L'app di Uber /foto LaPresse)

Oltre l'Expo. Quanto è cool muoversi nella nuova Milano disintermediata

Pierluigi Pardo
Il car sharing in città, il noleggio a lungo termine che batte l’acquisto, l’app per prenotare il taxi, il discusso Uber come alternativa. Appunti di Pierliuigi Pardo su come sopravvivere felicemente alla fine dell'era della proprietà.

C’era una volta la macchina. Cioè esiste ancora, la mia ad esempio è parcheggiata sotto casa, la vedo adesso dalla finestra, e continua a piacermi molto, furba e sexy. Però ormai lo sa pure lei, la tradisco spesso. Benvenuti nell’epoca dell’affitto, del possesso che vince sulla proprietà, della liberalizzazione a volte selvaggia, spesso pure con polemiche. Il car sharing in città, il noleggio a lungo termine che batte l’acquisto, l’app per prenotare il taxi, il discusso Uber come alternativa. Non ci manca niente, o quasi.

 

A Milano, più piccola e semplice di Roma, la rivoluzione è entrata ormai nel vivo. Se devo entrare in area C (costo cinque euro al giorno) e parcheggiarci dentro con il mio piccolo suv, allora mi conviene cercare altre strade. Ho le tessere Car to Go ed Enjoy, che offrono quasi sempre una soluzione sotto casa. Le due rivali si marcano continuamente. Le smart azzurre fanno una mossa e le “500” rosse si adeguano. Tutte e due da Milano e Roma si sono spinte fino a Firenze e Torino.

 

Il car sharing del gruppo Smart ha l’evidente vantaggio di essere diffuso anche fuori dall’Italia. Una trentina di città incluse in una sola applicazione. La sera della finale di Champions a Berlino, ad esempio, sono andato allo stadio con una Smart e mi sono sentito piuttosto figo.

 

My Taxi è un’altra bella rivoluzione (e non solo perché al momento si paga solo il 50 per cento della corsa, promozione valida fino al 19 luglio). Le aziende la stanno gradualmente scoprendo. I vantaggi per loro sono enormi, unica fatturazione delle corse di tutti i dipendenti e controllo assoluto contro i furbetti delle ricevute facili. Anche per i privati è una svolta. L’app è pazzesca, vedi sulla mappa la posizione del taxi mentre sta arrivando e alla fine paghi semplicemente con un clic. Perfetta per le famiglie che devono far spostare bambini o oggetti senza essere sul posto. Prenoti e parli via telefono col tassista (magari lo conosci proprio, visto che esiste la possibilità di crearsi una lista di “abituali”) e paghi da remoto appena tuo figlio arriva a destinazione.

 

I tassisti che hanno aderito sembrano per distacco i più furbi di una categoria tacciata da sempre (qualche volta a ragione) di immobilismo. Al momento sono 45 mila in 40 città. MyTaxi è fortissimo in Germania, ma presente anche a Washington, Vienna, Madrid e presto sbarcherà anche a Roma.

 

[**Video_box_2**]Del resto le auto bianche dovevano pur darsi una mossa. Il “vecchio mondo”, quello delle licenze pagate a caro prezzo, delle cooperative, del numero chiuso, deve aprirsi alla concorrenza. Opporsi ideologicamente, chiusi a riccio, non aveva più senso. Non a caso lo sciopero anti-Uber di qualche mese fa è stato un clamoroso autogol, e ha finito per fare pubblicità all’app che tanto odiano.

 

La strada è ancora lunga, ma questa app, e altre iniziative che potrebbero arrivare, sembrano la sintesi perfetta tra l’immobilismo corporativo delle vecchie cooperative di auto bianche e il liberismo selvaggio di “UberPop” con il suo slancio innovatore ma anche alcune zone d’ombra, legate alla professionalità di chi guida e quindi alla sicurezza dei passeggeri, come ha stabilito con una discussa sentenza pure il giudice.

 

La cosa sorprendente semmai è che il proprietario di MyTaxi e Car to Go è “Daimler”, cioè il gruppo Mercedes, che nella vita dovrebbe prima di tutto pensare a vendere auto private e invece è stata la prima a capire in quale epoca siamo, i diversi tipi di mobilità, la macchina da weekend e quella da tutti i giorni. Il presidente Roland Schell, dal nome profetico, annuncia che è molto vicina l’epoca dell’acquisto alternato, cioè per dieci mesi mi faccio il suv da inverno che per due mesi magicamente lascerò in concessionaria in cambio di una cabrio per le vacanze. Un sogno possibile in quest'epoca in cui il noleggio della macchina è diventato clamorosamente conveniente. Il canone mensile con tutto incluso, i vantaggi della kasko, un prezzo certo e la possibilità ogni tre o quattro anni, quando ti sarai ampiamente rotto di cambiare la macchina che tanto avrai già tradito molte volte, anaffettivo che non sei altro. Tutto si consuma, insomma, ed é perciò decisamente consigliabile non affezionarsi troppo agli oggetti, destinando invece le nostre energie emotive a donne, amici e cani.

Di più su questi argomenti: