In goal we trust L’anima di uno sport non si compra con un volto. Altidore vale Pelé. Goal. What’s it? L’America sa più di quanto immaginiamo. Il calcio che non c’era ora c’è, perché una partita può togliere i pregiudizi e oscurare le dicerie. Gli Stati Uniti corrono dietro a un pallone da prendere a calci e calciano un pallone dietro il quale correre. Rotondo e non ovale, grande e non grandissimo, bianco e non marrone ( nella foto, Donovan dopo la rete contro il Brasile il 28 giugno 2009 ). Beppe Di Corrado 05 LUG 2009
Non ci sono parole per Pirlo E’ quando prende la palla e non la guarda nemmeno, ma l’accompagna a destra o a sinistra, la ferma, la fa ripartire, la tocca tenendo gli occhi dall’altra parte. E’ quando lancia lungo, profondo, preciso che sa già dove arriverà il compagno che sta tagliando. E’ adesso: ti ricordi, lui è tutto quello che non sei stato tu. Quello che l’allenatore dai pulcini alla prima squadra ha in mente quando dice quella cosa che dicono tutti, perché forse dev’essere scritta sul manuale dei mister. Beppe Di Corrado 24 GIU 2009
Ricardo Kaká Va bene così, quando s’incazza: guarda Oddo e lo manda affanculo con lo sguardo, ché gli ha dato un pallone impossibile da controllare. Poi guarda verso il cielo e chiede scusa. Va bene così, quando si alza di scatto: gli viene di reagire a un calcio, allora punta l’avversario e gli racconta con gli occhi che alla prossima un pestone non glielo toglie nessuno. Beppe Di Corrado 09 GIU 2009
Carlo Ancelotti Ancelotti compra le Multifilter in aeroporto, che in Inghilterra non si vendono. Fumare è il vizio inevitabile, mai combattuto per sconfiggerlo. Perché poi? A Carlo piace la boccata, il sapore della nicotina, il gusto del tabacco. Concilia col pallone: accende per distendersi, spegne per parlare. Deve aver appena schiacciato una cicca prima di registrare la prima intervista in inglese: “Now I think it’s time to change and Chelsea was a great opportunity to do a new experience”. Beppe Di Corrado 03 GIU 2009
Due di coppe La partita dell’anno ne vale trenta. E’ la differenza d’età tra Ferguson e Guardiola: dentro ci sta la storia di questo match e quella del pallone di tre decenni. Non c’è mai stata una sfida così, non un duello tra uno di 68 anni e uno di 38: accanto, opposti, identici. Ferguson-Guardiola vale più di Ronaldo-Messi, perché offre la suggestione dello scontro generazionale. Pep aveva 12 anni e Alex vinceva la sua prima coppa da allenatore. Guarda il pronostico video di Lanfranco Pace Beppe Di Corrado 27 MAG 2009
Alex Ferguson "Sono nato a Govan. E’ una cosa che ti porti dentro tutta la vita”. La prima volta che i giocatori del Manchester United capirono che cosa volesse dire per Alex Ferguson essere nato a Govan fu in un pomeriggio grigio del 1987. Avevano perso una partita miserabile contro le mezze seghe del Wimbledon. Lui entrò negli spogliatoi: “Sedetevi”. Fatto. “Ascoltatemi”. Silenzio. Poi uno per uno, in senso orario: faccia contro faccia, tre centimetri tra le sue labbra e il volto dell’interlocutore. “Sei un fottuto perdente” Beppe Di Corrado 27 MAG 2009
L'amourinho nostro/4 José Mourinho La filosofia di Mourinho è una pausa. José parla, si ferma, riparte: ha appena pensato che cosa dire. “Io vorrei una Aston Martin, ma se mi chiedi un milione per una Aston Martin io ti dico che sei pazzo, perché costa 250 mila euro”. Mou pesca da Epicuro, da John Stuart Mill, dall’utilitarismo, dalla ricerca della felicità attraverso un mezzo. Beppe Di Corrado 19 MAG 2009
L'amourinho nostro/3 Josè Mourinho Tami ride ancora per quella storia. L’aveva scritta El Mundo deportivo, in una rubrica di gossip: “Avete visto Robson e il suo amico Mourinho? Sono sempre insieme, hanno casa uno accanto all’altro, arrivano e tornano con la stessa macchina allo stadio, Bobby ha portato con sé Mou dal Portogallo qui a Barcellona. Dicono di essere amici, ma siamo sicuri che sia solo questo?”. Beppe Di Corrado 19 MAG 2009
L'amourinho nostro/2 Josè Mourinho Una poltroncina blu giusto in linea con la panchina . Lord Richard Attenborough si siede a Stamford Bridge ogni quindici giorni. “Mourinho? Se immaginassi un film sul mio Chelsea, lo penserei così: Didier Drogba interpretato da Harrison Ford, Peter Cech da John Wayne, Peter Kenyon da Spencer Tracy, José da Marlon Brando. Il massimo”. Beppe Di Corrado 19 MAG 2009
Diego Milito Si capisce perché lo chiamano Principe: prendi una foto di Enzo Francescoli e mettila accanto a quella di Diego Milito. Trova le differenze. Il viso, i lineamenti, il portamento. Certi soprannomi si ereditano per analogia, poi diventano propri. Dov’è finito Enzo? Ora c’è Diego. Solo Diego. La testa alta, il destro, il sinistro, lo stop. Centravanti elegante come un fantasista. Beppe Di Corrado 15 MAG 2009