Così Velayati costruisce la sua tela attorno al secondo Obama L’inizio del secondo mandato di Barack Obama è segnato dal susseguirsi di rivelazioni – smentite dalla Casa Bianca – sui contatti segreti in corso da settimane tra Teheran e Washington. Al centro del network sotterraneo, da parte americana ci sarebbe Valerie Jarrett, afroamericana, nata e vissuta per cinque anni a Shiraz, in Iran nel 1956 (parla il farsi), la più ascoltata dal presidente, oggi impegnata a risolvere lo stallo della crisi, tra le sanzioni dell’Onu contro il regime di Teheran e i segnali da Israele sempre più netti della preparazione di uno strike aereo contro gli impianti nucleari iraniani. Carlo Panella 14 NOV 2012
Maometto e Afrodite Salman Rushdie è stato condannato a morte in odio al principio divino femminile: questa è stata, agli occhi dell’ayatollah Khomeini, la più profonda, insultante e vergognosa colpa dello scrittore indiano, la sua apostasia. Rushdie merita la morte, agli occhi di tanta parte dell’islam, non solo per aver sostenuto – il fatto non l’ha inventato lui – che Maometto avrebbe porto l’orecchio a Satana pronunciando quei “versetti”, ma soprattutto per aver ricordato che il Profeta tentennò, ebbe dei dubbi, sull’espellere o no dal Corano – dalla Rivelazione, dall’islam – il principio femminile divino: le tre figlie di Allah Allat, al Uzza e Manat. Carlo Panella 02 OTT 2012
Il Parlamento suq In Libia si decide chi metterà la firma sui contratti del greggio “La vittoria degli islamisti in Libia? Magari! Il pericolo vero è che trovino legittimità formale non solo dei ‘signori della guerra’, ma anche dei tagliagole. Quanto ai tanto attesi laici… non sono affatto tali, ma sono soltanto gerarchi e imprenditori che hanno avuto il buon senso di lasciare per tempo Gheddafi”: l’analisi di un dirigente di una grande società petrolifera non lascia spazio a molte speranze circa la possibilità che le elezioni di oggi in Libia segnino l’inizio di un processo democratico. Carlo Panella 06 LUG 2012
Libia-Nigeria, passando dal Mali. Benvenuti nel Gheddafistan “Va a finire che rimpiangeremo di avere catturato Seif al Islam, il figlio di Gheddafi: fosse libero nel suo ‘Gheddafistan’, almeno avremmo di fronte una leadership politica; così invece è un caos, una esplosione di focolai di guerra e di terroristi incontrollabile, ingestibile”. Questa profezia volutamente paradossale è di un alto ufficiale Nato di nazionalità francese reduce da una riunione in cui a Bruxelles si è tentato – invano – di fare il punto sulla esplosione del Sahel provocata dalla caduta di Gheddafi. Carlo Panella 09 GIU 2012
Il destino di un capitano Difficile fare giustizia nei processi per naufragio anche se, in estrema sintesi, il disastro ha una sola causa: in quel momento, la nave non doveva trovarsi lì. Di chi la colpa? A terra, è tutto più intricato, complesso: interagiscono molte forze e soggetti. In mare no, al solito, tutto è ridotto all’osso e per di più – in apparenza – tutto, rotta, comandi, responsabilità, regole, è codificato, previsto, scandito da ferree procedure, sedimentate non negli anni, ma nei secoli. Carlo Panella 24 GEN 2012
La banalità del mare Il comandante Franco Schettino è ora ai ferri, in una situazione non dissimile da quella di Lord Jim. Solo che il primo ufficiale del Patna di Joseph Conrad abbandonò nave e passeggeri diretti alla Mecca in piena tempesta tropicale. Il nostro Lord Jim di Meta di Sorrento, invece, è stato beffato dal destino a mare calmo, addirittura piatto, in una bella notte stellata, senza un refolo di vento. Leggi il Riempitivo di Pietrangelo Buttafuoco sul naufragio della Concordia - Leggi Le crociere assurde, l’eroismo, l’incuranza, la responsabilità di Giuliano Ferrara Carlo Panella 16 GEN 2012
Tutte le vie s’incrociano a Riad I missili iraniani puntati contro la penisola araba e l’Arabia Saudita sono di più di quelli puntati contro Israele. Questa valutazione non è sostenuta da dati di intelligence (impossibili data la impermeabilità dell’Iran), ma da due dati di fatto. Dal punto di vista militare, sia che l’Iran si prepari ad attaccare per primo Israele sia che si prepari a rispondere a un attacco israeliano alle sue centrali nucleari, Teheran dovrà applicare tutta la propria potenza militare sulle basi straniere nel Golfo, nel tentativo di strozzare lo Stretto di Hormuz, la giugulare petrolifera dell’occidente. Carlo Panella 20 NOV 2011
Abu Mazen ha calato l’asso La dinamica dell’assalto all’ambasciata israeliana del Cairo costituisce il modello perfetto del rapporto tra gli islamisti e le nuove gerarchie militari (che in realtà sono le vecchie) che gestiscono il potere dopo la caduta dei regimi arabi. Per alcune ore Hussein Tantawi, il nuovo rais che di fatto governa l’Egitto, ha lasciato che i manifestanti scatenassero indisturbati il loro assalto, poi, un attimo prima che avvenisse l’irreparabile, ha mandato i suoi corpi speciali a salvare l’ambasciatore israeliano e a bastonare ferocemente quegli stessi assalitori ai quali sino a poco prima aveva lasciato fare (tre morti e ben mille feriti). Carlo Panella 17 SET 2011
Tornatene a casa, Erdogan Il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, ha cercato lo scontro frontale con i Fratelli musulmani egiziani sul tema centrale dell’assetto laico dello stato in Egitto. Nel discorso ufficiale nella sede della Lega araba, il premier turco è stato netto nella condanna di ogni processo di islamizzazione dello stato: “Io sono islamico, non laico, ma sono primo ministro di uno stato laico”. Carlo Panella 15 SET 2011
La grandeur di Ankara La sconfitta politica dei generali turchi quali garanti della laicità dello stato kemalista e la rottura delle relazioni diplomatiche tra Turchia e Israele sono avvenute contemporaneamente. Non è un caso. Sono due passaggi chiave della strategia del gruppo dirigente dell’Akp, il partito di governo turco, guidato dal premier Recep Tayyip Erdogan, dal presidente Abdullah Gül e dal ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu. Carlo Panella 11 SET 2011