Ministero Lavoro: depositati 15.078 contratti per sconti premi produttività

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Roma, 15 set. (Labitalia) - Sono 15.078 i contratti aziendali e territoriali depositati al 14 settembre 2016 conformi a quanto stabilito dal Decreto Interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla tassazione agevolata dei premi di produttività e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili di impresa. Di questi, 11.003 si riferiscono a contratti sottoscritti nel 2015. Lo comunica una nota ufficiale del Ministero del Lavoro.

Roma (Labitalia) - Sono 15.078 i contratti aziendali e territoriali depositati al 14 settembre 2016 conformi a quanto stabilito dal Decreto Interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla tassazione agevolata dei premi di produttività e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili di impresa. Di questi, 11.003 si riferiscono a contratti sottoscritti nel 2015. Lo comunica una nota ufficiale del Ministero del Lavoro.

 

Dei 15.078 contratti depositati, 11.813 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 8.700 di redditività, 6.721 di qualità. Passando alle misure previste dagli accordi depositati: 1.480 prevedono un piano di partecipazione e 2.626 prevedono misure di welfare aziendale.

 

Il decreto attua la norma della legge di stabilità 2016 che prevede una tassazione agevolata, con imposta sostitutiva del 10%, per i premi di produttività e per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa, entro il limite di 2.000 euro lordi (2.500 per le aziende che "coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro"), in favore di lavoratori con redditi da lavoro dipendente fino a 50mila Euro.

 

Il decreto disciplina i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione ai quali i contratti aziendali o territoriali legano la corresponsione di premi di risultato di ammontare variabile, nonché i criteri di individuazione delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.

 

Il decreto disciplina, inoltre, gli strumenti e le modalità attraverso cui le aziende realizzano il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro e l’erogazione, tramite voucher, di beni, prestazioni e servizi di welfare aziendale (come, ad esempio, servizi di educazione e istruzione per i figli o di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti).

 

Questi ultimi benefit sono esclusi dal reddito di lavoro dipendente. Per questo, l’eventuale scelta del lavoratore di convertire i premi di risultato agevolati nei benefit ricompresi nel 'welfare aziendale' consente di detassare completamente il loro valore, non più soggetto neppure all’imposta sostitutiva del 10 per cento.

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