Callipo (Confsal Salfi): produttività aumenta riducendo orario lavoro
Roma, 14 set. (Labitalia) - "L'implementazione della produttività, in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi, è direttamente ascrivibile, in molti casi, e quindi dipendente da una diminuzione dell'orario lavorativo. Lavorare meno non solo abbatte lo stress, non solo migliora le condizioni psicofisiche dei lavoratori, ma aumenta la produttività, implementando il tasso di tempo da dedicare alla libera esistenza del lavoratore medesimo". Così Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, interviene sul dibattito in merito al rinnovo dei contratti del pubblico impiego e in particolare sull'aspetto relativo all'eventuale aumento dell'orario di lavoro.
Roma (Labitalia) - "L’implementazione della produttività, in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi, è direttamente ascrivibile, in molti casi, e quindi dipendente da una diminuzione dell’orario lavorativo. Lavorare meno non solo abbatte lo stress, non solo migliora le condizioni psicofisiche dei lavoratori, ma aumenta la produttività, implementando il tasso di tempo da dedicare alla libera esistenza del lavoratore medesimo". Così Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, interviene sul dibattito in merito al rinnovo dei contratti del pubblico impiego e in particolare sull'aspetto relativo all'eventuale aumento dell'orario di lavoro.
"Occorre evitare l’errore ottico - avverte - di visualizzare la problematica dell’orario di lavoro con esclusivo riferimento agli effetti economici, ricadenti sia sui lavoratori, sia sui datori di lavoro, atteso che il quantum del lavoro prestato, nelle attività lavorative, ha oggettive, dirette e immediate ricadute anche sulle condizioni psicofisiche dei lavoratori, sul loro rendimento, ma, soprattutto, sulla qualità delle prestazioni lavorative rese, qualità intese anche in termini di perfetta rispondenza agli obiettivi prefissati".
Per Callipo, "la redistribuzione a favore dei lavoratori va effettuata aumentando i salari o riducendo le ore lavorate, a parità di salario". E aggiunge: "Il potenziale produttivo, oggi, per ridurre l’orario di lavoro c’è, ciò che manca è la volontà di redistribuire il reddito ai lavoratori, bloccati, da anni, in un assurdo divieto di aumento stipendiale".
Il Foglio sportivo - in corpore sano