo sfortunato talent show di Raffaella Carrà, in costante crisi di ascolti. Partito con una dura polemica con Lorella Cuccarini (scaricata senza preavviso prima ancora di cominciare), bocciato senza pietà da Heather Parisi (“Concorrenti senza talento, una giuria incapace di andare oltre alle solite banali frasi di circostanza, un'icona che vuole fare la giovane a tutti i costi”), il programma della Carrà ha pagato forse l’errore di voler replicare a tutti costi un format - le primarie del Pd - che mostrava da tempo evidenti segni di logoramento. Voto: 4

     

    Intervistato dall’Espresso, Matteo Renzi ha accennato a una riforma del suo stesso partito: “Se questo può aiutare la discussione interna, sono pronto a discutere di albo degli elettori e a eliminare le primarie per eleggere i segretari regionali. Ritornare a un partito in cui essere iscritti, avere la tessera del Pd in tasca, significhi contare nelle scelte”. Nonostante qualche confusione nel merito, probabilmente colpa anche di cattivi professori (se con la tessera si deve contare qualcosa, a che serve l’albo degli elettori?), ci sembra giusto, per una volta, premiare la buona volontà. Voto: 7