Da La Malfa a Evita Una manovra (modesta) dal sapore peronista L’unico lato positivo della Legge di stabilità che è stata varata rapidamente dal governo Letta è che in essa non ci sarà l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. La manovra non comporta rilevanti aumenti tributari, ma ciò solo perché si tratta di una manovra quantitativamente molto modesta. In totale si aggira sugli 11 miliardi, vale a dire 0,7 punti di pil. Peraltro i tagli alla spesa sono solo 3,5 miliardi, un terzo della manovra, e si tratta dei soliti tagli lineari. Leggi l'editoriale La leva della ripresa - Brambilla Cifre e ipotesi per guarire l’ipertrofia della Sanità - Cerasa “Questa manovra non esiste”. Il guru di Renzi asfalta la Stabilità di Letta Francesco Forte 17 OTT 2013
Troppa stabilità La Legge di stabilità non è ancora definita nei suoi dettagli. Perfino dal momento in cui esce dal Consiglio dei ministri a quando viene approvata dal Parlamento, generalmente subisce mutamenti. Ma considerandola allo stato nascente, dalle dichiarazioni degli esponenti di governo e dalle bozze circolate finora, appare una manovra minimalista, composta di tante piccole voci che tendono a complicare il sistema delle entrate e delle spese con nuove variegate deroghe, spesse volte temporanee. Lo Prete Osservatori stranieri spiazzati dalle manovre stataliste di Letta Francesco Forte 15 OTT 2013
Letta, Pd e diversamente berlusconiani hanno un’idea vuota di “stabilità” Il governo piuma è così leggero che non è caduto. Tuttavia esso, il Pd e i diversamente berlusconiani non hanno fatto una bella figura. Non l’ha fatta neppure Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, con la sua richiesta di “un paese normale”, frase che andrebbe qualificata in un paese con debito/pil oltre il 130 per cento, disoccupazione al 12,2 e il ristagno più che decennale della produttività dovuto al fatto che il mercato del lavoro è rigido, in modo tale da collocarci al 137esimo posto su 144 paesi esaminati dal Forum della competitività di Ginevra. Francesco Forte 03 OTT 2013
A Francoforte s’intona una sinfonia riformista, ma l’Italia di Letta stona Il Bollettino della Banca centrale europea di ieri contiene giudizi sull’Italia che i grandi media hanno distorto. La Bce è allarmata dal fatto che il nostro debito sia salito in modo anomalo perché il fabbisogno di Tesoreria si è gonfiato per effetto del rimborso, privo di copertura patrimoniale, dei debiti della Pubblica amministrazione. A luglio il fabbisogno era di 51 miliardi: 28 in più che a luglio del 2012. Ad agosto era salito a 60. Sommando l’eccesso sino a luglio con quello d’agosto c’è peggioramento di 2,5 punti di pil. Francesco Forte 13 SET 2013
Perché non legiferare sulle relazioni aziendali genera il caos Mi rendo conto delle preoccupazioni di Michele Tiraboschi, ma la soluzione nichilista che lui suggerisce sul Foglio del 13 agosto “meglio nessuna legge, che una decisione del Parlamento sui sindacati in azienda” purtroppo comporta il perdurare dell’incertezza, in cui le varie magistrature creano il diritto, con interpretazioni capziose, come quella della Corte costituzionale che ha abrogato l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. A mio parere era un articolo perfettamente logico. La Corte non aveva eccepito che il quesito referendario che vi diede luogo fosse incostituzionale. Francesco Forte 15 AGO 2013
Domare la pigrizia italiana si può, ma con scelte radicali su lavoro e Pa A settembre il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si troverà di fronte a un bivio che riguarda le riforme strutturali per rilanciare la crescita ed essere credibili a livello internazionale, pur avendo l’Italia un rapporto debito pubblico/pil del 130 per cento. Lo scoglio dell’Imu sull’abitazione principale è politicamente insidioso solo perché lo si è personalizzato, dicendo di fatto: “Non si può darla vinta a Berlusconi”, ma riguarda 2 miliardi annui, lo 0,13 per cento del pil, e gli effetti immediati sul mercato edilizio, i mutui immobiliari e i loro crediti incagliati. La soluzione, dandola “vinta” a Berlusconi, rispetta i patti e serve a migliorare il mercato interno. Francesco Forte 12 AGO 2013
Nel piano-Saccomanni c’è un quid non ideologico da valorizzare Nel ginepraio delle possibili modalità di tassazione degli immobili in Italia presentate dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in un rapporto di cento pagine prodotto dai suoi uffici, una sorta di tesi di laurea sul tema raffazzonata da funzionari zoppicanti – chi nel diritto finanziario e chi nella scienza delle finanze o in entrambi – c’è peraltro una proposta sensata che, nonostante il modo nebuloso con cui è descritta, costituisce la via giusta per risolvere il problema, tanto dal punto di vista economico che dal punto di vista politico, attualmente il più insidioso. Francesco Forte 10 AGO 2013
La ripresina c’è Ora si vede davvero la fine del tunnel più lungo per la nostra economia La recessione è finita? “Credo di sì”, ha detto ieri il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ai microfoni di Sky Tg 24. E’ vero, e la tesi secondo cui la rilevazione di sintomi di ripresa da parte della Banca d’Italia e del governo sarebbe strumentale a obiettivi politici, mentre la recessione in realtà continua, è errata. Rivela come, sempre di più, l’Italia, anche nei grandi media, sia oramai dominata da una cultura economica politicizzata e pressappochista. L’analisi dei dati del pil del primo semestre mostra che la recessione dovrebbe avere toccato il fondo e che, quindi, il terzo trimestre debba essere caratterizzato o da stabilizzazione o da recupero, mentre il quarto dovrebbe essere caratterizzato da recupero. Lo Prete Spread, quo vadis? Francesco Forte 07 AGO 2013
Contraddizioni sindacali Perché la sentenza della Consulta discredita la Fiom Contrordine compagni. L’articolo 19 nel testo vigente dello Statuto dei lavoratori, secondo il quale quando c’è un contratto aziendale le rappresentanze sindacali sono composte dai sindacati che lo hanno firmato – un comma che la Cgil aveva ottenuto mediante un referendum da essa medesima promosso – va abrogato. E’ contrario al pluralismo sindacale, voluto dalla Costituzione, come ha detto la Consulta. E quindi la Fiat, che ha fatto un contratto aziendale seguendo l’articolo 19, ha violato la Carta. Così dice appunto la motivazione della sentenza del giudice Mario Morelli della Corte costituzionale, che accoglie un ricorso della Fiom. Francesco Forte 24 LUG 2013
L’arresto dei Ligresti, la faida tra procure e l’esempio “civile” Usa Pare sproporzionato l’arresto in blocco da parte del tribunale di Torino di Salvatore, Jonella e Giulia Ligresti, dell’ex ad di Fonsai, Fausto Marchionni, del suo successore, Emanuele Erbetta, e dell’ex vicepresidente, Antonio Talarico, e il mandato di cattura internazionale per Paolo Ligresti, per il reato di false comunicazioni sociali. Che starebbe nell’avere nascosto la carenza di 600 milioni di euro nella riserva sinistri, la cui mancata comunicazione avrebbe provocato un grave danno per le scelte degli investitori. Può darsi che il reato ci sia, ed è bene che si indaghi anche perché il danno va chiarito. Francesco Forte 18 LUG 2013