Zenga zenga in Padania Zenga zenga, strada per strada, dar dar, casa per casa. Il beffardo rap dei ribelli libici con le minacce di Gheddafi suona perfetto anche nello slang delle tribù padane. Divise in almeno due fronti. La cavalleria del cerchio magico guidato dalla moglie di Bossi, apparentemente più debole e formata da uno sparuto gruppo di dirigenti, alcuni parlamentari, pochi sindaci, decine di militi ignoti e una corte che si muove scomposta in cerca di favori e privilegi, ha iniziato la sua guerra per stanare “zenga zenga” i ribelli: sindaci che si battono contro la mannaia della manovra economica, simpatizzanti di Bobo Maroni, rottamatori. Cristina Giudici 07 SET 2011
Nel pentolone della Lega Anche se nessuno al quartier generale lo ammette pubblicamente, la nomenclatura della Lega attende l’esito delle elezioni amministrative con il fiato sospeso. Umberto Bossi alza i toni, fa sapere al Cavaliere suo alleato che la Lega ha ormai in mano il paese, non perde occasione per manifestare apprezzamento per Giorgio Napolitano, la sua discesa a Bologna, in compagnia di un Giulio Tremonti quantomai in sintonia, è stata una prova di forza politica che ha atterrito non poco la sinistra locale. Cristina Giudici 11 MAG 2011
La gestione sottovoce dell’emergenza Verso una Schengen più stretta. Una lettera alla Ue per rivedere il Trattato All’interno del Vertice fra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, ieri a Villa Madama, si giocava anche la partita dei flussi migratori, assai infuocata nelle ultime settimane. Non è semplice capire chi abbia vinto. Se ci si limita alle dichiarazioni bilaterali, pare sia stata un’amichevole. La lettera congiunta firmata da Berlusconi e Sarkozy, indirizzata al presidente della Commissione europea José Barroso e al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy segnala un accordo, per quanto limitato ai buoni principi, sulla non più prorogabile necessità di rivedere il trattato di Schengen. Cristina Giudici 26 APR 2011
Dove andrà quel mezzo milione di profughi in fuga dalla Libia? Nessuno vuole cedere (troppo) all’allarmismo, ma lo sbarco più numeroso mai avvenuto a Lampedusa, circa 760 profughi arrivati dalla Libia due giorni fa, quasi fosse una fregata da guerra costruita con il corpo degli esseri umani, turba il sonno di tutti. E non solo dei politici. Quello sbarco da record inquieta molto anche le organizzazioni umanitarie internazionali che stanno assistendo i fuoriusciti dalla Libia, per aiutarli a tornare nei loro paesi grazie al programma internazionale dei rimpatri assistiti. Leggi Così invademmo (piano) la Libia - Guarda la puntata di Qui Radio Londra Questa guerra di Libia sta diventando un serpente velenoso Cristina Giudici 21 APR 2011
Au revoir les enfants Reportage da Ventimiglia, dove i tunisini scappano in Francia Amano l’Italia, ma vogliono andare in Francia. E molti ci stanno riuscendo. Alla faccia dell’accordo bilaterale di Chambery firmato da Prodi nel 1997 che stabilisce frontiere-barriere all’interno dell’area Schengen per l’immigrazione irregolare. E alla faccia anche del derby Italia-Francia che il ministro dell’Interno Roberto Maroni vorrebbe vincere, per ora invano, con l’uso di un permesso di soggiorno temporaneo che la Francia teme più della peste, perché non vuole farsi carico dei 25 mila tunisini arrivati finora in Italia. Cristina Giudici 09 APR 2011
Maroni, il più italiano dei leghisti e il suo esercito di leghisti italiani Umberto Bossi e i suoi ministri hanno ascoltato il solenne discorso del capo dello stato sull’Unità d’Italia (“ha fatto un buon discorso”), solo ai peones è stato concessa un’assenza simbolica. Ma i governatori del nord (Luca Zaia ha addirittura messo la coccarda al petto) hanno partecipato alle cerimonie in Piemonte e Veneto. Ma il primo ad affermare la necessità anche per la Lega di festeggiare l’Unità d’Italia (per quanto federale) era stato il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Cristina Giudici 18 MAR 2011
Caccia grossa alla ’ndrangheta Nel giorno in cui la procura di Milano ha formulato la richiesta di giudizio immediato per 174 persone arrestate nell’operazione del luglio scorso che ha falcidiato i vertici della ’ndrangheta in Lombardia, il procuratore aggiunto Ilda Boccassini ha trasformato d’un colpo in tema mediatico da prima pagina l’amara verità che gli investigatori denunciano inascoltati da tempo, come abbiamo raccontato nella prima puntata. Leggi la prima puntata dell'inchiesta Cristina Giudici 19 DIC 2010
Infiltrazioni in Padania Roberto Saviano va all’attacco del nord e accusa la Lega di connivenze malavitose, il ministro Roberto Maroni snocciola la sua replica in diretta tv, le librerie sono prese d’assalto da saggi di ogni genere e tendenza politica sull’emergenza della ’ndrangheta padana e gli investigatori milanesi del pool antimafia – che negli ultimi mesi hanno arrestato e continuano ad arrestare mafiosi calabresi ben radicati in Lombardia (l’ultimo blitz è di venerdì scorso, 150 arresti solo a luglio) – reagiscono con indignato stupore. Leggi la seconda puntata dell'inchiesta Cristina Giudici 19 DIC 2010
La Lega nel girone sanità Forse ha ragione il governatore Luca Zaia quando scandisce il suo motto: “Prima il Veneto”. Perché è proprio nel Nordest (dove spesso si anticipano esperimenti politici ed economici) che è cominciata la guerra per vincere la partita politica ed economica più importante nel nord: quella per il controllo del sistema sanitario. Leggi la seconda puntata Chi governa la salute al nord Cristina Giudici 07 NOV 2010
Chi governa la salute al nord Governare la Sanità significa governare il federalismo fiscale che verrà. E dunque assicurarsi per il futuro un governo politico stabile. Soprattutto in quelle regioni del nord dove i bilanci non sono in perfetto ordine, ma allo stesso tempo il sistema vanta standard di efficienza decorosi e non necessita delle cure da cavallo che attendono invece parecchie regioni del centrosud. Leggi la prima puntata La Lega nel girone sanità Cristina Giudici 07 NOV 2010