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Se vendemmi con gli amici rischi l'accusa di "caporalato"

Carlo Lottieri
In Piemonte un pensionato che possiede qualche vigna invita alcuni amici per la raccolta dell’uva. Compaiono infatti in scena gli uomini di Stato e lo accusano di sfruttamento dei lavoratori. È l’iperfiscalità che produce questa folle aggressione alla vita. Non ci sarà allora semplificazione, sburocratizzazione e ritorno al buonsenso perduto se non si porrà fine alla bulimia pubblica.

In Piemonte un pensionato che possiede qualche vigna invita alcuni amici per la raccolta dell’uva, trasformando la vendemmia in una festa. Non aveva fatto i conti con la Legge. Compaiono infatti in scena gli uomini di Stato e per lui c’è l’accusa di “caporalato”.
Un affronto al buonsenso? Senza dubbio, ma non solo questo. Per certi aspetti questo è il vero volto delle istituzioni moderne: di ordinamenti che producono norme a un ritmo forsennato e vivono nel mito della regola. La letteratura mitteleuropea – da Doderer a Musil, a Kafka – aveva già compreso tutto, quando aveva svelato quel meccanismo di normalizzazione che è disposto a divorare tutto e a ignorare ogni specificità.

 

La statualità si è imposta imponendo l’impersonalità sulla vita: la formula “è morto il Re, viva il Re” stava proprio a indicare che può perire la persona che occupa quella funzione, ma la regalità non muore. Lo Stato è l’impersonalità, l’astrazione, un insieme di ruoli e funzioni. Quando l’imperatore Francesco Giuseppe si autodefinì “il primo funzionario dell’Impero” egli prese atto di questa progressiva burocratizzazione della società. Ma oggi c’è qualcosa in più.

 

Alla tradizionale ossessione per la norma scritta che ha accompagnato la modernità europea oggi si aggiunge un altro fattore. Le democrazie del welfare producono spesa a ritmi crescenti e per questo sono costrette a dilatare imposizione fiscale e debito. Il risultato è che sono affette da una cronica fame di denaro e devono così intercettare ogni scambio e ogni flusso di risorse.

 

[**Video_box_2**]È l’iperfiscalità che produce questa folle aggressione alla vita. Tutto deve essere noto al Potere ed è necessario, ad esempio, che qualche server ministeriale controlli i nostri conti bancari, per poter fare affluire quanto più denaro possibile ai centri di spesa dell’Idra statale. Non ci sarà allora semplificazione, sburocratizzazione e ritorno al buonsenso perduto se non si porrà fine alla bulimia pubblica.

 

Il pensionato che vendemmia con gli amici non è compatibile con le logiche dei Padoan. Uno Stato divorato dai debiti è per forza di cose un vendemmiatore molto scrupoloso, e non può permettersi di lasciare sul terreno nemmeno il più piccolo acino.

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