Renzi e il piano per conquistare il ministero del Tesoro. Mosse, nomine e nomi. Che il calcio d’inizio di una piccola ma significativa partita di nomine al ministero dell’Economia sia stato sferrato si è capito quando ha cominciato a circolare la voce che Renzi stesse pensando di sostituire il direttore generale Vincenzo La Via Alessandra Sardoni 04 MAR 2015
A sinistra nella panic room Cassano, che insegnò l’umiltà del male agli snob della gauche moraleggiante e ora insegna a diffidare di benecomunismo, diritti e altre bellurie ideologiche. Alessandra Sardoni 23 NOV 2014
Troncare, sopire, dialogare Così renziani (e non) proteggono il patto del Nazareno dai giudici “E’ un atto dovuto, il fatto stesso che Ilda Boccassini abbia rinunciato all’indagine conferma questo profilo… Non credo che abbia alcun riflesso sull’Italicum o che c’entri qualcosa con l’accordo Renzi-Berlusconi. Semmai sono più preoccupato dal fatto che Ghedini e Longo si dicano certi dell’archiviazione. Di solito non ci prendono”. Fra sarcasmo e scongiuri, Nicola Latorre, politico smaliziato oggi renziano e anagraficamente preparato sul tema giustizia e politica, si esprime così sulla notizia dell’iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati del Ruby ter. Alessandra Sardoni 24 GEN 2014
Rimpasti, patti e trincee Tutte le manovre della ex mozione Cuperlo per tenere a bada Renzi Il rimpasto, il patto di coalizione, il tentativo di scavalcare l’incalzante segretario sul concetto che il governo “non può limitarsi a tirare a campare” (Gianni Cuperlo, presidente dell’assemblea del Pd). E perfino la competizione su economia ed Europa che Stefano Fassina si prepara a lanciare in un articolo di prossima pubblicazione su ItalianiEuropei: altro che sforare il 3 per cento (come da intervista di Renzi al Fatto, ieri). Stagnaro Matteo non sforare Alessandra Sardoni 03 GEN 2014
La resistenza nel Pd alla valanga C’è il terrore della generazione Cuperlo di sbiadire come i padri in dagherrotipo, dopo essersi aggiornata a Twitter. Ci sono le sopravvivenze e i destini personali, o forse l’inizio di un sobrio addio, dei kingmaker. Vedi D’Alema: “Ho impegni internazionali, lunedì sarò a Teheran”; oppure Bersani: “Matteo non usi la clava”, da perseguire con il pragmatismo che si raccomanda nei naufragi. E poi le gare di agilità e scaltrezza dei postdemocristiani al governo, Enrico Letta e Dario Franceschini, loro sì ancora in campo sotto l’ombrello, sempre più ampio e sempre meno dissimulato, del Quirinale. Alessandra Sardoni 11 DIC 2013
La militanza di Gulliver "Siamo nomadi, da vent’anni in balia dell’emergenza. Siamo la protezione civile della sinistra italiana”. Più di ogni analisi psicologica, di ogni ricostruzione del rapporto con l’eterno, ingombrante demiurgo di leadership tenui e rispettose del collettivo, Massimo D’Alema of course, sono queste poche righe nel pamphlet autobiografico del 2009 “Basta zercar”, a dare il senso e a spiegare la ratio della candidatura di Gianni Cuperlo alla segreteria del Pd e perfino della fisionomia pulp assunta dal congresso. Cerasa Così Letta archivia il caso Cancellieri e lancia la sua sfida a Renzi e a Rep. Alessandra Sardoni 21 NOV 2013
I costituzionalisti spiegano perché la Consulta può rottamare il maggioritario Se ieri mattina il bipolarista Renzi avesse aperto la porta della Sala delle Colonne di Palazzo Marini, appendice di Montecitorio, lo spettro di quei “giochi e giochetti” neoproporzionalisti sulla legge elettorale evocato nel discorso di Bari gli sarebbe apparso concreto. Avrebbe potuto, il sindaco, trovarvi più di una conferma alla tesi (vedi editoriale di Stefano Menichini su Europa) che il pericolo più grande, dal suo punto di vista, si chiama Consulta. Un convegno di costituzionalisti, punta di diamante Valerio Onida, saggio vicinissimo al Quirinale, forniva alla Corte, per la prima volta apertamente, argomenti a favore dell’ammissibilità di quel ricorso contro il porcellum che sarà vagliato il 5 dicembre. L'editoriale Come ti rottamo col porcellum Alessandra Sardoni 17 OTT 2013
Giapponesi del Pd “Hic manebimus optime” dice Gianni Cuperlo al Foglio preparandosi al compito gravoso, ma ormai irrinunciabile di essere lui l’anti Renzi al congresso del Pd. Perché va bene tutto, ma guai ad accreditare le voci di possibili scissioni rilanciate ieri, in un Transatlantico deserto, dai franceschiniani ormai diventati renziani. Meglio respingere subito l’eco per quanto lontana dall’anatema dalemiano “se vince Renzi non c’è più la sinistra”. Lo schema è cambiato ora che quella di Renzi sembra, lo dice Michele Serra intervistando Bersani alla Festa di Genova, una “irresistibile ascesa”: via twitter, a metà pomeriggio, Stefano Fassina, viceministro bersaniano, fa il suo endorsement per Cuperlo. Alessandra Sardoni 04 SET 2013
Il bilancino del premier Così Letta si muove cauto tra il pericolo Cav. e una corrente affaticata Nel giorno in cui Enrico Letta gioca col bilancino sul futuro del suo governo, (“mi fido del fatto che il partito di Berlusconi assumerà le sue decisioni e se ne prenderà la responsabilità”, “il Pd prenderà le decisioni giuste”, dice) il lettiano Guglielmo Vaccaro dice dell’altrettanto lettiano Francesco Boccia e del suo documento congressuale, giudicato evidentemente al confine dell’infedeltà: “Dovrebbero spiegare a qualcuno che in Italia è stato possibile appartenere contemporaneamente a due partiti, ma mai a due correnti…”. E’ il segno dei tempi non facili per i lettiani intesi come corrente, la più strutturata delle correnti, con tanto di braccio operativo, l’associazione “Trecentosessanta”, e di pensatoio trasversale, “veDrò”, sospeso sine die causa trasloco del leader a Palazzo Chigi. Alessandra Sardoni 21 AGO 2013
Così il Pd sulla decadenza del Cav. ritrova una coesione mai vista “Visto? Aveva torto chi come Ugo Sposetti sosteneva che il Pd sulla condanna di Berlusconi si sarebbe spaccato…”, dice al Foglio Walter Verini, veltroniano storico, non tenero con le larghe intese e solitamente pronto ai distinguo rispetto all’asse Letta-Franceschini. “E’ esattamente il contrario, come avevo detto io: su questo, non ci sono divisioni”. Eppure la compattezza obbligata, irrinunciabile, per il partito del presidente del Consiglio e di Guglielmo Epifani, della leadership sofferente e affollata e confusamente contesa, non esaurisce la questione tecnico-politica legata alla “decadenza” di Silvio Berlusconi dal seggio di senatore. Di Michele La sinistra masochista e tutti quei vacui discorsi intorno alla felicità Alessandra Sardoni 20 AGO 2013