Il Papa e Mattarella per Ilan Halimi, prima vittima del nuovo antisemitismo
Nove anni fa, nella ville lumière, un ragazzo ebreo di nome Ilan Halimi venne rapito perché ebreo, torturato perché ebreo, infine ucciso perché ebreo. E’ stata la prima vittima di una spaventosa ondata di antisemitismo che ha scosso l’Europa. Un regista francese, Alexandre Arcady, ha dedicato un film straordinario all’affaire Halimi, “24 giorni”, che riprende il titolo del libro di memorie scritto dalla madre di Ilan, Ruth Halimi, questa moderna Rachele che piange il figlio assassinato.
Il prossimo 6 maggio, presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma, si terrà la serata “Je suis Ilan”, in collaborazione con la Rai, l’Associazione Progetto Dreyfus e con l’aiuto organizzativo di Barbara Pontecorvo, Johanna Arbib, l’Associazione Golda e il produttore Marco Scaffardi. Saranno presenti molti esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, come Bernard-Henri Lévy e Barbara Streisand. Durante la serata verrà proiettata in prima nazionale la pellicola di Arcady e dovrebbero partecipare all’evento Papa Francesco e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
[**Video_box_2**]La Francia ha scoperto il sorriso contagioso di Ilan Halimi soltanto dopo il suo assassinio. Poi sarebbero venuti i bambini della scuola ebraica di Tolosa, gli astanti del museo ebraico di Bruxelles, i clienti del supermercato ebraico di Parigi, i fedeli della sinagoga ebraica di Copenaghen. Storie che non avrebbero dovuto trovare posto nell’Europa post-Auschwitz ma che adesso devono tormentarne la coscienza infelice.
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