L'opera di ampliamento del Canale di Panama in una foto aerea (foto LaPresse)

Altro che politica sonnacchiosa del sombrero. Ora l'America centrale è muscolare

Gianni Castellaneta
Questa regione del mondo vive oggi una fase di potente risveglio. Se ne sono accorti anche Stati Uniti e Cina

La visita del premier messicano Enrique Pena Nieto all’Expo è la conferma che gli stereotipi dei vecchi tempi andati non reggono più. È fuorviante l’idea che il Messico sia un paese sonnacchioso, da siesta all’ombra di un ampio sombrero, ed è ancora più sbagliata l’idea che l’America centrale sia una regione remota e comunque ignota al Belpaese.

 

Vero è che all’America centrale ha guardato a lungo l’Europa asburgica, di cui è rimasta ampia traccia nella vertebrazione bancaria (prevalentemente spagnola) e nel simbolismo mitteleuropeo – nel castello di Miramare vicino a Trieste la leggenda vuole che un’aquila venne vista librarsi in volo mentre nel giugno 1867, in Messico, Massimiliano I trovava la morte.

 

Ma questa regione del mondo vive oggi una fase di potente risveglio, e il fatto che il candidato Jeb Bush abbia annunciato la propria candidatura per le primarie repubblicane in lingua spagnola la dice lunga sull’intesa tra zio Sam e i latinos.

 

Anche la Cina, di cui tutto il mondo teme l’espansione tumultuosa attraverso la massa continentale eurasiatica e le vie marine che portano dall’Asia a Venezia lungo una Via della Seta postmoderna, c’è. Pechino sta inve­stendo nei porti cileni di Val­pa­raiso e San Anto­nio, men­tre due pro­getti sono desti­nati a modi­fi­care in misura radi­cale gli equi­li­bri in Ame­rica cen­trale. Si tratta della zona di svi­luppo eco­no­mico spe­ciale di Mariel, a Cuba, il cui porto con­tai­ner rap­pre­senta un passaggio per le rotte inte­roe­cea­ni­che e, soprat­tutto, dei mega pro­getti del canale di Nicaragua e di quello di Panama. Ciò signi­fica che la via della seta marit­tima potrà circum­na­vi­gare il globo senza dover dipen­dere, in alcun caso, da infra­strut­ture con­trol­late dagli Stati Uniti. Sono la porta d’ingresso del Grande Gioco del commercio e delle infrastrutture. Quello dove la nostra Salini Impregilo è protagonista avendo vinto una gara combattuta e prestigiosa per l'allargamento del canale di Panama

 

[**Video_box_2**]Nel mondo globalizzato di oggi tutto si tiene, e le vie che portano dal Mediterraneo al Pacifico e viceversa sono più brevi di prima.