Just Eat, puntare su talento e employee engagement
Roma, 5 ott. (Labitalia) - Talento e employee engagement. E una previsione di incremento del personale del 15% entro la fine del 2016, con nuovi ingressi previsti nei dipartimenti Sales, Marketing e Operations e ricerche aperte per middle manager e specialist, per un team che conta oggi 90 persone. Su questo punta Just Eat, azienda specializzata nel servizio di spedizione pasti. “Il segmento è in fortissimo sviluppo e a differenza di altri paesi, dove la cultura del food delivery è già fortemente radicata, nel digitale noi arriviamo un po' ritardo, ma l'evoluzione sta iniziando ora e per l'Italia è il momento giusto”, assicura Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.
Roma (Labitalia) - Talento e employee engagement. E una previsione di incremento del personale del 15% entro la fine del 2016, con nuovi ingressi previsti nei dipartimenti Sales, Marketing e Operations e ricerche aperte per middle manager e specialist, per un team che conta oggi 90 persone. Su questo punta Just Eat, azienda specializzata nel servizio di spedizione pasti. “Il segmento è in fortissimo sviluppo e a differenza di altri paesi, dove la cultura del food delivery è già fortemente radicata, nel digitale noi arriviamo un po' ritardo, ma l’evoluzione sta iniziando ora e per l’Italia è il momento giusto”, assicura Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.
“La domanda di cibo a domicilio sta aumentando a ritmi sostenuti - continua - anche grazie al servizio Just Eat, dimostrando uno sviluppo che non trova pari negli altri paesi in cui il nostro servizio è attivo. È per questo che abbiamo iniziato ad implementare il team inserendo nuove e sempre più strutturate professionalità in grado di sostenere e far evolvere questa crescita”.
“Oltre alle conoscenze specialistiche fondamentali per le singole aree - spiega Roberta Marenco Hr Manager Just Eat - puntiamo ad acquisire non solo i migliori talenti, ma soprattutto a sviluppare il talento di ogni persona che lavora con noi, creando le migliori condizioni per farlo emergere”.
Un ulteriore focus nell’area recruiting è poi l'attenzione all'analisi dei dati. “Stiamo creando una cultura - sottolinea - basata sulla forte propensione ad agire guidati dai dati. Il nostro processo di selezione prevede test logici, di presentazione, analisi e business case: vogliamo selezionare i migliori candidati su una base il più oggettiva possibile, mettendo in evidenza non solo le conoscenze acquisite, ma anche le potenzialità e le capacità di trovare soluzioni innovative".
“Sempre più nelle aziende - afferma - si parla di valori e di etica; in Just Eat cerchiamo di sfidare noi stessi, andando ogni giorno oltre le parole e le semplici intenzioni. Abbiamo appena introdotto un nuovo processo di performance management composto da tre valori chiave: Razor Sharp, Big Hearted, Make Happy il cui approccio può pesare fino alla metà della valutazione individuale, cosa non usuale nelle pratiche di gestione delle risorse umane”.
“Vogliamo persone che agiscano concretamente con questi principi: persone - puntualizza - che abbraccino il cambiamento anziché subirlo e che siano un esempio nel supporto reciproco e nella soluzione dei conflitti, persone trasparenti che mettano in luce i problemi e ricerchino continuamente occasioni di confronto costruttivo, persone che lavorino con passione e divertimento, sentendo come una loro responsabilità il miglioramento continuo di Just Eat. Introdurre questo tipo di sistema con un peso sostanziale di ciò che definiamo 'how' (ovvero come portiamo i risultati) nella valutazione complessiva rappresenta già di per sé un’innovazione".
Oltre all’impostazione degli Okr (Objectives and Key Results, obiettivi sui risultati chiave, che ogni dipendente definisce con il suo manager e sui quali vengono stabiliti i bonus) e ai periodici meeting di confronto, revisione e aggiornamento, sono state inserite infatti valutazioni su comportamenti quali: supportare gli altri e capirne le esigenze, mettere il team prima di se stessi, ascoltare e valorizzare le opinioni degli altri anche se diverse dalla propria, uscire dalla 'comfort zone', cercare continuamente feedback dagli altri mettendosi in discussione. Vogliamo che questi comportamenti siano percepiti non tanto come le regole del gioco, ma come gli ingredienti per il successo comune”.
Nei prossimi mesi, oltre al nuovo programma di performance management e recruiting, Just Eat punta sul talento, anche dall’interno, grazie a implementazioni come un sistema di internal mobility, favorendo le candidature interne e attività di 'empowerment and development', strutturando incontri per condividere la strategia aziendale e i progetti speciali in linea con una cultura della delega molto allargata, al fine di valorizzare il talento di tutti. Saranno inoltre implementati corsi di formazione con docenti interni a disposizione dei dipendenti, programmi di coaching e corsi dedicati alla sicurezza.
Ma non è tutto. Nel luglio 2016, sono stati organizzati incontri specifici con l’obiettivo di identificare progetti e idee dei dipendenti a sostegno di specifiche aree di miglioramento aziendale: dalla comunicazione interna alla formazione, fino alla soddisfazione generale. “Si tratta - spiega Roberta Marenco - di un vero e proprio progetto di generazione di idee, grazie al quale stiamo raccogliendo suggerimenti e proposte strutturate di progetti dedicati in primis al tema della comunicazione interna. Il prossimo passo sarà quello di proporre una survey interna per decidere il miglior progetto che sarà realizzato e implementato in azienda con la collaborazione e il supporto del suo ideatore e dell’intero management".
Il Foglio sportivo - in corpore sano