E' iniziato il Festival della canzone italiana. Peccato per la musica

Su il sipario. Scorrono le immagini di sessantacinque anni di Festival della canzone italiana ed un video interminabile, in stile X Factor, per presentare i big. Poi l’orchestra intona (stonando) le note di Starman di David Bowie che quel palco l’ha calcato due volte. Sanremo è sempre Sanremo.

Lo conferma questa prima serata. La musica dovrebbe farla da padrone: sì, ma quale musica? I soliti accordi direbbe Jannacci, come quelli che utilizza Arisa. Tanto amore, vedi Lorenzo Fragola, e sprazzi di denuncia sociale (Irene Fornaciari e Rocco Hunt) nelle canzoni e nei nastrini colorati. L'apertura con quattro cantanti diventati big grazie ai talent show è una scelta che punta allo share ma che non funziona musicalmente. Troppo timidi i ragazzi, scarsa personalità e poca intonazione. Il primo ospite della serata, il centenario Signor Giuseppe Ottaviani, è più intonato di Leiner dei Dear Jack (canta a cappella Vecchio scarpone) e con più verve di Giovanni Caccamo e Deborah Iurato che si presentano con una canzone dal testo interessante ma non da duo.

[**Video_box_2**]L’incipit di Un giorno mi dirai degli Stadio (la più interessante tra le canzoni ascoltate) ricorda Il mio canto libero di Battisti e La borsa di una donna di Noemi è molto più che un caso di omonimia con quella di Giorgio Faletti (Nella Borsa di una donna). “Tutti cantano Sanremo”, recita lo slogan di questo Festival, tranne Morgan dei Bluvertigo sul quale non ci esprimiamo perché “semplicemente” la sua voce non era udibile.

Il tanto atteso Elton John si è presentato al Festival senza ripensamenti dell’ultimo minuto e non ci sono stati tentativi di aggressione o manie suicide come nel 1995. Ha suonato e cantato le “sue” canzoni: "Your Song" e "Sorry seems to be the hardest word". Splendide. "Blue wonderful", il nuovo singolo, molto meno. Ha cantato e suonato bene. Ce la faranno i concorrenti a farlo nelle prossime sere?